Produttore: Allterco Robotics Categoria: Sensore Tipologia: Sensore di apertura varchi (porte, finestre ecc.) / Ambientale Tecnologia: TCP/IP via Wi-Fi Difficoltà d’installazione: Bassa Semplicità d’uso: Alta |
Disponibilità: Amazon |
Revisione recensione: 1.1 |
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Disponibile da qualche tempo, oggi facciamo la conoscenza di un sensore di apertura varchi concorrente ai già molti presenti sul mercato, ovvero Shelly Door/Window 2 della linea Shelly “Home Automation Systems”, risposta della bulgara Allterco alle necessità di chi debba rilevare per la propria domotica personale lo stato di apertura di varchi (porte, finestre e altro).
Solitamente i sensori wireless a batteria utilizzano standard trasmissivi a bassa potenza e basso consumo come ZigBee (eg. lo Xiaomi/LUMI), Z-Wave (tipo il FIBARO), Thread o altri, consentendo quindi un’alimentazione a batteria a lunga durata; di contro, questi standard prevedono la presenza di un BRIDGE/Gateway che funga da collettore. Il Wi-Fi invece necessita della sola presenza del router domestico, ma di contro consuma molta energia e non può essere utilizzato, comunemente, su dispositivi wireless alimentati a batteria.
Dunque come ha fatto Allterco ad adottare lo standard Wi-Fi per questo suo sensore wireless, garantendo al contempo una lunga durata della batteria?
Caratteristiche
Shelly Door/Window 2 è un sensore di rilevazione di apertura classico, basato su un’unità principale contenente un piccolo sensore reed e una secondaria, contenente un piccolo magnete. Le due unità si posizionano una accanto all’altra sul punto di contatto dei due battenti di un varco il quale, alla sua apertura o chiusura, determina la lettura da parte dell’elettronica presente nell’unità principale la quale invia poi in domotica questo cambio di stato.
Entrambi i componenti sono realizzati in plastica bianca ma hanno dimensioni molto differenti: il primo – l’unità principale – misura 82 x 23 x 20 mm, mentre il secondo, il magnete, 52 x 16 x 13 mm. I due elementi sono già dotati sul retro di nastro biadesivo per un pronta installazione, che tuttavia dovrà prima prevedere l’applicazione di due batterie da 3v formato CR123A (non incluse nella confezione). Come molti componenti di questo tipo, questo sensore supporta il protocollo di trasmissione Wi-Fi 802.11 b/g/n solo su frequenza 2,4 Ghz; sul frontale è presente un piccolo LED di stato.
Interessante poi la presenza di un sensore di luminosità, di un inclinometro nonché di vibrazione: tre sensori utili, quando integrato in domotica, per usi anche diversi da quelli specificamente previsti per il sensore.
All’interno sono presenti i contatti per la riprogrammazione utilizzando eventuali firmware alternativi come Tasmota, ESPHome o similari) ed un tasto di “reset”, piccolo ma facilmente raggiungibile dall’esterno tramite una punta ad ago.

Ma insomma, come fa a usare l’alimentazione a batteria pur utilizzando l’energivoro Wi-Fi?
Semplice. La soluzione Allterco per il suo Shelly H&T è stata quella di “farlo dormire” tra una rilevazione e l’altra: quando il sensore rileva un’apertura o una chiusura si collega alla Wi-Fi, fornisce il dato al cloud Shelly (o alla rete locale via MQTT, come vedremo) e si disconnette. Questo consente al sensore di non mantenere viva (insensatamente) la connessione Wi-Fi e quindi risparmiare moltissima energia.
Ovviamente la durata di un anno della batteria è stimata: più saranno le rilevazioni, tanto più il sensore si connetterà/disconnetterà alla rete – con relativo consumo energetico.
Installazione
L’installazione è piuttosto banale. Si effettua, come tutti i prodotti della linea Shelly, e tramite l’app mobile Shelly Cloud (per Android e iOS). Una volta inserita la batteria (CR123A, non inclusa nella confezione) o il modulo di alimentazione USB è sufficiente premere il piccolo pulsante posto accanto al vano batteria per innescare la procedura di configurazione che si concretizza, come detto, tramite l’app Shelly Cloud.
Una volta fornito al sensore l’accesso alla propria rete Wi-Fi sarà possibile cominciare ad utilizzarlo sia tramite l’app mobile che con altri strumenti che vedremo poco.
Shelly mette a disposizione, in rete, il manuale d’installazione in formato pdf.
Configurazione
Per effettuare la configurazione di dettaglio il nostro consiglio è quello di non utilizzare l’app, ma piuttosto un qualsiasi browser tramite il quale collegarsi all’interfaccia web offerta dal sensore. Il perché è semplice: alcune impostazioni sull’app semplicemente non figurano.
Avremo dunque bisogno dell’indirizzo IP a cui collegarci: lo si potrà trovare facilmente tramite l’interfaccia web del proprio modem/router oppure con un qualsiasi tool di scansione reti (eg. Fing). Se l’IP assegnato sarà (per esempio) il 192.168.1.100, l’interfaccia web alla quale collegarsi sarà disponibile all’indirizzo http://192.168.1.100.
Una volta connessi apparirà un’interfaccia estremamente elementare. Tappare sulla voce “Settings“:
Selezionare poi “Firmware update” per provvedere all’aggiornamento dell’unità:
Dopo un tempo variabile (fino a due minuti) il sensore tornerà disponibile e sarà così pronto per la configurazione base.
Impostazioni
Lo Shelly Door/Window 2 prevede, di base, un certo numero di diverse impostazioni.
Alcuni parametri importanti sono:
- “Illumination Definitions“, per impostare la soglia di illuminazione per “dark” (quindi situazione di “buio”) o “dusk” (“crepuscolo”);
- “Wakeup by lightning“, abilita il risveglio del dispositivo quando cambia l’illuminazione;
- “Enable Tilt Function“, per abilitare il riporto del valore di angolatura dell’apertura;
- “Vibration Detection“, abilita il rilevamento delle vibrazioni (solo quando la porta/finestra è chiusa), per la quale è possibile regolare la soglia di sensibilità;
- “Revers Open/Close Logic“, per invertire la logica di apertura/chiusura (utile qualora il dispositivo venisse usato come finecorsa per rilevare la totale apertura di una tapparella o di un basculante ad esempio;
- “Temperature units“, per scegliere l’unità di misura della temperatura tra gradi centigradi e fahrenheit;
- “Temperature Thresold“, quale sia la differenza, in gradi, della lettura della temperatura tale da innescare la connessione alla Wi-Fi per comunicare il dato (default – nonché dato minimo – 1);
- “Temperature offset“, per regolare con precisione il sensore di temperatura.

Esperienza d’uso
Shelly è da tempo sinonimo di componenti di qualità e questo sensore non fa eccezione. Funzionare funziona bene, non ha tentennamenti se non legati al ritardo di rilevazione (può volerci qualche secondo – ne abbiamo misurati fino a sei – dato che ogni rilevazione innesca il processo di connessione Wi-Fi). Quel che non ci piace sono le esagerate dimensioni di questo Shelly Door/Window2, sopratutto se paragonato ad altri componenti analoghi e la bassa qualità della plastica dell’enclosure.
Shelly conferma la sua preferenza (per ora) verso il Wi-Fi rispetto altri standard trasmissivi solitamente preferibili, come ZigBee e Z-Wave, i quali però necessitano di un BRIDGE/Gateway: questo sensore, invece, può venire installato sulla Wi-Fi e risulta immediatamente operativo. Si tratta della stessa soluzione che troviamo nel sensore Shelly H&T o nello Shelly Button1 (e altri).
Compatibilità
Il grado di compatibilità dello Shelly Door/Window 2 è piuttosto elevato: è infatti direttamente compatibile con Amazon Alexa e Google Home, oltre che con il servizio IFTTT (in modo indiretto, utilizzando Webhook e l’accesso API Cloud). Ovviamente è compatibile con la sua app Shelly Cloud (per Android e iOS).
Assente invece la compatibilità con Apple HomeKit (ma grazie all’ampio grado di integrabilità domotica, la cosa è aggirabile – come vedremo a breve).
Integrabilità domotica
In termini di integrabilità lo Shelly Door/Window 2 (come d’altra parte tutti i componenti di questa fortunata linea prodotti) non presenta alcun problema.
HOME ASSISTANT
Home Assistant è dotato di un componente ufficiale a supporto dell’integrazione dei componenti Shelly, ma ne esiste anche uno non ufficiale il quale consente di integrare l’attuatore, sempre in modalità Local Push. L’alternativa migliore, secondo noi, rimane comunque quella di utilizzare sempre e solo le varie piattaforme di declinazione del componete “MQTT” (vedi guida).
N.b. Questo sensore, come molti altri, si presta idealmente alla realizzazione di un proprio sistema antifurto/anti-effrazione basato su Home Assistant. |
HOMEY
Homey dispone di un’app (“Shelly“) la quale consente la piena integrazione, sia in modalità Cloud che LAN. Nessun problema rilevato: l’integrazione si fa in un batter d’occhio.
openHAB e Domoticz
Anche questi HUB personali minori, disponendo di supporto MQTT, non hanno alcun problema. Nello specifico, openHAB dispone di un binding apposito.
SAMSUNG SMARTTHINGS
Da marzo 2020 la linea Shelly è supportata (in beta, ma lo sarà pienamente a seguire) per l’integrazione presso l’ecosistema Samsung tramite uno Schema appositamente rilasciato. Shelly H&T è tra le componenti già supportate con la prima beta.
HOMEBRIDGE
Homebridge, una soluzione per fornire sola compatibilità con Apple HomeKit, dispone ad oggi di un plugin per l’integrazione (“homebridge-shelly“). Data l’obsolescenza del progetto, si consiglia però di utilizzare uno degli HUB sopracitati i quali sono in grado a loro volta di esporre le proprie entità verso HomeKit, risolvendo così il problema.
HUB | Integrabilità | Note |
Home Assistant | ✔️ | Tramite la modalità Local Push (via MQTT – vedi guida) o tramite modalità Local Push/Cloud Polling via componente ufficiale “Shelly” o via custom component “ShellyforHASS“, via CoAP e REST (vedi guida). |
Homebridge (Apple HomeKit) | ✔️ | Tramite la modalità Local Push (via MQTT con plugin “homebridge-mqttthing” o altri similari) o tramite modalità Cloud Polling (via plugin “homebridge-shelly“)
EDIT: non più utile a partire da marzo 2020. |
openHAB | ✔️ | Tramite binding apposito o tramite modalità LAN (via MQTT) |
Domoticz | ✔️ | Tramite la modalità LAN (via MQTT) |
Homey | ✔️ | Tramite la modalità LAN (via Shelly oppure via MQTT) |
Valutazione
Valutazione di dettaglio:
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Shelly Door/Window 2 è un sensore utile e ben costruito, sebbene come detto non ci piaccia particolarmente la plastica in cui è rifinito. Trattandosi di un sensore di sicurezza, l’immediatezza del rilevamento dovrebbe essere un must, ma l’adozione del Wi-Fi introduce qualche secondo di ritardo che, per l’utente, può essere accettabile come no.
Se acquistato a prezzi contenuti, è sicuramente da tenere in considerazione, salvo possedere già una rete ZigBee o Z-Wave sulla quale accogliere sensori di altri brand basati su questi standard. Disponibilità: Amazon |
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