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Domotica, il fascino discreto dell’infrarosso

Domotica, il fascino discreto dell’infrarosso

Molti, nell’approcciare alla domotica personale, difettano (com’è normale) nel conoscere le reali possibilità di questo grande, crescente insieme di tecniche e tecnologie. Uno dei luoghi comuni più diffusi in questo ambito è la convinzione che, per rendere “smart” la propria casa, sia necessario, in pratica, sostituire buona parte degli elettrodomestici e dei dispositivi già posseduti – limite che, ovviamente, il più delle volte allontana da questo mondo.

Ciò che molti non sanno è la possibilità concreta di riuscire a domotizzare ciò che naturalmente non lo sarebbe utilizzando tecniche semplici, economiche ma comunque molto efficaci. In questo focus di concentreremo su una delle più banali ma anche più diffuse tecniche per ottenere l’obiettivo, l’uso della tecnologia a luce infrarossa.

Broadlink RM Mini 4
il Broadlink RM4 Mini.

La luce infrarossa è di una tipologia non percepibile dall’occhio umano. Utilizzata dalla stragrande maggioranza dei telecomandi ad uso domestico (nonché da molti altri dispositivi per usi diversi, eg. dagli robot aspirapolvere per orientarsi nelle stanze), tale luce è utilizzata per veicolare delle sequenze binarie (codici) interpretate dagli elettrodomestici ricevitori (TV, condizionatori, impianti Hi-fi, purificatori d’aria, console e chi più ne ha più ne metta) come veri e propri comandi, i quali una volta ricevuti vengono per l’appunto eseguiti.

Premere il tasto di accensione sul telecomando della TV scatena l’invio di una rapidissima sequenza di luce infrarossa contenete il codice previsto (e compreso dalla TV) per l’accensione; la TV riceve tale sequenza e provvede quindi ad accendersi. Ogni tasto, dunque, corrisponde in linea di massima ad un codice. Esistono casi più complessi: nei condizionatori, per esempio, la singola pressione di un tasto scaturisce sempre nell’invio di un codice, ma tale codice varia in relazione a tutti i parametri (temperatura, velocità, modalità ecc.) inviati istantaneamente al condizionatore. Se il codice inviato a una TV è metaforicamente una parola, quello inviato a un condizionatore è una frase – ma pur sempre di linguaggio parliamo.

Sulla base di questo rapido excursus è facile capire che, dotandoci di un elemento in grado di inviare codici al posto del telecomando potremmo riuscire a controllare l’elettrodomestico in questione come se usassimo il telecomando; va da sé che se questo elemento fosse anche “smart”, potremmo indirettamente anche controllare in modo “smart” l’elettrodomestico.

Ecco perché il titolo di questo FOCUS: il fascino discreto dell’infrarosso. Installare uno o più emettitori di raggi infrarossi è infatti per lo più qualcosa di economico (specialmente nel caso di dispositivi molto elementari), sostenibile (si tratta di elementi che consumano una quantità di energia quasi irrilevante) e profondamente efficace.

Basti pensare per esempio a uno degli emettitori più apprezzati presenti sul mercato, il Broadlink RM Mini 4. Si tratta di un dispositivo molto piccolo, super economico, il quale può essere pilotato tramite una propria applicazione per smartphone così come (e sopratutto) da HUB personali quali Home Assistant, openHAB eccetera, tramite i quali è possibile “modellare” dei veri e propri accessori virtuali i quali comandi si traducano nell’invio di codici infrarossi. Un grande esempio di questo concetto è calato nel progetto di domotizzazione di condizionatori tradizionali tramite Broadlink e Home Assistant.

Esistono poi attuatori di questo tipo più complessi, veri e propri dispositivi i quali – concepiti per solitamente un task specifico – provvedono non solo a domotizzare qualcosa di tradizionale, ma a fornirgli anche un sovrainsieme di funzionalità aggiuntive.

È il caso di dispositivi come Tado° Condizionatore Intelligente v3+, Sensibo Sky v2, Ambi Climate 2 o dispositivi analoghi in grado non solo di domotizzare impianti di condizionamento domestici di tipo tradizionale, ma aggiungere anche degli elementi di intelligenza artificiale al fine di comandare (anche totalmente in modo automatico) tali impianti in modo da ottenere un equilibrio tra benessere e consumi energetici ridotti.

Tornando alla famiglia Broadlink, molti sono i progetti che possono essere attuati nelle nostre smart home: riuscire per esempio a domotizzare il controllo di un robot aspirapolvere, piuttosto che controllare impianti diversi e molto, molto altro.


Progetti:

Guide:

e molto altro ancora.

Domotica, smart home: da dove partire

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