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Definizioni: domotica personale

Definizioni: domotica personale

FOCUS

Spesso, nelle nostre pagine (specie quelle dedicate alle nozioni di base), ricorre l’aggettivo “personale” associato alla parola “HUB” o, ancor più spesso, a “domotica”. Per spiegarne il motivo (nonché il senso) è necessario far un salto indietro di una trentina d’anni, nell’epoca in cui dal nulla apparvero sulla scena i primi Personal Computer o, per brevità, PC.

Univac
l’UNIVAC.

Prima degli anni ’80 i computer rappresentavano una tecnologia inaccessibile ai più: centri di elaborazione dati e di ricerca, università, basi militari erano gli unici ambiti dove era possibile – e neppure con troppa facilità – imbattersi in enormi stanze zeppe di armadi dotati di interruttori, leve, spie luminose, bobine di nastro magnetico e tastiere che rappresentavano, nel loro insieme, un calcolatore elettronico o, appunto, un computer dell’epoca.

Complice l’avvento della microelettronica (che, da lì a poco, avrebbe progressivamente soppiantato tutte le tecnologie precedenti), all’alba della penultima decade del ventesimo secolo apparvero i primi microcomputer i quali, grazie alla loro nuova concezione ingegneristica, non solo occupavano un frazione dello spazio precedentemente necessario, ma si facevano “personal“, in quanto non più legati al solo utilizzo condiviso ma piuttosto personale, dedicato all’individuo. IBM, Apple, HP e molte altre aziende fiutarono l’affare dando così l’avvio alla stagione umana in cui la tecnologia informatica sarebbe diventata ogni giorno più disponibile per tutti, prima con i personal computer, poi con Internet, poi con le tecnologie tascabili che conosciamo oggi.

l’Apple2.

Personal“, pertanto, è qualcosa di pertinente all’individuo – concetto che, se proiettato in ambito informatico, si traduce in qualcosa di accessibile, personalizzabile, spesso economico ma dal grande valore intrinseco. Ecco perché su inDomus abbiamo coniato il concetto di “domotica personale”, facendone quasi un mantra: al termine della seconda decade del ventunesimo secolo l’utente – complici l’evoluzione tecnologica e l’accresciuto grado complessivo di cultura – ha finalmente l’opportunità di accedere a questa tecnologia senza la necessità di utilizzare costose, complesse e talvolta incomprensibili soluzioni disegnate ad hoc.

Oggi la domotica si fa personale in quanto è finalmente possibile progettarla e realizzarla da sé (nei limiti imposti dalla legge, laddove si effettuino modifiche all’impianto elettrico) utilizzando componenti ogni giorno sempre più compatibili, più integrabili, più funzionali e flessibili. La domotica personale ci segue quando traslochiamo, ci permette di scalarla in base alle nostre esigenze, assemblandola nel tempo tramite passaggi successivi. Ci permette di definire degli ambienti più confortevoli, più ecosostenibili, più economici e più gradevoli da vivere.

Ma è davvero così accessibile, questa nuova stagione della domotica?

La è. Rimanendo nel solco della similitudine con l’evoluzione dei primi personal computer, la smart home che vede la luce in questo periodo storico prevede di possedere, per essere approcciata, più che un alto grado di alfabetizzazione digitale un certo grado di apertura mentale: i concetti sono semplici, abbastanza essenziali.

La cosa riguarda da vicino il DNA di inDomus: fare cultura cercando di dipanare ogni dubbio sulla natura e il funzionamento di questa incredibilmente potente tecnologia.

Per chiunque sia piombato su questa pagina senza la minima consapevolezza sulle potenzialità della domotica personale consigliamo l’articolo qui sotto, ovvero “…da dove cominciare” ma, prima, di fare un salto sul nostro breve corso online che illustra, in poche semplici schede, di cosa stiamo parlando.

Introduzione alla domotica personale

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