Produttore: Allterco Robotics Categoria: Attuatore Tipologia: Interruttore intelligente a doppio canale con misurazione di assorbimento Tecnologie: TCP/IP via Wi-Fi Difficoltà d’installazione: Media Semplicità d’uso: Alta |
Disponibilità: Amazon |
Revisione recensione: 1.3 |
DUE VIE, MOLTE POSSIBILITÀ
Quando si parla di attuatori difficilmente si può dimenticare di citare la linea Shelly “Home Automation Systems”, nello specifico dei singoli elementi che la compongono. In questa occasione parliamo dello Shelly 2.5, un interruttore intelligente a doppio canale.
La bulgara Shelly sta acquisendo grande interesse, mese dopo mese, grazie alle politiche industriali adottate: componenti di qualità, mai eccessivamente costosi, particolarmente versatili grazie alla possibilità di essere gestiti tramite l’app e il cloud del produttore sia in modo diretto, via LAN, tramite il sempre benedetto standard MQTT, il che permette all’utente un enorme grado di libertà operativa.
Questo componente – per lo più utilizzato per domotizzare punti luce oppure il sollevamento elettrico delle tapparelle (leggi OPEN BOARD sul tema) – ricalca appieno tale filosofia.
Caratteristiche
Lo Shelly 2.5 è un attuatore dalle dimensioni ridotte, soli 41 x 36 x 17 mm. che permettono una facile installazione all’interno delle comuni scatole murali 503/504. Non solo: vista la ridottissima dimensione, possono essere montati come “frutto” all’interno di una mascherina standard.
L’attuatore accetta alimentazioni diverse: sia alternata (110-230v 50/60Hz) che continua (24-60v) ed è progettato per sopportare un carico massimo di 10A (sui 230V) per canale. A differenza di molti componenti di questo tipo, questo attuatore supporta il protocollo di trasmissione Wi-Fi 802.11 b/g/n non solo su frequenza 2,4 Ghz. ma anche 5 GHz.
Su uno dei due lati sono presenti i contatti per la riprogrammazione utilizzando eventuali firmware alternativi come Tasmota, ESPHome o similari) ed un tasto di “reset”, piccolo ma facilmente raggiungibile.
N.b. I contatti per la riprogrammazione dello Shelly tramite il classico adattatore USB/TTL sono particolarmente mignon. Per adattare i contatti classici, consigliamo l’uso di un adattatore tipo questo. |
Installazione
Prima di installare Shelly 2.5 il nostro consiglio è sempre quello di alimentarlo in una prova a banco, sia per verificarne il corretto funzionamento sia per provvedere alla sua prima configurazione tramite l’app mobile Shelly Cloud (per Android e iOS).
Una volta alimentato (tramite corrente alternata o continua, è uguale) l’unità produrrà un access-point Wi-Fi al quale collegare il proprio smartphone: questo consentirà all’app Shelly Cloud (preventivamente installata) di comunicare all’attuatore le coordinate Wi-Fi dell’utente alla quale collegarsi durante il suo normale esercizio. Terminata la procedura l’unità sarà pronta per essere configurata secondo le proprie esigenze.
Lo Shelly 2.5 prevede un ampio ventaglio di possibilità in termini di installazione: dalla banale gestione di singoli punti luce (anche in deviazione) alla gestione di uno o più motori per tapparelle elettriche e altro ancora:
Shelly mette a disposizione, in rete, il manuale d’installazione in formato pdf.
Configurazione
Per effettuare la configurazione di dettaglio il nostro consiglio è quello di non utilizzare l’app, ma piuttosto un qualsiasi browser tramite il quale collegarsi all’interfaccia web offerta dall’attuatore. Il perché è semplice: alcune impostazioni sull’app semplicemente non figurano.
Avremo dunque bisogno dell’indirizzo IP a cui collegarci: lo si potrà trovare facilmente tramite l’interfaccia web del proprio modem/router oppure con un qualsiasi tool di scansione reti (eg. Fing). Se l’IP assegnato sarà (per esempio) il 192.168.1.100, l’interfaccia web alla quale collegarsi sarà disponibile all’indirizzo http://192.168.1.100.
Una volta connessi apparirà un’interfaccia estremamente elementare. Tappare sulla voce “Settings“:
Selezionare poi “Firmware update” per provvedere all’aggiornamento dell’unità:
Dopo un tempo variabile (fino a due minuti) l’attuatore tornerà disponibile e sarà così pronto per la configurazione base.
Per effettuare un reset allo stato di fabbrica è sufficiente staccare l’alimentazione all’unità, ricollegarla entro un minuto e premere cinque volte consecutive il pulsante collegato ai contatti Switch1/2. Il fatto che abbia accettato il reset è comprensibile dal fatto che i relè vengono attivati più volte in rapida successione (si consiglia di scollegare i carichi eventualmente collegati all’unità prima di effettuare il reset).
Impostazioni
Lo Shelly 2.5 prevede, di fabbrica, un gran numero di diverse impostazioni: dalle più banali relative alla tipologia di device a quelle più raffinate, come per esempio quelle di calibrazione (nel caso si utilizzi per il sollevamento tapparelle o usi analoghi) o MQTT.
In primis è certamente necessario indicare al firmware quale sia la tipologia d’uso per l’attuatore, la quale può essere “Relay” (per controllare uno o due punti luci o carichi generici) o “Rolling Shutter“, ovvero tapparelle elettriche.
Altri parametri importanti sono:
- “Power on parameters“, come comportarsi di default quando viene alimentato;
- “Open/close working times“, i timer di funzionamento;
- “Input buttons type“, le impostazioni rispetto al comportamento relativo al comando esterno via pulsanti/interruttori esterni;
- “Button type“, le modalità di comportamento in caso di uso di un pulsante;
- “Positioning controls“, la calibrazione in caso d’uso con le tapparelle elettriche
- “Internet e security settings“, per la gestione del cloud e del client MQTT;
- “Safety“, per gestire la sicurezza fisica.
Alcuni spunti:
OPEN/CLOSE WORKING TIME
Presso questa voce di menu è possibile impostare manualmente il tempo (in secondi) di apertura e chiusura della tapparella. Sconsigliamo di impostare manualmente questi valori (vedremo infatti come provvedere alla calibrazione automatica).
INPUT BUTTONS TYPE
Questa impostazione è vincolata al tipo di interruttore fisico connesso all’unità (se presente). Solitamente per le tapparelle vengono venduti dei doppi pulsanti ad hoc (vi consigliamo di adottare quelli di tipo interbloccato) e per i quali andrà scelta l’opzione “Open & Close Buttons”. L’opzione “One Button” può invece essere utilizzata nel caso in cui sia presente un pulsante unico: in tal caso ad ogni pressione verrà eseguito un comando diverso seguendo quest’ordine: APERTURA, STOP, CHIUSURA, STOP e così via.
BUTTON TYPE
Qui potremo definire il comportamento alla pressione del pulsante. Molte le opzioni, le quali consentono diversi comportamenti in base che si utilizzi uno o due pulsanti, consentendo l’utente un ampio spazio di manovra in termini di configurabilità. Le voci disponibili sono:
- Toggle
- Momentary
- Detached switch
- Reverse inputs
- Swap inputs
- Reverse directions
- Positioning controls
INTERNET & SECURITY SETTINGS
Il componente prevede un funzionamento di default tramite il cloud di Shelly. In questa modalità sarebbe comunque possibile integrarlo nel proprio HUB personale, ma è più opportuno configurarlo utilizzando sfruttando il protocollo MQTT. Da precisare che, utilizzando questo tipo di configurazione, l’interfaccia di configurazione del dispositivo non sarà più accessibile tramite cloud Shelly, ma sarà visibile solo nella propria LAN.
Per attivare questa pratica modalità è sufficiente alla voce “Internet & Security Settings” / “Advanced – Developer Settings” e configurando l’attuatore inserendo i parametri relativi all’accesso del proprio broker MQTT (vedi FOCUS), cliccando poi su SAVE una volta terminato.
SECURITY
Qui viene messa a disposizione una funzionalità molto interessante che permette di rilevare eventuali ostacoli durante l’apertura/chiusura di una tapparella gestita via Shelly 2.5 ed eventualmente fermare o invertire il senso di marcia del motore.
Per rilevare l’ostacolo si utilizza il principio per cui un motore elettrico sotto sforzo subisce un assorbimento elettrico improvviso e maggiorato rispetto all’uso ordinario: il menu di Shelly consente di indicare una soglia in Watt oltre la quale considerare il motore “sotto sforzo”. Il grado di sensibilità è dunque a discrezione dell’utente.
Viene messo a disposizione anche un altro livello di protezione basato sulla massima potenza assorbita (di default è impostata sui 1840W), valore personalizzabile dall’utente. Raggiunto e superato l’assorbimento indicato, lo Shelly va in protezione interrompendo l’erogazione elettrica. Questo va inoltre ad aggiungersi ad un altro livello di protezione impostato a livello firmware dal produttore (non personalizzabile) che prevede lo spegnimento del dispositivo al raggiungimento di temperature eccessive.
Esperienza d’uso
Lo abbiamo prevalentemente testato in modalità LAN applicandolo a un motore per tapparelle 220 volt a doppio passo, comandandolo via pulsanti doppi interbloccati murali e domotica (via MQTT). Beh, che dire: non perde un colpo. Il firmware è davvero ben realizzato, così come l’unità stessa: l’antenna garantisce una valida ricezione del segnale Wi-Fi (specialmente sulle frequenze 2.4 Ghz), il che è un vantaggio laddove lo Shelly 2.5 venga installato in scatole murarie le quali, per natura, tendono a chiudere un po’ il segnale. Anche collegato al cloud di Shelly, comunque, non si presenta alcun problema – tranne la sua ovvia indisponibilità operativa in caso di assenza di connessione.
Utilissima poi la funzione di rilevazione di blocco, quella di superamento assorbimento elettrico e di interruzione erogazione in caso di temperatura eccessivamente elevata (indicazione consultabile ma solo in modalità LAN con MQTT). Lo Shelly 2.5, inoltre, include due misuratori di assorbimento indipendenti relativi ai due canali, cosa che consente la misurazione di due carichi diversi, qualora venga usato come attuatore a due canali discreti e non come gestore tapparelle.
Sebbene sia possibile riprogrammarne il firmware, possiamo serenamente affermare che si tratti di un attuatore estremamente versatile già per come esce dalla fabbrica. Non si sente assolutamente la mancanza di firmware come Tasmota o altri.
Compatibilità
Il grado di compatibilità dello Shelly 2.5 è abbastanza elevato: è infatti direttamente compatibile con Amazon Alexa e Google Home, oltre che con il servizio IFTTT (in modo indiretto, utilizzando Webhook e l’accesso API Cloud). Ovviamente è compatibile con la sua app Shelly Cloud (per Android e iOS).
Assente invece la compatibilità con Apple HomeKit (ma grazie all’ampio grado di integrabilità domotica, la cosa è aggirabile – come vedremo a breve). EDIT: nel marzo 2020 la compatibilità Apple HomeKit è stata finalmente introdotta assieme a quella con l’ecosistema Samsung SmartThings. Per attivare la compatibilità con HomeKit è però necessario sostituire il firmware con una specifica versione fornita dal produttore Allterco.
Integrabilità domotica
In termini di integrabilità lo Shelly 2.5 scivola letteralmente sul velluto.
HOME ASSISTANT
Home Assistant è dotato di un componente ufficiale (un po’ acerbo) a supporto dell’integrazione dei componenti Shelly, ma ne esiste anche uno non ufficiale il quale consente di integrare l’attuatore, sempre in modalità Local Push. L’alternativa migliore, secondo noi, rimane comunque quella di utilizzare sempre e solo le varie piattaforme di declinazione del componete “MQTT” (vedi guida).
HOMEY
Homey dispone di un’app (“Shelly“) la quale consente la piena integrazione, sia in modalità Cloud che LAN. Nessun problema rilevato: l’integrazione si fa in un batter d’occhio.
openHAB e Domoticz
Anche questi HUB personali minori, disponendo di supporto MQTT, non hanno alcun problema. Nello specifico, openHAB dispone di un binding apposito.
SAMSUNG SMARTTHINGS
Da marzo 2020 la linea Shelly è supportata (in beta, ma lo sarà pienamente a seguire) per l’integrazione presso l’ecosistema Samsung tramite uno Schema appositamente rilasciato. Shelly 2.5 è tra le componenti già supportate con la prima beta.
HOMEBRIDGE
Homebridge, una soluzione per fornire sola compatibilità con Apple HomeKit, dispone ad oggi di un plugin per l’integrazione (“homebridge-shelly“). Data l’obsolescenza del progetto, si consiglia però di utilizzare uno degli HUB sopracitati i quali sono in grado a loro volta di esporre le proprie entità verso HomeKit, risolvendo così il problema.
HUB | Integrabilità | Note |
Home Assistant | ✔️ | Tramite la modalità Local Push (via MQTT – vedi guida) o tramite modalità Local Push/Cloud Polling via componente ufficiale “Shelly” o via custom component “ShellyforHASS“, via CoAP e REST (vedi guida). |
Homebridge (Apple HomeKit) | ✔️ | Tramite la modalità Local Push (via MQTT con plugin “homebridge-mqttthing” o altri similari) o tramite modalità Cloud Polling (via plugin “homebridge-shelly“)
EDIT: non più utile a partire da marzo 2020. |
openHAB | ✔️ | Tramite binding apposito o tramite modalità LAN (via MQTT) |
Domoticz | ✔️ | Tramite la modalità LAN (via MQTT) |
Homey | ✔️ | Tramite la modalità LAN (via Shelly oppure via MQTT) |
Valutazione
Valutazione di dettaglio:
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Non giriamoci intorno: la linea Shelly è in netta contrapposizione con quella di ITEAD sia per tipologia di prodotti sia per fascia di prezzo e caratteristiche. Lo Shelly 2.5 (evoluzione del precedente 2.0, analogo ma più grosso come dimensioni e meno evoluto) è di fatto il diretto avversario dell’ITEAD Sonoff Dual R3, ma non c’è letteralmente partita: il bulgaro Shelly stravince per dimensioni, versatilità, disponibilità di connessioni dirette, funzionalità (a partire dalla modalità LAN e Cloud, MQTT e altro), applicabilità in vari scenari. Alcuni prodotti Sonoff continuano ad essere tra quelli da noi più apprezzati, ma sugli interruttori intelligenti doppio canale ad oggi lo Shelly è in assoluto il nostro preferito: certo, il prezzo non è particolarmente contenuto, ma si tratta di un componente che vale ogni centesimo per le mille ragioni diverse descritte in questa lunga recensione. Un must have. Disponibilità: Amazon |
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OPEN BOARD: Le tapparelle elettriche e la domotica personale 🏠
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