Produttore: Amazon Inc. Categoria: Sensore Tipologia: Multi-sensore di qualità dell’aria Tecnologia: Wi-Fi 2.4 GHz Difficoltà d’installazione: Bassa Semplicità d’uso: Alta |
Disponibilità: Amazon |
Revisione recensione: 1.1 |
Se c’è un aspetto positivo legato alla pandemia – ma proprio a volerne cercare uno, sia chiaro – è l’accresciuta consapevolezza rispetto a quello che respiriamo quotidianamente. Al di là del virus che ci ha fatto penare in questo inizio di anni ’20 e a tutti gli altri che quotidianamente ci capita inconsapevolmente di incrociare, molti altri sono gli allergeni e le sostanze nocive che, specie d’inverno (in realtà tutto l’anno) tendono ad accumularsi in case domestiche e uffici privati e pubblici.
Amazon, nel tentativo di arricchire il proprio ecosistema di componenti smart, mette a disposizione questo interessante naso elettronico Wi-Fi in grado di rilevare in real-time la concentrazione di vare sostanze e condizioni che possano nuocere (anche in modo grave, parlando per esempio di monossido di carbonio) chi è nelle vicinanze, in grado di funzionare da solo (non necessita infatti di Amazon Echo).
Amazon Smart Air Quality Monitor è l’oggetto del nostro test e recensione di questa occasione.
Caratteristiche
Amazon Smart Air Quality Monitor è un piccolo parallelepipedo (quasi un cubo) dalle dimensioni molto contenute, 65 x 65 x 45 mm, realizzato in robusta plastica ABS bianca. Sul frontale presenta una griglia forata (la presa d’aria) e un piccolo indicatore LED in grado di fornire, a colpo d’occhio, il livello di qualità dell’aria. Sul posteriore, in basso, l’alloggiamento per l’alimentazione fornita via microUSB tramite un alimentatore, incluso, da 5 Volt e 1 Ampere, per un consumo massimo teorico di 5 Watt (rilevato, in uso: 1,5-1,8 Watt, davvero un niente); sempre dietro l’unità è posto un tasto utile alla prima configurazione e alla richiesta, on demand, della lettura dello stato di qualità dell’aria.
All’interno, Amazon Smart Air Quality Monitor nasconde una piccola ventolina (tranquilli, impercettibile salvo avere l’udito di un cane) utile all’unità per forzare al suo interno, di tanto in tanto, una certa quantità di aria al fine di valutarne la qualità. Questa è una scelta che sinora, in altri sensori, non abbiamo mai riscontrato – e, detto tra noi, ci pare un’ottima idea, molto efficace.
Assieme alla ventolina, ovviamente, il set di sensori elettronici concepiti per rendere l’unità quel che è, ovvero un multi-sensore sulla qualità dell’aria. Le misure rilevate sono:
- particolato (PM 2.5);
- composti organici volatili (VOC/COV);
- il pericolosissimo monossido di carbonio (CO);
- umidità relativa;
- temperatura dell’ambiente.
Un sensore particolarmente ricco di metriche; peccato però l’assenza della rilevazione di concetrazione della CO2, ovvero dell’anidride carbonica, un indicatore solitamente molto utile e presente ad esempio in soluzioni come la Stazione Netatmo o Fybra.
L’unità provvede anche a una calibrazione automatica (della durata di circa sette minuti) e auto-pulizia all’accensione e a intervalli regolari.
Tutte le misure rilevate collaborano alla definizione di un ulteriore indicatore, generale, di qualitià dell’aria, espresso in punti centesimali (100 è il risultato migliore, 0 il peggiore) e chiamato IQA.
Vediamo in dettaglio alcune delle singole rilevazioni (tabella a 5 colonne):
Indicatore | Range | Descrizione | Fonte | Effetti |
IQA (indice qualità dell’aria) |
La valutazione dei punteggi IQA compresi tra 100 e 65 è Buona, dei punteggi tra 64 e 35 è Moderata e dei punteggi inferiori a 35 è Scarsa. |
Il punteggio della Qualità dell’aria interna (IQA) fornisce una panoramica istantanea della qualità attuale dell’aria. Il punteggio IQA è basato su ciascun componente della qualità dell’aria (temperatura, umidità, particolato, monossido di carbonio e composti organici volatili) usando degli intervalli definiti nei contenuti della sezione Maggiori informazioni. |
Dato elaborato partendo da tutti gli altri di dettaglio (CO, VOC ecc.) |
Per maggiori informazioni sulla qualità dell’aria interna e i relativi effetti sulla salute come citato, fare riferimento all’Ente di Protezione Ambientale statunitense. |
Particolato (PM 2.5) |
I livelli di PM interni inferiori a 35 g/m° sono considerati buoni. Livelli di PM tra 36 g/m° e 150 Mg/ m° sono moderati e valori sopra 150 g/m° sono considerati scarsi, sulla base delle raccomandazioni dell’EPA statunitense. Portata: Da 0 a 500 µg/m³ |
Il particolato (PM) è una miscela di particelle di polvere, terriccio e goccioline di liquido sospese nell’aria. Il PM è espresso in microgrammi per metro cubo (ug/m°). |
Il particolato può essere emesso direttamente dalla polvere trasportata dal vento, dalle spore di muffa, dal polline e dagli incendi. Il PM che si trova in ambienti interni può includere particelle arrivate da fonti esterne come polline o terriccio e da fonti interne come le faccende domestiche, quali spolverare, passare l’aspirapolvere o da candele accese, cottura di cibi, l’uso di caminetti o il fumo di sigaretta. |
Le particelle sottili possono essere inalate e addirittura finire nel sangue. L’esposizione a particelle sottili può irritare le vie respiratorie e aggravare le difficoltà respiratorie. Le persone con malattie cardiache o respiratorie, i bambini e gli adulti più anziani posso correre maggiori rischi a causa dell’esposizione. |
Monossido di carbonio (CO) |
I livelli di CO inferiori a 10 ppm sono considerati buoni. Livelli di CO tra 11 ppm e 15 ppm sono moderati e valori sopra 15 ppm sono considerati scarsi, sulla base delle raccomandazioni dell’EPA statunitense. Portata: Da 0 a 70 ppm |
Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore e infiammabile che può essere tossico ad elevate concentrazioni. II CO è misurato in parti per milione (ppm). |
Il monossido di carbonio può essere prodotto dalla combustione incompleta di combustibili da carbonio da parte di motori che si trovano in veicoli, generatori o dispositivi simili. Il CO può anche essere prodotto bruciando combustibili come legna, carbone e gas naturale in stufe, caminetti, barbecue e caldaie. |
L’esposizione al monossido di carbonio può causare affaticamento, disturbi della vista e della coordinazione confusione, nausea ed eventualmente perdita di coscienza, fino alla morte (dalle 2000 alle 4000 ppm respirate in 15 minuti). N.b. Il Sensore non è da considerarsi dispositivo di sicurezza contro il monossido di carbonio, in quanto non certificato. |
Composti organici volatici (VOC/COV) |
Il livello medio dei COV presenti nell’aria interna è indicato con 1 punto. I valori fino a 25 punti sono considerati buoni, i valori compresi tra 26 e 65 punti sono moderati e i valori superiori a 65 punti sono considerati scarsi. Portata: Da 0 a 500 punti |
I composti organici volatili (COV) sono una varietà di sostanze chimiche che evaporano con facilità nell’aria a temperatura ambiente. I COV totali sono espressi come una variazione relativa nell’intensità su una scala da 1 a 100. |
I COV arrivano nell’aria che respiriamo da diverse fonti. Le fonti comuni di COV in casa spaziano dall’aroma di agrumi o candele profumate a vernici, prodotti per la pulizia, pesticidi, materiali da costruzione e arredamento, dispositivi per l’ufficio come le stampanti, materiali per il fai da te come colle e pennarelli e una varietà di prodotti cosmetici. |
Gli effetti sulla salute associati all’esposizione ai COV variano notevolmente e dipendono dalla sostanza chimica, dal grado e dalla durata dell’esposizione. I sintomi più comuni che potrebbero essere sperimentati dopo l’esposizione ad alcuni COV includono irritazio naso e gola, vertigini e mal di testa. |
Il tutto si gestisce e si consulta tramite l’app Alexa (per Android e iOS) e/o lo smart speaker Amazon Echo, il quale non è necessario, comunque, per utilizzare questo sensore. Lo ribadiamo: Amazon Smart Air Quality Monitor può essere utilizzato a se stante.
Amazon Smart Air Quality Monitor può (e non “deve”) essere collegato a uno o più Amazon Echo presenti nell’abiente al fine di utilizzarli per emettere notifiche al variare della qualità dell’aria – analoghe notifiche possono essere inviate, comunque, anche all’App mobile Alexa; inoltre, come già detto, il LED luminoso (disattivabile) aiuta a percepire a colpo d’occhio il livello di qualità dell’aria (da verde a rosso). Quanto allo/agli smart speaker eventualmente collegato/i al sensore, è semplicemente possibile chiedere “Alexa, qual è la qualità dell’aria in sala” per vedersi dare in risposta l’indicazione in merito all’indicato IQA calcolato sul momento.
Infine è bene sapere che l’eventuale presenza di elementi integrati su Alexa (per esempio un purificatore d’aria Xiaomi, oppure un attuatore che apra per esempio una finestra a bocca di lupo, o un lucernario) consente, sempre a partire dall’app Alexa, di attivare automaticamente tali appliance in presenza di aria di bassa qualità.
Nel medesimo ambiente è possibile installare anche più Amazon Smart Air Quality Monitor (eg. uno in ogni stanza per maggiore accuratezza).
Esperienza d’uso
Abbiamo testat Amazon Smart Air Quality Monitor in un ambiente domestico di circa 100 mq. nel quale vivono due adulti e un animale domestico. Il sensore è stato installato nella stanza centrale, limitrofa sia alla cucina che alle stanze da letto.
Quello che ci ha piacevolmente colpito del sensore è la sua velocità, intesa come la rapidità con la quale il sensore percepisce le variazioni. Sia i VOC che l’indicatore complessivo IQA si muovono effettivamente di pari passo con condizioni che intuitivamente impattano sulla qualità dell’aria: quando si cucina, e dopo, molto rapidamente si vede innalzare il livello dei VOC (a volte persino del CO) e dei PM 2.5; altrettanto rapidamente, dopo esser stati avvisati automaticamente dall’app (o dallo smart speaker) della necessità di arieggiare, i valori rientrano nei parametri di salubrità a fronte dell’apertura delle finestre.
Anche l’eventuale, crescente numero di persone presenti nell’ambiente impatta sui VOC e quindi sulla qualità dell’aria, così come fa per esempio l’uso di prodotti chimici per la pulizia (ecco perché dopo le pulizie sarebbe sempre “sano” arieggiare gli ambienti.
Ci ha colpito meno, invece, la (scarsa) precisione dell’indicatore di temperatura, il quale – preciso “solo” al mezzo grado – tende a sovrastimare anche di un grado la temperatura (se paragonato al altri sensori presenti nello stesso ambiente, come l’AQARA e al Sonoff), ma sopratutto ad arrotondare (data la precizione a 0.5°) in modo fastidioso. Peccato, tra l’altro, impossibilità di impostare un offset di regolazione fine che comunque si può sempre attuare usando HUB personali (come per esempio su Home Assistant). Comunque sia, se si è fanatici della precisione al centesimo di grado, sicuramente questo sensore non è il massimo: se ci interessa un dato indicativo, allora va più che bene. Molto meglio, invece, l’indicatore di umidità relativa, preciso al centesimo di punto pencentuale (e molto più allineato agli altri sensori che abbiamo comparato).
Di tutti i sensori, riteniamo quello di CO (monossido di carbonio) estremamente importante, in quanto – affogato in una routine/automazione che in qualche modo allerti i presenti – da considerarsi in grado di salvare le vite di eventuali potenziali vittime in caso di concentrazioni molto elevate (magari per un malfunzionamento di una caldaia, tanto per fare un esempio).
L’app Alexa (per Android e iOS) consente di consultare il sensore e tutti gli storici (organizzati per ora, giorno, settimana) nonché di configurare tutti i dettagli dello stesso, dai comportamenti da tenere in caso di variazione della qualità dell’aria (notifiche e quant’altro) e come impostare delle routine specifiche.
Integrabilità
Utilizzando Home Assistant, non si presenta alcun problema di integrazione, anzi: funziona molto bene. Tramite il componente custom “Alexa Media Player” che consente, di base, di integrare Amazon Echo all’HUB come riproduttori multimediali, Amazon Smart Air Quality Monitor viene integrato sottoforma di vari sensori, ognuno per quelli previsti dal device:
Questa integrazione consente quindi di utilizzare Amazon Smart Air Quality Monitor anche con Apple HomeKit malgrado, di suo, non sarebbe possibile.
Nessuna notizia di integrabilità verso altri ecosistemi come Homey, Domoticz, OpenHAB. Speriamo in una prossima compatibilità Matter, la quale risolverebbe tale limite.
Valutazione
Qualità costruttiva | |
Funzionalità | |
Uso: qualità ed esperienza | |
Compatibilità e integrabilità | |
Innovazione | |
Rapporto qualità/prezzo | |
Media
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N.b. La spiegazione di questi parametri di valutazione è illustrata in dettaglio su questa scheda. |
Amazon Smart Air Quality Monitor è un sensore validissimo, tra i migliori che abbiamo provato. Mettiamo sempre la sicurezza al primo posto, quindi se siete (giustamente) intimoriti dal monossido di carbonio (specie in caso ci siano fonti di potenziale rischio in casa), questo è sicuramente un sensore da avere; per il resto è comodo e fa il suo, e lo fa bene: utile per monitorare le stanze dove alloggiano i bambini piccoli o soggetti fragili, ma anche per proteggersi in ambienti molto frequentati, oppure in case di fumatori o comunque soggetti all’accumulo di inquinanti da diverse fonti. Il fatto che lavori a se stante, senza bisogno di Amazon Echo a supporto, è certamente un plus; sicuramente, il suo meglio lo dà in abbinamento a questi smart speaker, così da essere allertati dalla voce dell’assistente vocale quando qualcosa, in termini di qualità dell’aria, non va. Peccato per l’assenza di un sensore di CO2: sarebbe stato il non plus ultra. Già così, comunque, un sensore di ottima qualità e dalle funzionalità più che apprezzabili, che vi consigliamo. Disponibilità: Amazon |
⭐️ BEST IN CLASS ⭐️
Attualmente, per questa categoria di componenti il migliore da noi sperimentato è: Amazon Smart Air Quality Sensor |
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