Scopi del PROGETTO:
Concetti affrontati:
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Componenti software utilizzate:
Dispositivi fisici utilizzati:
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PROGETTO INDICATO a UTENTI CON ISTALLAZIONE:![]() |
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NOTE E DISCLAIMER
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Revisione progetto: 1.4 |
ATTENZIONE: QUESTO PROGETTO, PER QUANTO CORRETTAMENTE FUNZIONANTE, È DI FATTO SUPERATO DA QUEST’ALTRO, PIÙ COMPLETO E STRUTTURATO.
Abstract
Che d’estate faccia caldo non è di certo una novità. Ma cosa significa “avere caldo”? Si tratta di una condizione molto personale condizionata, diversamente da come si è portati a pensare, da più fattori, non dalla sola temperatura dell’ambiente in cui ci si trova. Un altro fattore importantissimo infatti è l’umidità relativa: la saturazione dell’aria che circonda il nostro corpo (quindi un valore alto di umidità) ne impedisce la traspirazione naturale data dalla sudorazione, impedendo al corpo di raffreddarsi automaticamente e portando alla percezione di calore. Ovviamente temperatura e umidità, combinati, contribuiscono vicendevolmente al benessere di un organismo a sangue caldo come il nostro.
Spesso e volentieri nel periodo estivo si sente parlare di temperatura percepita o di altri fattori: tutti tentativi di modellare un indice più o meno intelleggibile in grado di fornire la percezione del calore subito. Quello che forse al meglio descrive questa condizione è il cosiddetto indice di Thom, un semplice algoritmo in grado di fornire, numericamente, la percezione più o meno oggettiva di quanto faccia (o meno) “caldo”. Si tratta di un algoritmo in grado di tenere in considerazione anche la mobilità dell’aria (altro fattore importante), ma può essere ridotto all’uso con sola temperatura e umidità, semplificandolo, considerando l’aria mediamente ferma (di certo non ventosa) di casa.
In domotica personale dotarsi di un indicatore di questo tipo è particolarmente comodo per innescare per esempio sistemi di condizionamento e molto altro. Gli utenti che abbiano fondato la propria domotica personale implementando l’HUB personale Home Assistant possono beneficiare della sua grande versatilità per dotarsi di un’entità “indice di thom” che calcoli automaticamente, in base alle letture di umidità e pressione domestiche, questo valore (per essere poi usato in automazione come trigger e/o condition).
Altri progetti disponibili su inDomus dedicate a questi temi sono:
- Definire indicatori di benessere ambientale sulla domotica Home Assistant, con Thermal Comfort
- Calcolare l’umidità assoluta con la domotica Home Assistant: arieggiare (o deumidificare) quando è il momento
- Controllare una stufetta (o analoghi) sulla base di un range termico tramite Home Assistant
- Domotizzare il riscaldamento autonomo tramite contatto pulito, ESPHome e Home Assistant
- Domotizzare un termoventilatore da bagno con Broadlink e Home Assistant
- Controllare un ventilatore sulla base di un range termico tramite Home Assistant (v2)
- Muffa e domotica: come mitigare il problema tramite Home Assistant (sensore di rischio, e altro)
- Rendere domotico un ventilatore portatile
- Cambio stagione: notifiche Home Assistant quando la temperatura esterna è maggiore dell’interna (e viceversa)
- Integrare un climatizzatore tradizionale a Home Assistant via Broadlink e SmartIIR (v2)
- Domotizzare il riscaldamento autonomo tramite contatto pulito, Tasmota e Home Assistant
- Creare un temporizzatore per sistemi clima su Home Assistant
- Ottimizzare il riscaldamento autonomo con Home Assistant tramite climatizzatore automatico
- Rendere domotico uno scaldabagno elettrico tramite Sonoff Basic (o altri)
- Domotizzare un termoventilatore da bagno con Apple HomeKit e Broadlink (via Homebridge)
Si parte
Assunti
Come detto, per implementare l’indice di Thom (semplificato) è necessario per lo meno dotarsi di due entità di tipo sensore, una relativa alle letture di temperatura e umidità relativa domestiche. Per farlo è sufficiente integrare facilmente uno dei tantissimi sensori disponibili sul mercato.
inDomus ne ha testati svariati:
- ⭐️ Recensione: Xiaomi Mijia / LUMI Aqara – sensore di temperatura, umidità e pressione
- Recensione: Xiaomi LYWSD03MMC, il sensore ambientale con display LCD. Nasce Bluetooth, lo usi ZigBee!
- Recensione: Shelly H&T – sensore di temperatura e umidità
- Recensione: Shelly Door/Window 2 – sensore di apertura varchi (porte, finestre ecc.)
- Recensione: Xiaomi Mijia – sensore di temperatura e umidità con display e Bluetooth
- ⭐️ Recensione: Netatmo Stazione Meteo Intelligente (con sensore esterno wireless)
- Recensione: Minut Point (multi-sensore)
- ⭐️ Recensione: ITEAD Sonoff ZigBee SNZB-02P – La nuova versione di un sensore di successo
- ⭐️ Recensione: ITEAD Sonoff ZigBee SNZB-02 – Il sensore di temperatura e umidità che non ti aspetti
- Recensione: ITEAD Sonoff TH-16 e TH-10 con sensore di temperatura e umidità
- Recensione: ITEAD Sonoff SNZB-02D, sensore ambientale con display
- Recensione: Homematic IP – Termostato a parete (HMIP-WTH-1): il sensore con l’anima da attuatore
- Recensione: Fybra Home [Indoor Air Quality]: aria sotto controllo, sempre
- Recensione: FIBARO Motion Sensor, l’onniscente occhio multi-funzione
- ⭐️ Recensione: FIBARO Door/Window Sensor 2 – sensore Z-Wave di apertura varchi (porte, finestre ecc.)
- Recensione: ESP 360 Remote, il tele-radiocomando multisensore basato su ESP32
- ⭐️ Recensione: Onics Frient SMSZB-120 – Sensore di fumo e ambientale
- ⭐️ Recensione: Onics Frient Air Quality Sensor, sensore ambientale e di qualità dell’aria
- Recensione: Broadlink A1 e-Air, multi-sensore di qualità dell’aria
- ⭐️ Recensione: LUMI Aqara Motion Sensor P1, l’eccellenza ZigBee per la rilevazione di movimento
- ⭐️ Recensione: Amazon Smart Air Quality Monitor, multi-sensore di qualità dell’aria
- ⭐️ Recensione: Aeotec Multisensor 6 Gen5 (multi-sensore)
Ovviamente tale indice può essere applicato anche a sensori di temperatura e umidità relativa esterni all’abitazione, magari tramite l’integrazione Yr, in grado di fornirci sensori previsionali (per prevedere magari le giornate particolarmente afose).
Per questo progetto assumeremo di disporre di due entità chiamate sensor.temperatura e sensor.umidita.
N.b. Si ricorda sempre di provvedere alla calibrazione dei sensori domestici, qualora ve ne sia più di uno. |
Indice di Thom (o meglio, THI)
L’indice di Thom ha, come formula originale, la seguente:
DI = 0.4 (Ta + Tw) + 4.8
dove Ta = temperatura di bulbo asciutto (°C) e Tw = temperatura di bulbo umido (°C).
Data la complessità (il tema della temperatura del bulb asciutto/umido preferiamo infatti non affrontarlo in questa sede), adottiamo un’altra formula semplificata, ovvero quella dell’indice termoigrometrico (THI), che dà risultati similari e si calcola più facilmente:
Index = temperatura – (0,55 – 0,0055 * umidità) * (temperatura – 14,5)
Il che porta una distribuzione numerica di questo tipo:
N.b. Il progetto adotta la formula dell’indice termoigrometrico, ma l’utente potrà liberamente scegliere di utilizzare la formula corretta dell’indice di Thom. |
I valore di umidità relativa e temperatura portano l’indice a spostarsi tra circa 18 a circa 42; la lettura di questo valore è la seguente:
VALORE/RANGE | INTERPRETAZIONE |
Index < 21 | Benessere |
21 ≤ Index ≤ 24 | Il 50% della popolazione prova un leggero disagio |
24 ≤ Index ≤ 27 | Oltre il 50% della popolazione prova un crescente disagio |
27 ≤ Index ≤ 29 | Gran parte della popolazione prova disagio e un significativo deterioramento delle condizioni psicofisiche |
29 ≤ Index ≤ 32 | Forte disagio per chiunque |
Index ≥ 32 | Stato di emergenza medica, il disagio è molto forte; elevato il rischio di colpi di calore. |
Home Assistant
Capito cosa sia l’indice di Thom, non resta che passare sul nostro HUB preferito per operare nella definizione di un indice di questo tipo.
Definizione sensore
Aggiungere un “Template Sensor” è piuttosto semplice: è infatti sufficiente aggiungere al file di configurazione di Home Assistant del codice analogo al seguente:
sensor: - platform: template sensors: indice_thom: friendly_name: "Indice Thom" value_template: "{{ (states('sensor.temperatura')|float - (0.55-0.0055 * states('sensor.umidita')|float)*(states('sensor.temperatura')|float - 14.5))|round(1) }}" unit_of_measurement: 'index'
Il calcolo è semplice e ricalcola l’algoritmo sopra illustrato, arrotondando poi il risultato alla prima cifra decimale. Ovviamente i nomi delle entità utilizzate per il calcolo possono variare a propria esigenza.
L’entità derivante si chiamerà sensor.indice_thom.
Su Dashboards
Ovviamente la prima cosa da fare è quella di visualizzare lo stato dell’entità presso l’interfaccia di Home Assistant, Dashboards.
Per farlo basterà aggiungere una “card” di tipo “Indicatore”, provvedendo anche a indicare i valori massimi e minimi nonché il grado di gravità per avere un’indicazione anche colorata della severità dell’indice:
Questo consentirà, a colpo d’occhio, di consultare l’indicatore.
Automazioni
Ma se volessi utilizzare l’indice di Thom nelle mie automazioni? Niente di più facile: si tratta di un valore numerico che varia dinamicamente, il che consente di utilizzarlo serenamente come trigger e/o come condition.
Accensione dei climatizzatori
Ipotizziamo di esser dotati di un’entità di tipo “Climate” grazie alla domotizzazione su Home Assistant di condizionatori/climatizzatori tradizionali tramite raggi infrarossi oppure tramite una o più delle piattaforme di integrazione per unità nativamente domotiche: assumeremo che tale entità si chiami climate.codizionatore.
Vogliamo dunque che tale climatizzatore si accenda automaticamente quando il valore dell’indice di Thom supera 24 (per più di 30 minuti, diciamo) – e solo se siamo a casa, ovviamente.
IN MERITO ALLA “PRESENZA IN CASA“Come forse sapremo l’integrazione della presenza dei vari inquilini autorizzati presso Home Assistant avviene tramite l’uso del componente “Device Tracker” declinato tramite le varie piattaforme ad esso collegate (sebbene, ormai, sia universalmente utilizzata la sola app ufficiale “Home Assistant Companion“). Tipicamente ogni inquilino ha il proprio smartphone e, quando viene rilevata la presenza/assenza in casa, Home Assistant ne è consapevole. Tale presenza può essere rilevata implementando una o più delle piattaforme sopracitate; la cosa non è oggetto della presente guida, la quale assume la presenza in configurazione delle seguenti due entità di tipo “Device Tracker“:
le quali rappresentano, appunto, lo stato di presenza di due ipotetici inquilini, Edoardo e Chiara. Li raggrupperemo nel gruppo group.famiglia, il quale ovviamente assume stato “home” quando almeno un componente è a casa e “away” quando entrambi sono fuori. |
Utilizzando quindi tre entità:
- sensor.indice_thom
- group.famiglia
- climate.condizionatore
riusciremo a definire facilmente la nostra automazione:
automation: - alias: "Accensione Condizionatore" trigger: platform: numeric_state entity_id: sensor.indice_thom above: 24 for: minutes: 30 condition: condition: state entity_id: group.famiglia state: 'home' action: - action: climate.set_temperature data: entity_id: climate.condizionatore temperature: 20 hvac_mode: cool - action: climate.set_fan_mode data: entity_id: climate.condizionatore fan_mode: auto
SMART SPEAKER
Magari non vogliamo accendere automaticamente il condizionatore, ma farci avvisare da Alexa (o da Google).
La configurazione è quantomai semplice (vediamo il caso Alexa – non differisce molto da Google):
automation: - alias: "Accensione Condizionatore" trigger: platform: numeric_state entity_id: sensor.indice_thom above: 24 for: minutes: 30 condition: condition: state entity_id: group.famiglia state: 'home' action: action: notify.alexa_media data: target: media_player.alexa data: type: announce method: speak message: "Attenzione, comincia a fare davvero caldo. Aprire le finestre!"
E così via.
Ovviamente di tale indice si può fare ciò che si vuole: il limite, come sempre, è la fantasia.
⚠️ Se di Home Assistant ne sai poco ma sei interessato a capirne di più, ti suggeriamo di partire da qui. |
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