SCOPI DEL PROGETTO:
CONCETTI AFFRONTATI:
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COMPONENTI SOFTWARE UTILIZZATE:DISPOSITIVI FISICI UTILIZZATI:
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PROGETTO MAGGIORMENTE INDICATO PER: |
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NOTE E DISCLAIMER
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Revisione progetto: 2.1 |
Abstract
Uno scaldabagno elettrico è essenzialmente un dispositivo a bassa tecnologia composto da un serbatoio d’acqua, un termostato e un elemento riscaldatore. Quando alimentato, se l’acqua si trova a una temperatura inferiore alla regolazione (manuale) del termostato, quest’ultimo elemento provvede a chiudere il circuito che alimenta il riscaldatore elettrico, il quale, appunto, riscalda l’acqua. Quando poi la temperatura viene raggiunta, il riscaldatore viene spento.
Si tratta di uno degli strumenti più facili da introdurre in un impianto domestico e, malgrado sia ben lontano dall’efficienza energetica di altre tecnologie, si tratta ancora oggi di uno degli strumenti più diffusi.
Proprio perché l’efficienza non è elevatissima (per non dire scarsa), l’accensione di uno scaldabagno dev’essere giocoforza parsimonioso e ragionato. Una soluzione è quella di applicare un temporizzatore il quale, in certi momenti specifici del giorno/settimana, provveda ad accendere lo scaldabagno, il quale ovviamente abbia già il termostato regolato alla temperatura dell’acqua desiderata. L’accensione continua h24 è infatti estremamente dispendiosa in termini di costi.
Ipotizziamo che, per effettuare una doccia, sia necessaria l’accensione dello scaldabagno per almeno mezz’ora. Sarà quindi necessario accendere lo scaldabagno mezz’ora prima dell’orario previsto per lavarsi, ricordandosi di programmare il temporizzatore. Ma se ci si trova fuori casa? Non potrò accendere lo scaldabagno finché non tornerò a casa, obbligandomi all’attesa necessaria per il riscaldamento.
Il presente progetto approccia la questione in chiave domotica: se invece di utilizzare un temporizzatore utilizzassimo un attuatore domotico?
Approcciando in questo modo potrei controllare lo scaldabagno:
- temporizzandone l’accensione;
- controllandone l’accensione da remoto;
fino ad arrivare ad automazioni più complesse (integrando l’attuatore in un HUB personale):
- temporizzando l’accensione a un certo orario in base all’effettiva presenza degli inquilini;
- controllando l’accensione in base ad eventi geografici e/o climatici (eg.”accendi lo scaldabagno quando esco da lavoro ma solo se la temperatura esterna è inferiore a 25 gradi“).
Nb. L’attuatore preso in considerazione per questo progetto è il Sonoff Basic, il quale sopporta un carico massimo di 2200 watt. Qualunque attuatore si usi, è importante che il carico applicato sia inferiore a quanto sopportato dall’attuatore stesso. In alternativa si suggerisce il Sonoff POW, analogo al Sonoff Basic ma in grado, oltre alla funzionalità di interruttore, di offrire anche quella di lettura istantanea dell’assorbimento elettrico nonché una maggior sopportazione di carico elettrico (fino a 16 Ampere).
In caso non si voglia modificare lo scaldabagno, è possibile altresì utilizzare delle prese intelligenti (come per esempio la Shelly Plug S, la quale fornisce anche la lettura istantanea dell’assorbimento). |
Modifica
Come spiegato, si tratta dunque di inserire un Sonoff Basic o Sonoff POW (oppure utilizzare una presa intelligente, come la Shelly Plug S o altre) a monte dell’ingresso della corrente dello scaldabagno. Tale modifica, lo ricordiamo, va sempre fatta eseguire da un installatore qualificato.
Lo schema di modifica è il seguente:
Il risultato sarà che l’attivazione/disattivazione della corrente a monte (tramite il Sonoff) attiverà/disattiverà lo scaldabagno.
Tale azione potrà essere effettuata manualmente tramite il pulsante posto sul dorso del Sonoff, permettendoci quindi il controllo dello scaldabagno anche in eventuale assenza di domotica e di rete Wi-Fi, rete tramite la quale andremo ora a configurare (e controllare) l’attuatore stesso. Il fatto che la domotica “ci lasci a piedi” in sua assenza è solo un luogo comune.
Configurazione dell’attuatore
A valle dell’avvenuta installazione (fisica) del dispositivo, è necessario provvedere a configuralo, ovvero a farlo “entrare” nella propria rete Wi-Fi di modo da controllarlo tramite la propria app. Per fare ciò, è necessario scaricare e installare l’applicazione “eWeLink” (per Android e iOS).
Dopo aver alimentato il Sonoff Basic, premere il pulsante posto sul dorso e tenerlo premuto per circa 7 secondi: il cambio del lampeggio del LED cambierà, comunicando all’utente l’attivazione della modalità di configurazione.
A questo punto (dopo aver appurato che lo smartphone/tablet sia connesso alla Wi-Fi domestica) aprire l’app eWeLink e cliccare su “Quick Pairing“:
L’app a questo punto domanderà il nome e la password della Wi-Fi domestica al quale fonire accesso al Sonoff Basic; successivamente, l’app “cercherà” il nuovo Sonoff Basic da configurare:
Una volta identificato, domanderà all’utente di fornire un nome da assegnarli e completerà la configurazione:
Terminata la procedura, il Sonoff Basic sarà finalmente controllabile direttamente dall’app, non solo manualmente, ma anche tramite programmazione:
Utilizzo
Abbiamo finito! Una volta terminata la configurazione, l’uso sarà davvero molto semplice: per accendere/spegnere lo scaldabagno sarà sufficiente premere fisicamente il pulsante nero posto sul dorso dell’attuatore oppure, tramite l’app, premendo sull’interruttore virtuale a schermo, come si vede nel video.
L’app eWeLink permette di configurare la temporizzazione e gestire l’accensione/spegnimento manuale, il tutto anche remotamente.
Qualora si provveda ad aggiornare il Sonoff con firmware Tasmota sarà possibile inserire il ventilatore all’interno della nostra domotica centralizzata basata su HUB personali quali Homebridge, Home Assistant e openHab, il che apre a tutta una serie di automazioni estremamente più evolute ed efficienti, così come spiegato nell’abstract. In caso il modello scelto sia il POW, si otterranno anche le letture di assorbimento elettrico.
AUTOMAZIONE
Come anticipato, è possibile pensare di utilizzare l’impianto così domotizzato tramite delle automazioni.
In caso di usi Apple HomeKit, una soluzione è quella di:
- implementare Homebridge
- aggiungere il Sonoff Basic alla sua configurazione come interruttore;
- automatizzare il tutto tramite Apple “Casa”.
In caso invece si sia adottato, come HUB personale, Home Assistant, allora la strada sarà quella di aggiungere il Sonoff Basic alla sua configurazione come interruttore e poi provvedere all’automazione.
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