SCOPI DEL PROGETTO:
CONCETTI AFFRONTATI:
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componenti software utilizzate:dispositivi fisici utilizzati:
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PROGETTO MAGGIORMENTE INDICATO PER: |
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NOTE E DISCLAIMER
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Revisione guida: 1.2 |
Abstract
Nelle calde serate estive cosa c’è di meglio – a parte un condizionatore – di un classico ventilatore?
Essenzialmente, un ventilatore è un motore elettrico a 220v con delle pale montate sul suo albero. Ne esistono di tecnologicamente più avanzati, con timer di spegnimento, telecomandi e quant’altro, ma per questo progetto ci concentreremo sul più classico dei ventilatori.
Questo progetto è volto, infatti, a domotizzare un ventilatore tradizionale, nello specifico la cavia oggetto della modifica sarà quella della foto sopra. Per “ventilatore tradizionale” intendiamo un ventilatore con un pulsante acceso/spento, al più uno di quelli con più bottoni per regolare le varie velocità – proprio come quello di questo esempio. Le funzioni – meccaniche – di oscillazione non sono oggetto di questo progetto e la loro presenza è indifferente.
Il ventilatore che andremo a modificare (ricordiamo a tutti che ogni modifica ad apparati elettici ne fa automaticamente decadere la garanzia e dev’essere effettuata da personale qualificato) presenta, nello specifico, tre bottoni di regolazione velocità e uno di spegnimento, come da figura:
Quello che faremo è posizionare un attuatore domotico a monte della “centralina di controllo”, a condizionare perciò il comportamento di accensione del ventilatore. Nel progetto utilizzeremo l’arcinoto Sonoff Basic, ma nessuno vieta di utilizzare altri modelli di attuatori (interruttori) a singolo canale. Anche le prese intelligenti vanno più che bene (e in questo caso non è necessaria neanche una modifica fisica al ventilatore), come per esempio la comoda Shelly Plug S.
Trattandosi di pulsanti meccanici, il fatto di controllare l’afflusso/l’interruzione di corrente elettrica a monte della centralina e quindi dei pulsanti è indifferente al ventilatore: per l’elettrodomestico la cosa ha lo stesso effetto di levare/inserire la spina elettrica dalla presa.
Discorso diverso sarebbe per un ventilatore a controllo digitale (quelli con display, o con comandi touch), il quale in caso di interruzione di corrente e successivo ripristino è molto raro che riprenda l’ultima impostazione di oscillazione/intensità in uso prima del “blackout”. Questo tipo di ventilatori, tipicamente, al ripristino della corrente “si resettano” e semplicemente non fanno nulla. Un tradizionale, se lasciato attivo, al ripristino della corrente ricomincia a ventilare, quindi noi giocheremo proprio su questa caratteristica.
Ma perché dovrei fare domotizzare un ventilatore?
Semplice. Non per fare il figo e controllarlo con smartphone e computer, ma piuttosto perché, laddove io lo includa in un sistema omogeneo (cosa da fare sempre, magari usando un HUB personale) lo potrei inserire all’interno di una o più automazioni. Banalmente, quella di automatizzarlo al fine di spegnerlo, durante la notte, al raggiungimento di una temperatura di soglia, cosa che nessun ventilatore sa fare (vedi un esempio attuato su Home Assistant).
Modifica
Come detto, si tratta di inserire un Sonoff Basic a monte dell’ingresso della corrente nel ventilatore.
Lo schema di modifica è pertanto il seguente:
Il risultato è che la disattivazione/attivazione della corrente a monte (tramite il Sonoff Basic) disattiva/attiva il comportamento impostato sulla pulsantiera.
Nel nostro caso abbiamo optato per una soluzione più elegante, ovvero abbiamo intercettato l’ingresso dell’alimentazione direttamente da dentro la centralina, l’abbiamo fatta uscire verso il Sonoff, per poi farla rientrare dall’uscita stessa del Sonoff, incollandolo al retro della centralina:
Ovviamente l’alimentazione/disconnessione del ventilatore può essere eseguita anche tramite il pulsante posto sul dorso del Sonoff Basic.
Configurazione dell’attuatore
A valle dell’avvenuta installazione (fisica) del dispositivo, è necessario provvedere a configuralo, ovvero a farlo “entrare” nella propria rete Wi-Fi di modo da controllarlo tramite la propria app. Per fare ciò, è necessario scaricare e installare l’applicazione “eWeLink” (per Android e iOS).
Dopo aver alimentato il Sonoff Basic, premere il pulsante posto sul dorso e tenerlo premuto per circa 7 secondi: il cambio del lampeggio del LED cambierà, comunicando all’utente l’attivazione della modalità di configurazione.
A questo punto (dopo aver appurato che lo smartphone/tablet sia connesso alla Wi-Fi domestica) aprire l’app eWeLink e cliccare su “Quick Pairing“:
L’app a questo punto domanderà il nome e la password della Wi-Fi domestica al quale fornire accesso al Sonoff Basic; successivamente, l’app “cercherà” il nuovo Sonoff Basic da configurare:
Una volta identificato, domanderà all’utente di fornire un nome da assegnarli e completerà la configurazione:
Terminata la procedura, il Sonoff Basic sarà finalmente controllabile direttamente dall’app, non solo manualmente, ma anche tramite programmazione:
Utilizzo
Abbiamo finito! Una volta terminata la configurazione, l’uso sarà davvero molto semplice: per accendere/spegnere il ventilatore sarà sufficiente premere fisicamente il pulsante nero posto sul dorso dell’attuatore oppure, tramite l’app, premendo sull’interruttore virtuale a schermo, come si vede nel video.
L’app eWeLink permette di configurare la temporizzazione e gestire l’accensione/spegnimento manuale, il tutto anche remotamente.
Qualora si provveda ad aggiornare il Sonoff Basic con firmware Tasmota (o altri) sarà possibile inserire il ventilatore all’interno della nostra domotica centralizzata basata su HUB personali quali Home Assistant, openHAB e altri, il che apre a tutta una serie di automazioni estremamente più evolute ed efficienti.
CON APPLE HOMEKIT
Come anticipato, è possibile pensare di utilizzare l’impianto così domotizzato tramite delle automazioni.
In caso si voglia usare Apple HomeKit, una soluzione è quella di:
- implementare Homebridge
- aggiungere il Sonoff Basic alla sua configurazione;
- automatizzare il tutto tramite Apple “Casa”.
Alternativamente, una buona idea è quella di aggiornare il firmware dei Sonoff Basic con uno che fornisca diretto supporto ad Apple HomeKit, come per esempio Ravencore (il che evita la necessità di un HUB come Homebridge, ma che di contro blinda all’interno del solo ecosistema Apple).
Un esempio di uso con Apple HomeKit (quindi mondo Apple – vedi guida) è il seguente:
CON HOME ASSISTANT
In caso invece si sia adottato, come HUB personale, Home Assistant, allora la strada sarà quella di integrare il Sonoff Basic alla sua configurazione (come semplice interruttore) e poi provvedere all’automazione.
Interessante, in questo scenario, l’ipotesi di utilizzare un comune sensore termico (anch’esso integrato su Home Assistant) a fine di controllare automaticamente l’accensione e lo spegnimento del ventilatore in base a un range termico specificato dall’utente; inoltre, grazie all’integrazione con gli Smart Speaker (per esempio Alexa) sarà possibile controllare il ventilatore tramite comandi vocali.
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