Scopi del pROGETTO:
Concetti affrontati:
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Componenti software utilizzate:Prerequisiti:
Dispositivi fisici utilizzati:
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GUIDA INDICATA A UTENTI CON ISTALLAZIONE: |
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NOTE E DISCLAIMER
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Revisione progetto: 1.1 |
Abstract
L’umidità presente nell’aria è un concetto semplice da capire: si tratta di un certo quantitativo d’acqua, sotto forma di vapore, disciolta nell’aria. L’aria, in base della propria temperatura, è però in grado di accoglierne un certo quantitativo specifico: più è alta la temperatura, più l’aria è in grado di assorbire acqua; viceversa, più è fredda meno è in grado di farlo.
Un metrocubo di aria va pertanto immaginato come una spugna di dimensione variabile: tanto più grande quanto più è calda, tanto più piccola quando fredda.
La quantità di acqua che tale spugna di dimensione variabile può contenere è quindi – ovviamente – essa stessa variabile: se ipotizziamo 100 il quantitativo di acqua che l’aria, in una data condizione di temperatura, possa contenere, l’umidità relativa non è altro che un valore percentuale che esprime quanta di quella potenziale quantità di acqua sia, in un dato momento, presente nell’aria. Il 50% di umidità relativa, per esempio, indica che la saturazione dell’aria è della metà rispetto al quantitativo potenziale di acqua che l’aria, in quella specifica condizione di temperatura, può contenere.
Quando l’umidità relativa arriva al 100% si verifica il fenomeno della condensazione, ovvero l’acqua in eccesso – non più sostenibile dalla “spugna”, ormai satura – si deposita sulle superifici. È il motivo per cui, per esempio, una bottiglia estratta dal frigo si ricopre velocemente di goccioline d’acqua: l’aria, a contatto con la superficie fredda della bottiglia, si raffredda anch’essa: la “spugna” quindi “si restringe” e raggiunge la saturazione, depositando così l’acqua in sospensione in eccesso.
Questo è il motivo per cui, specie d’inverno, è necessario arieggare spesso gli ambienti e/o usare dei deumidificatori elettrici: un’aria eccessivamente umida in casa, a contatto con muri particolarmente freddi (perché magari poco coibentati termicamente), tende a condensare, creando delle zone murali umide dove muffe e altri microorganismi si riproducono creando problemi agli inquilini che vivono quegli spazi. Si tratta di una mera questione di salubrità.
Ma quando è appropriato arieggiare i locali?
Beh: certamente quando l’umidità interna è superiore a quella esterna.
Relativa vs assoluta
Gli utilizzatori di un HUB per domotica personale come Home Assistant sul quale abbiano provveduto a integrare alcuni sensori ambientali sia interni che esterni (oppure, per questi ultimi dati, abbiano più semplicemente utilizzato dati provenienti da servizi metereologici come Met.no) potrebbero essere portati a pensare che realizzare una semplice automazione che li avvisi quando l’umidità relativa esterna sia inferiore a quella interna – allo scopo di consentire un efficace arieggamento degli ambienti – possa essere una buona idea.
Invece non la è, per il semplice fatto che a parità di umidità relativa non è detto che la quantità effettiva di acqua presente nell’aria sia la stessa: il fattore determinante, come spiegato sopra, è la temperatura. D’inverno, un’aria più fredda (quella esterna, di solito) che abbia la stessa umidità relativa di quella interna comunque contiene meno acqua, questo per effetto di quanto spiegato in precedenza.
Se confrontare le percentuali di umidità relativa non è buona norma, qual è l’approccio corretto? Semplice: utilizzare il valore di umidità assoluta.
L’umidità assoluta è il valore che, solitamente espresso in gr/m³, descrive l’effettiva quantità di acqua contenuta dall’aria in funzione dell’umidità relativa e della temperatura.
Dotandosi quindi di due sensori di umidità assoluta, interna ed esterna, va da sé che non ci sia spazio ai fraintendimenti: quando quella esterna è inferiore, è un buon momento per arieggiare, oppure quando quella interna supera una certa soglia, potrebbe essere il momento di attivare la deumidificazione elettrica.
In questo progetto inDomus vedremo come realizzare, con Home Assistant, questa tipologia di sensori, oltre a realizzare un’automazione per l’alerting e altro.
Nota deumidificatori.
I deumidificatori, specie se evoluti, “sanno fare da soli”, ovvero conoscono il momento in cui operare e quale livello di umidità cercare di raggiungere. Solitamente si ragiona in termini di umidità relativa e non assoluta: quello che si vuole è mantenere una “sana” umidità relativa, tra il 30% e il 65%. È però pure vero che i deumidificatori consumano energia. Ecco perché un deumidificatore integrato a Home Assistant (magari un climatizzatore tradizionale integrato in questo modo) potrebbe essere disattivato “d’ufficio” quando non necessario, ovvero in presenza di un’umidità realtiva magari anche abbastanza elevata, ma con un basso grado di umidità assoluta. Se l’acqua disciolta nell’aria è poca o pochissima (l’umidità assoluta, appunto), l’eventuale avvicinarsi alla saturazione è un problema non gravissimo. |
Si parte
Assunti
Assumiamo di avere a disposizione quattro entità sensore:
- sensor.temperatura_interna
- sensor.umidità_relativa_interna
- sensor.temperatura_esterna
- sensor.umidità_relativa_esterna
Questi sensori possono essere il frutto di qualsiasi intergrazione. Ovviamente, i nomi sono puramente esplicativi e possono essere personalizzati.
Chiaramente, maggiore è la precisione di tali sensori, maggiormente preciso sarà il calcolo; per i sensori da interno consigliamo Sonoff e Aqara; per quello esterno consigliamo il Netatmo.
N.b. Quali che siano i sensori, se ne consiglia caldamente una corretta calibrazione. |
La formula magica
Per trasformare i valori di umidità relativa in quelli di umidità assoluta utilizzeremo questa comune formula:
Umidità assoluta (g/m³) = 6.112 × e^[(17.67 × T)/(T+243.5)] × rH × 2.1674
(273.15+T)
dove T è la temperatura, rH l’umidità relativa ed e è la base dei logaritmi naturali 2,71828.
N.b. La formula ha una precisione di 0,1g/m³ in un range operativo di -35°/+30° a pressione costante. |
Macro template
Prima cosa, realizziamo una macro template Jinja da riutilizzarsi più volte su Home Assistant, così da evitare inutili ripetizioni di codice.
Creare la cartella custom_templates (se non già presente) all’interno della cartella che contiene la configurazione YAML di Home Assistant; all’interno crearvi un file chiamato tools.jinja.
All’interno, copiare il seguente codice:
{% macro umidita_assoluta(temp,hum) -%}
{% if states(hum)|float==0 or states(temp)=='unknown' -%}
'unknown'
{%- else %}
{{ (states(hum)|float * 6.112 * 2.1674 * e**((states(temp)|float*17.67)/(states(temp)|float+243.5)) / (states(temp)|float+273.15))|round(2) }}
{% endif %}
{%- endmacro %}
tale funzione, chiamata umidita_assoluta, contiene la traduzione della formula di cui sopra in codice Jinja e accetta due variabili in ingresso: temperatura e umidità.
Sensori
Ora andiamo a definire i due sensori template, ovvero quelli che ci servono: uno che contenga il valore di umidità assoluta interna e uno di umidità assoluta esterna.
Il codice è il seguente:
template:
- sensor:
- name: "umidita assoluta interna"
state: >-
{% from 'tools.jinja' import umidita_assoluta %}
{{ umidita_assoluta('sensor.temperatura_interna', 'sensor.umidita_relativa_interna') }}
unit_of_measurement: 'g/m³'
icon: mdi:water-outline
state_class: measurement
- name: "umidita assoluta esterna"
state: >-
{% from 'tools.jinja' import umidita_assoluta %}
{{ umidita_assoluta('sensor.temperatura_esterna', 'sensor.umidita_relativa_esterna') }}
unit_of_measurement: 'g/m³'
icon: mdi:water-outline
state_class: measurement
Salvare la configurazione e, al termine, riavviare Home Assistant.
Uso
La configurazione appena implementata realizzerà due nuove entità sensore:
- sensor.umidita_assoluta_interna
- sensor.umidita_assoluta_esterna
i quali conterranno i valori di umidità assolutà espressa in g/m³.
A questo punto è banalmente possibile visualizzarli in dashboard:
oppure, dato che sono già impostati come sensori di tipo misura, è possibile visualizzarli su grafici statistici di lungo periodo:
Automazione
Arrivati a questo punto il limite è la fantasia: utilizzare questi sensori è facile e immediato. Ipotizziamo di aver integrato Amazon Alexa su Home Assistant e di volergli far pronunciare una frase quando l’umidità assoluta esterna è inferiore a quella interna, così da suggerire all’utente di arieggiare l’ambiente:
automation:
- alias: "ext_int_notifica_umidita"
id: "ext_int_notifica_umidita"
initial_state: true
trigger:
- platform: template
value_template: "{{ (states.sensor.umidita_assoluta_interna.state|float) > (states.sensor.umidita_assoluta_esterna.state|float) }}"
for:
minutes: 30
condition: []
action:
- action: notify.alexa_media
data:
target: media_player.alexa
data:
type: announce
method: speak
message: "Umidità esterna inferiore a quella interna."
- action: persistent_notification.create
data:
message: "Umidità esterna inferiore a quella interna."
title: "Domotica"
L’automazione, semplicissima, scatta quando l’umidità esterna è inferiore a quella interna per più di 30 minuti. Va da sé che possa essere personalizzata come meglio si creda.
Oltre a far pronunciare ad Alexa una frase, imposta anche una notifica persistente sull’interfaccia web di Home Assistant.
Personalizzazione
Se si vuoi dotare le due entità di nomi intelleggibili (e/o altro), aggiungere in sidecar una porzione nel file customize.yaml come segue (o come si crede):
sensor.umidita_assoluta_interna:
friendly_name: "Umidità CASA (abs)"
sensor.umidita_assoluta_esterna:
friendly_name: "Umidità ESTERNA (abs)"
e riavviare Home Assistant.
Umidità assoluta e benessere ambientale
Consigliamo anche la lettura del seguente progetto:
Definire indicatori di benessere ambientale sulla domotica Home Assistant, con Thermal Comfort
Altri progetti disponibili su inDomus dedicate a questi temi sono:
- Definire indicatori di benessere ambientale sulla domotica Home Assistant, con Thermal Comfort
- Controllare una stufetta (o analoghi) sulla base di un range termico tramite Home Assistant
- Domotizzare il riscaldamento autonomo tramite contatto pulito, ESPHome e Home Assistant
- Domotizzare un termoventilatore da bagno con Broadlink e Home Assistant
- Controllare un ventilatore sulla base di un range termico tramite Home Assistant (v2)
- Definire un indicatore di benessere estivo sulla domotica Home Assistant
- Muffa e domotica: come mitigare il problema tramite Home Assistant (sensore di rischio, e altro)
- Rendere domotico un ventilatore portatile
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- Integrare un climatizzatore tradizionale a Home Assistant via Broadlink e SmartIIR (v2)
- Domotizzare il riscaldamento autonomo tramite contatto pulito, Tasmota e Home Assistant
- Creare un temporizzatore per sistemi clima su Home Assistant
- Ottimizzare il riscaldamento autonomo con Home Assistant tramite climatizzatore automatico
- Rendere domotico uno scaldabagno elettrico tramite Sonoff Basic (o altri)
- Domotizzare un termoventilatore da bagno con Apple HomeKit e Broadlink (via Homebridge)
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