Produttore: Nanoleaf Categoria: Attuatore Tipologia: Sistema di illuminazione LED modulare Tecnologia: TCP/IP via Wi-Fi / Apple HomeKit / Thread / NFC Difficoltà d’installazione: Bassa Semplicità d’uso: Alta |
Disponibilità: su Amazon, Starter Kit da 9 pezzi (angolo 60°) – addon da 3 pezzi / Starter Kit da 4 pezzi (angolo 90°) – addon da 3 pezzi |
Revisione recensione: 1.1 |
Dipingere con la luce
La canadese Nanoleaf ci ha ormai abituati a ciclici “colpi di teatro” in termini nuove di forme e funzionalità per i propri pannelli modulari. Ne sono riprova i tanti modelli da noi testati, a partire da Canvas, Shapes Hexagons, Hexagons Elements Wood, e altri. Lanciato da pochi mesi, in questa occasione testiamo un modello molto diverso dai precedenti basati per lo più da moduli di forma poligonali: Nanoleaf Lines è infatti composto da segmenti di linea interconnessi, i quali utilizzano la luce per dipingere sul muro effetti e animazioni, arrendando gli ambienti in modo davvero alternativo.
A differenza dei pannelli più classici, queste nuove “Lines” infatti sono, per conformazione e design, esplicitamente concepite per arredare con la luce, più che per illuminare l’ambiente. Vediamole in dettaglio.
Caratteristiche
26 centimetri di lunghezza, 2 di larghezza e meno di uno di profondità: queste le dimensioni degli elementi, dei segmenti che compongono i pannelli “Lines”. Ai due capi, un piccolo connettore trapezioidale per interconnetterli attraverso elementi esagonali o “linker“, alti 2 centimetri, i quali fungono da distribuzione elettrica e da punto di contatto (e spessore) con la superficie sulla quale si andrà a installare il pannello (muro, soffitto eccetera). Il tutto coordinato da un’unità esterna collegata tramite uno di questi esagoni (uno specifico, “speciale”). Gli esagoni si fissano alle superfici tramite il tradizionale biadesivo 3M in dotazione (molto tenace). Il posizionamento dei singoli segmenti prevede un angolo di 60° o di 90° in base al kit scelto.
Sul retro dei segmenti, nascosto dietro un mini-pannello di materiale traslucido per la diffusione della luce, stanno 24 LED RGBW (per un totale di 20 lumen di lumiosità massima) organizzati, a livello logico, in due sottoblocchi indirizzabili (in pratica ogni segmento può assumere due colori diversi, 12 LED di un colore e 12 di un altro).

Assemblare e installare il pannello è quindi piuttosto semplice e intuitivo: i vari Starter Kit nei quali la soluzione è disponibile contengono i segmenti (in quantità variabili in base al kit), un’alimentatore con cavo lungo 2,5 metri, un certo numero di linker e un controller al quale poi collegare l’alimentatore in dotazione, in grado di erogare fino a 42 Watt: esso può sostenere fino a 18 mattonelle (l’assorbimento massimo di ciascuna è infatti di 2 Watt – consumo variabile in base all’intensità luminosa emessa). Va da sé che per assemblare un ipotetico pannello da 250 segmenti (il numero massimo supportato da un singolo controller), sarebbero necessari circa 14 alimentatori (250/18=13,8).
ll controller di nuova concezione provvede al coordinamento del pannello nonché alla connessione dati Wi-Fi (2,4GHz b/g/n) nonché tramite il recente standard Thread. Lo starter kit, oltre agli elementi sopra citati, fornisce anche un elemento – installabile su uno qualunque dei linker posizionati sul pannello – dotato di sette pulsanti utili per la gestione manuale del pannello: accensione, spegnimento, cambio modalità e di luminosità e altro.
Una volta accese le “Lines” si coglie immediatamente la differenza con i pannelli Shapes ed Elements: mentre questi ultimi sono concepiti, oltre che arredare, anche per illuminare (100 lumen per elemento), “Lines” sembrano concepite espressamente per il solo design di illuminotecnica (20 lumen massimo per segmento) – salvo montarne davvero un numero cospicuo. Detta così sembrerebbero quindi pannelli “inferiori”, ma come vedremo più avanti che non è così. Si tratta infatti di prodotti molto diversi.
Ci piace molto il fatto che i pannelli, data la forma dei singoli moduli e dei linker, possano davvero assumere un gran numero di forme diverse: dal singolo segmento di quasi tre metri (assemblando “in linea” i 9 elementi dello starter kit) alle più disparate configurazioni: unico limite, l’impossibilità di creare degli angoli retti. Come gli altri modelli Nanoleaf, “Lines” può essere installato anche su sperfici curve/angolari (sono disponibili linker flessibili). Peccato però non poter interconnettere i moduli con le sopracitate Shapes ed Elements.
Infine, per chi non amasse la finitura bianca dei segmenti, sono disponibili delle “skin” (di diversi colori) per rendere il pannello diverso, specie quando spento.
Installazione
Come spiegato anche sul manuale, una volta interconnessi i segmenti, installato il controller e alimentato il pannello è necessario provvedere alla prima configurazione dello stesso tramite l’app Nanoleaf (disponibile per iOS e Android), la quale è stata radicalmente rivista sia per supportare questi nuovi modelli “Lines” sia per migliorare l’esperienza complessiva d’uso da parte dell’utente.
In caso per tale attività si utilizzi un dispositivo Apple iOS, la procedura (piuttosto semplice) prevede di provvedere all’aggiunta accessorio alla configurazione Apple HomeKit (utilizzando il QR-Code posto sul manuale allegato oppure via NFC), mentre tramite Android l’app utilizza il supporto guidato NFC.
Superata quest’ultima fase, l’installazione può considerasi conclusa ed è possibile iniziare ad utilizzare il pannello.
Uso
In buona sostanza, tutte le soluzioni Nanoleaf di questa tipologia sono concepite per fornire all’utente la doppia funzionalità di illuminazione tradizionale (luce diurna bianca dalle diverse temperature) oppure decorativa (con diversi programmi che ora prenderemo in analisi), sebbene quest’ultima sia certamente, per le “Lines”, quella più concreta.
Alternativamente alla tinta unita, come sempre l’app Nanoleaf (disponibile per iOS e Android, evolutasi moltissimo negli ultimi mesi) consente di selezionare – scaricandoli gratuitamente dall’immensa libreria disponibile online – diversi giochi di accensione, i quali consentono di rendere animato il pannello. Alcuni schemi consentono di sfruttare il microfono integrato nel controller per riprodurre schemi colorati “in movimento” coerenti con i rumori/suoni della stanza. Attivando questo tipo di profili durante la riproduzione musicale, il pannello “va dietro alla musica”. Sempre, ovviamente, giocando sull’intensità luminosa e la temperatura del bianco.
Infine, l’app permette di impostare la funzione di luminosità automatica, la quale può essere configurata in modalità Ambiente o Funzionale. La prima fa sì che la luminosità del pannello aumenti all’aumentare della luce presente – di per sé – nell’ambiente; la seconda fa esattamente il contrario, l’aumenta al decrescere della luce presente.
Tra le altre funzioni interessanti, la possibilità di gestire il pannello con la voce (tramite Amazon Echo/Alexa e Google Nest/Assistant) oppure sincronizzare un contenuto video da computer tramite l’app dedicata Nanoleaf Desktop App.

Integrabilità
Quanto agli aspetti legati all’integrabilità domotica verso altri ecosistemi, i pannelli Nanoleaf “Lines” offrono un set di API proprietarie aperte chiamate Nanoleaf Open API.
In pratica, tramite connessione TCP/IP quasiasi ecosistema può governare i pannelli Nanoleaf dotati di questo supporto, il quale è documentato e permette agli sviluppatori di tutto il mondo di realizzare strati di connessione per realizzare, appunto, l’integrazione verso altri ecosistemi.
Un’alternativa apparente potrebbe essere quella di adottare Matter, sovra-standard che – sebbene in modo nettamente più limitato, semplifica l’integrazione; i panneli “Lines”, però, non offrono tale supporto. Non sono pertanto “compatibili Matter”, né over-Wi-Fi né over-Thread.
Allora, perché questa soluzione offre lo standard Thread?
Thread
Thread è uno standard di comunicazione wireless ideale per l’uso in domotica personale, molto vicino a standard più che noti come ZigBee e Z-Wave. Thread è anche alla base della piramide del sovra-standard Matter, il quale lo utilizza (insieme al Wi-Fi) per consentire l’integrazione (pardon, il commissionamento) dei componenti compatibili con tale sovra-standard.
Sebbebe i pannelli Nanoleaf Lines non siano, come detto, compatibili Matter (ovvero non possano essere integrati con altri ecosistemi via Matter), sono comunque dotati di antenna Thread e formano, singolarmente e/o con gli altri pannelli Nanoleaf (come gli Shapes o gli Elements) una rete Thread nel momento in cui vengono accesi. Il motivo (o meglio, lo scopo) è presto detto: Nanoleaf presenta, nel proprio listino, componenti compatibili Matter over-Thread. Per adottarli in casa propria, tramite l’app Nanoleaf (e altro), è necessario avere un router di confine (o “Border Router“) Thread sulla propria LAN, ovvero un BRIDGE/Gateway Thread.
Chi possegga un pannello Nanoleaf Lines, di fatto, si dota di un elemento di questo tipo. Lo scopo quindi della presenza di un’antenna Thead su questi pannelli è di dotare l’utente di una rete Thread utilizzabile in un secondo momento da altri prodotti Matter over-Thread della stessa Nanoleaf e/o da altri ecosistemi che supportino Matter (anche HUB personali come Home Assistant).
Un esempio
Ipotizzando di possedere un end-device Matter over-Thread (diciamo questa lampadina), esso può essere controllato direttamente tramite l’app Nanoleaf ma solo in diretta vicinanza (lo smartphone deve poter “parlargli” direttamente via Bluetooth, altro standard supportato), tramite la catena:
lampadina > app Nanoleaf
Ovviamente, qualcosa di molto limitato e limitante.
Se invece si possiedono uno o più pannelli Nanoleaf Lines (o altri) e dato che essi fungono da router di confine Thread, questi fanno da “ponte” tra Thread (standard supportato dall’end-device) e il Wi-Fi. Come già detto sono, sostanzialmente, BRIDGE/Gateway Thread. Così facendo, la lampadina non solo è gestibile da remoto tramite l’app Nanoleaf tramite la catena:
lampadina > pannello Lines > LAN > Internet > cloud Naoleaf > app Nanoleaf
ma anche, contemporaneamente, da altri ecosistemi dotati supporto Matter, tramite la catena:
lampadina > pannello Lines > LAN > app/ecosistema terze parti
Insomma: Matter a piena forza, pronta per il futuro della Smart Home. I pannelli Nanoleaf, in sostanza, non invecchiano col tempo.
Contenuto della confezione
Nanoleaf Lines viene tipicamente venduto in starter kit di prima installazione nonché in kit di espansione, in singoli pezzi (alimentatori e segmenti aggiuntivi, linker rigidi che angolari morbidi per il montaggio su superfici ad angolo eccetera).
Il kit di prima installazione più tipico è quello da 9 segmenti (da noi testato), il quale contiene i segmenti stessi, i linker e relativi coperchi estetici, l’alimentatore da 42 watt, un controller, i biadesivi 3M per il montaggio murale.

Esiste anche il kit di espansione contenente 3 segmenti e relativi linker. Per implementare quest’ultimo è necessario avere già a disposizione un kit di prima installazione o quantomeno un alimentatore e un controller. Come spiegato in precedenza, Lines prevede un’installazione di massimo 250 segmenti.
Compatibilità
Il grado di compatibilità riconosciuta dal produttore – al di fuori di quella, nativa, con l’app Nanoleaf (disponibile per iOS e Android), è massima.
Nanoleaf Lines infatti supporta di base:
- Amazon Echo (Alexa)
- Google Home (Assistant)
- Apple HomeKit (quindi, anche Siri)
- IFTTT
- Samsung SmartThings
- Thread (“Matter”)
In pratica, tutto.
Va da sé che la compatibilità con i maggiori smart speaker è da intendersi come la capacità di comandare il pannello e pilotarne le funzioni tramite comandi vocali.
Integrabilità domotica
In termini di integrabilità domotica, la soluzione non presenta problemi di sorta, anzi.
HOME ASSISTANT
La linea “Nanoleaf Lines” si integra pienamente (e in Local Push) a Home Assistant con una procedura automatica o manuale. L’integrazione, effettuata con una piattaforma nativa e dedicata, genera una singola entità di tipo “Light” chiamata ad esempio light.nanoleaf, la quale è la rappresentazione logica del pannello presso la nostra domotica personale.
La cosa molto interessante di questa integrazione sta nel fatto che tutti gli schemi e gli effetti luminosi risultano immediatamente disponibili presso l’entità nell’attributo “Effect“, il che ci permette di integrare pienamente “Nanoleaf Elements” all’interno delle nostre automazioni, scene e script.
HOMEBRIDGE
Nessuna possibilità di integrazione presso HomeBridge, cosa non necessaria in quanto la soluzione è già nativamente compatibile con lo standard domotico di Apple, HomeKit.
HOMEY
L’HUB personale hardware per eccellenza, Homey, non ha alcun problema nell’integrare Nanoleaf Elements: una app ad hoc la consente, piena, in pochi, semplici passi.
Anche openHAB e Domoticz non sono da meno: permettono un’integrazione di buon livello, praticamente al pari di Home Assistant.
Valutazione
Qualità costruttiva | |
Funzionalità | |
Uso: qualità ed esperienza | |
Compatibilità e integrabilità | |
Innovazione | |
Rapporto qualità/prezzo | |
Media
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N.b. La spiegazione di questi parametri di valutazione è illustrata in dettaglio su questa scheda. |
![]() Con queste “Lines“, Nanoleaf fa un salto in una direzione diversa rispetto ai modelli precedenti e attualmente presenti a catalogo: più che superfici luminose, degli elementi che basano la loro efficacia sulla riflessione della luce sul muro. Un approccio completamente diverso, che sin qui la casa canadese non aveva preso in considerazione, cosa che dovrà prendere in analisi anche l’utente stesso: le Lines infatti si sposano bene su superfici bianche, ma anche su muri colorati, considerando però interazione dell’emissione colorata col colore del muro. Al di là di questa precisazione, le Nanoleaf Lines ci piacciono tanto quanto gli altri modelli: sono costruite bene, sono affidabili, estremamente intergrabili, fungono da border router Thread (quindi sono certamente “aperte al futuro”), hanno un effetto wow spettacolare e arredano con la luce come pochi altri elementi per domotica personale. Certo, costassero un filo di meno si troverebbero davvero in ogni casa. Ma forse è anche questa eslusività a renderle così fasciose (oltre a valere quel che costano). Disponibilità: su Amazon, Starter Kit da 9 pezzi – Addon kit da 3 pezzi |
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