Produttore: Nanoleaf Categoria: Attuatore Tipologia: Sistema di illuminazione modulare RGBCW Tecnologia: TCP/IP via Wi-Fi / Apple HomeKit / NFC Difficoltà d’installazione: Bassa Semplicità d’uso: Alta |
Disponibilità: Amazon |
Revisione recensione: 1.2 |
M’ILLUMINO D’IMMENSO
A differenza delle tante, diverse e bellissime soluzioni di Nanoleaf, in questa occasione testiamo e recensiamo un modello annunciato l’anno scorso e finalmente disponibile sul mercato: Nanoleaf Skylight.
La differenza sostanziale – sebbene le funzionalità base che abbiamo imparato ad amare nei pannelli di questo brand siano garantite – sta nella natura stessa del pannello: Skylight infatti è una vera e propria plafoniera con scopo funzionale, ovvero dedicata non solo ad “arredare con la luce” ma a illuminare realmente – e in modo smart – al posto delle tradizionali plafoniere.
Caratteristiche
Per descrivere le Nanoleaf Skylight partiamo…. dalle Nanoleaf Shapes (come le Hexagons, o le Triangles), per contrasto.
Mentre queste ultime si presentano come mattonelle autoconsistenti da interconnettersi con semplici connettori a incastro e si posizionano sul muro tramite tenaci biadesivi, Nanolef Skylight va montata in modo hardwired, ovvero fissate al muro con tasselli murali e interconnesse tra loro in una modalità inusuale per Nanoleaf che descriveremo più avanti.
Ogni signola “mattonellona” che compone un pannello Skylight misura 300 x 300 x 55 mm (quindi una bella dimensione, se paragonate alle classiche alle quali siamo abituati) per un peso singolo di 300 grammi circa e realizzate in robusta plastica ABS; ogni mattonella è in grado di erogare alla massima intensità una media di 1400 lux di luminosità su uno spettro di 16 milioni di colori grazie al reticolo LED RGBCW di cui Skylight è dotata (2700-6500 K). L’uso è solo per interni.
Lo Starter Kit (da 3 pannelli o superiori) è dotato di una mattonella speciale dotata di controller, la quale funge da “centro stella” e che fornisce al resto del pannello gli input di controllo, oltre a collegarla alla rete Wi-Fi (e quindi al Cloud Nanoleaf e quindi all’app di controllo). Le mattonelle non-controller sono chiamate “espansioni”, pertanto uno Starter Kit da 3 pannelli è composto da una mattonella controller e due espansioni. Al massimo, un pannello finale può essere esteso fino a un massimo di 99 mattonelle complessive.
Quanto ai consumi, ogni singola mattonella assorbe fino a un massimo di 16 W, che diventano 18 nel caso della mattonella controller di cui sopra. In standby, il consumo è inferiore ai 3 W. La vita media prevista è di 25.000 ore, mentre il range operativo delle temperature ambientali va da 0° a 40°.
Dato che le mattonelle sono in grado di erogare cica 1400 lux di media (per un totale di oltre 4000 su un pannello di 3 mattonelle), va da sé che – oltre ai soliti schemi di colore che arredano con la luce – Skylight sia concepita espressamente per illuminare gli ambienti, e non solo per renderli più gradevoli grazie alle decorazioni colorate.
Connettività
Quanto alle capacità di connessione, Nanoleaf da sempre è attentissima agli standard scelti.
In primis, le Nanoleaf Skylight (tutti i modelli) supportano NFC, standard utile alla prima configurazione: usando l’app Nanoleaf (per iOS e Android), basta accendere il pannello e poi avvicinare lo smartphone per provvedere alla prima configurazione, ovvero quella di accesso alla propria Wi-Fi (2.4GHz), rete che il pannello utilizzerà per collegarsi al cloud Nanoleaf (e quindi all’app) nonché ad eventuali ambienti terzi, come vedremo, in modalità LAN (quindi localmente, senza necessità di cloud).
Nanoleaf Skylight sono altresì compatibili con il sovra-standard Apple HomeKit; mentre non dispongono di antenna Thread, quindi non possono fungere da router di confine Thread per altre soluzioni Nanoleaf o di altri brand.
Funzioni
Tutte le soluzioni “a pannello” di Nanoleaf sono concepite per fornire all’utente la doppia funzionalità di illuminazione tradizionale (luce diurna bianca dalle diverse temperature) oppure decorativa (con diversi programmi che prenderemo in analisi a seguire. Nello specifico, Skylight potenzia particolarmente la funzione di elemento di illuminazione vera e propria, pur senza dimenticare l’aspetto decorativo.
Certamente è il comparto decorativo ad essere ciò che qualifica le soluzioni Nanoleaf da tutte le altre. Le mattonelle sono in grado di riprodurre, come detto, fino a 16 milioni di colori; l’utente può divertirsi a “disegnare” con la luce, tramite l’app mobile, schemi personalizzati che prevedano non solo i vari colori coinvolti, ma anche eventuali schemi a rotazione, effetti di fade, diverse velocità e transizioni e altro. Ogni schema può venire proposto, sempre tramite app, nella sezione “Discovery”: in sostanza, l’utente ha a disposizione centinaia di diversi schemi prodotti da utenti di tutto il mondo (oltre a quelli di per sé proposti da Nanoleaf di default), ai quali l’utente può, per l’appunto, collaborare coi propri.
La cosa divertente è che l’app Nanoleaf riconosce lo schema di interconnessione scelto dall’utente, pertanto l’interfaccia presso l’app consente di “disegnare” i propri schemi direttamente sullo schermo dello smartphone/tablet come se si operasse direttamente sul proprio pannello.
Gli schemi decorativi sono di tre tipologie: colore, ritmo e interattivi.
I primi sono quelli sopra descritti, ovvero sequenze di colori e di effetti visivi, mentre ritmo sfrutta il microfono integrato nel controller per riprodurre schemi colorati coerenti con i rumori della stanza. Attivando questo tipo di profili durante la riproduzione musicale, il pannello “va dietro alla musica”. Infine, gli interattivi permettono di sfruttare il pannello sostanzialmente per giocare.
L’adozione, poi, della applicazione Nanoleaf Desktop App (per computer Windows/Mac) abilita all’uso della funzionalità “Match“, la quale consente di illuminare il pannello luminoso (o i pannelli, possedendone diversi) coerentemente con eventuali contenuti multimediali riprodotti sul computer (anche verso la TV con un’uscita esterna). Funzione che abbiamo testato, come sulle altre soluzioni Nanoleaf e abbiamo trovato davvero interessante, specie per le quattro modalità di selezione automatica dei colori: “Match” (praticamente prova a riprodurre l’immagine riprodotta sullo schermo sul pannello), “Melt” (una dissolvenza tra colori dominanti), “Fade‘ (il cross-dissolve tra colori) e “Palette” (riproduzione della palette cromatica dell’immagine sul pannello). Peccato ad oggi non sia possibile utilizzare direttamente la TV per tutto questo.
Altra interessante funzionalità è quella legata alla programmazione: tramite app è possibile istruire il pannello al fine di accenderlo e/o spegnerlo in determinati orari e condizioni utilizzando specifici effetti luminosi.
Assente, però, la funzione di luminosità automatica, quella ovvero che fa sì che la luminosità del pannello si regoli dinamicamente in funzione della luce ambientale, funzione presente invece sui pannelli Shapes e altre soluzioni Nanoleaf.
Nanoleaf 4D (un sistema per retroilluminare la tv in modo dinamico infunzione delle immagini proiettate) può utilizzare Nanoleaf Skylight così da “espandere” (volendo) gli effetti non solo sul retro della tv, ma anche su questa plafoniera. Una funzionalità spettacolare quando vista coi propri occhi: l’effetto wow è garantito.+
Installazione
Un paragrafo ad hoc va dedicato per l’installazione fisica – non tanto a quella logica che è, come al solito nel caso dei prodotti Nanoleaf, è banalissima.
Quella fisica prevede dunque un minimo di manualità. In primis è da tenere in considerazione il fatto che, ad essere alimentata per prima, dev’essere la mattonella controller. Aprendola, al suo interno troviamo il controller in sé e i collegamenti di linea elettrica e quelli di collegamento logico, per fornire alle mattonelle limitrofe tensione e input logici.
Come si capisce dall’immagine sopra, la mattonella controller accetta una tensione fase/neutro AC 230v (o 110v in USA) la quale viene riportata verso le altre mattonelle grazie ad altri connettori posti vicini all’ingresso principale e appositi cavi bipolare in dotazione. Tale tensione viene riportata attraverso delle bocchette laterali presenti su tutte le mattonelle, attraverso le quali passa per l’appunto il connettore per la ripetizione della tensione e quello logico, che si connette tramite un contatto specifico posto sul bordo della mattonella, vicino alla bocchetta, sempre tramite cavi specifici in dotazione.
Quindi, le mattonelle vanno assicurate al soffitto/muro posizionandole in modo che le bocchette siano allineate in modo da far passare i due cavi di ripetizione tensione e segnale logico.
Una volta terminata questa fase si procede all’installazione logica, la quale prevede l’utilizzo dell’app Nanoleaf (disponibile per iOS e Android) per configurare la connessione Wi-Fi e tutte le impostazioni relative al funzionamento del pannello.
Esperienza d’uso
In primis ci siamo concentrati sulla funzionalità principale, ovvero quella di illuminazione degli ambienti, cosa che solitamente non capita per le altre soluzioni Nanoleaf (che risultano più “decorative”).
Abbiamo impostato la luminosità al massimo e selezionato i medesimi colori (fissi), effettuando così una misurazione al centro e ai bordi di una delle mattonelle. Ecco i risultati.
Al centro | Lateralmente | |
Colore rosso | 317 lux | 318 lux |
Colore verde | 413 lux | 379 lux |
Colore blu | 333 lux | 363 lux |
Bianco (6000k) | 1779 lux | 2316 lux |
N.b. Per le misurazioni abbiamo usato questa app con un iPhone 12. |
Sul bianco l’illuminazione è poderosa, specie immaginando la somma di tre mattonelle o più. Sul colore la caduta è importante, ma è da tenere a mente come Skylight venga utilizzata solitamente sul bianco “per illuminare” e con gli schemi colore “per arredare”. Comunque, anche con gli schemi di colore alla massima intesità l’illuminazione è buona.
Per il resto, sono “le solite Nanoleaf”, in senso assolutamente positivo. Funzionano perfettamente sia controllate con l’app Nanoleaf, sia con i più comuni assistenti vocali come Amazon Alexa e Google Assistant, danno il loro top con gli HUB personali (vengono facilmente integrate da moltissimi sistemi terzi concepiti “open”).
Integrabilità domotica
In termini di integrabilità domotica, la predisposizione di Nanoleaf Skylight ad essere sfruttato con e da altri ecosistemi è ampia.
Sovra-standard
Apple HomeKit
Quanto a Apple HomeKit, il pannello è formalmente supportato. Questo significa che, out of the box, è possibile sfruttarlo utilizzando la domotica di Apple; questo però non significa in assoluto che non sia possibile farlo in altro modo, come vedremo a seguire nel paragrafo dedicato agli HUB personali, più sotto.
MATTER
Quanto a Matter, il pannello non è (ancora?) formalmente supportato. Questo significa che, out of the box, non è possibile integrarlo utilizzando ecosistemi che supportino questo sovra-standard; questo però non significa in assoluto che non sia possibile farlo in futuro: in realtà, con un “semplice” aggiornamento lato ecosistema Nanoleaf, il produttore potrebbe in futuro garantire la compatibilità a Matter over-Wi-Fi. In caso, in futuro aggiorneremo il presente paragrafo.
HUB personali
HOME ASSISTANT
Nanoleaf Skylight si integra pienamente a Home Assistant con una procedura non più lunga di due minuti. L’integrazione, effettuata con una piattaforma nativa e dedicata, genera una singola entità di tipo “Light” chiamata light.nanoleaf, la quale è la rappresentazione logica del pannello presso la nostra domotica personale.
L’integrazione è pressoché perfetta e permette di controllare il pannello in tutte le sue modalità, ivi inclusa la gestione dei colori dinamici.
HOMEY PRO
L’HUB personale hardware per eccellenza, Homey Pro, non ha alcun problema nell’integrare qualsiasi pannello Nanoleaf Shapes: una app ad hoc consente in pochi, semplici passi, di collegare l’HUB al pannello e controllarlo in tutte le sue modalità. Le capacità predittive di Homey Pro inoltre permettono anche di definire un sensore di stima di potenza ed energia relativa ai consumi elettrici del pannello, permettendo di consuntivarli automaticamente.
Come per Home Assistant, ancora assente la possibilità di integrare il pannello via Matter.
SONOFF IHOST
Quanto all’HUB di Sonoff, iHost, ad oggi non risulta possibile integrare direttamente i pannelli Nanoleaf, salvo installarvi sopra Home Assistant (o un altro HUB personale) via Docker.
Altro
Anche openHAB e Domoticz non sono da meno: permettono un’integrazione di buon livello, praticamente al pari di Home Assistant e Homey Pro.
Valutazione
Qualità costruttiva | |
Funzionalità | |
Uso: qualità ed esperienza | |
Compatibilità e integrabilità | |
Innovazione | |
Rapporto qualità/prezzo | |
Media
|
N.b. La valutazione è oggetto di revisione nel tempo in funzione di novità e aggiornamenti. |
Vabbè dai, lo sapete. Nanoleaf la teniamo nel cuore, al netto del prezzo non propriamente popolare: questa nuova Nanoleaf Skylight rappresenta realmente una soluzione alternativa alle classiche e noiose plafoniere da soffitto. La qualità si paga e Nanoleaf ci tiene a sottolinearlo: riscontriamo un livello costruttivo davvero piuttosto alto, molto “europeo” come approccio, per unità destinate a durare nel tempo, costruite ottimamente e dall’ecosistema ormai consolidatissimo e apprezzato da utenti da mezzo mondo. Ottima soluzione, prezzo così così ma come detto, commisurato alla solita, grande qualità Nanoleaf. |
Disponibilità: Amazon |
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