Come spiegato anche nella scheda dedicata ai “primi passi“, Home Assistant è un HUB personale gratuito estremamente versatile e installabile in moltissimi ambiti operativi diversi.
Quando si decide di farlo funzionare su un Raspberry Pi (saggiamente, per tutta una serie di ragioni sacrosante) allora le scelte rispetto a come implementarlo sono essenzialmente tre (quattro, se si considera la “scorciatoia”):
- HASSIO
- HASSIO su Docker
- Raspbian + Home Assistant (oppure Hassbian, la scorciatoia)
La prima possibilità, HASSIO, è quella dedicata alla massa. Si tratta di una distribuzione di Home Assistant che permette di installarlo con un solo, semplice gesto, e rende il Rasberry Pi completamente asservito ad esso. In pratica Raspberry diventa Home Assistant. Non si deve pensare a molto, solo a configurare Home Assistant per la propria domotica. HASSIO è una distribuzione molto comoda per i poco pratici di tecnologia, sopratutto perché – oltre ad essere chiavi in mano – offre uno store interno (gratuito, tranquilli) che permette di installare componenti aggiuntive con un semplice click.
La seconda, HASSIO su Docker, è forse la migliore: prevede di installare il sistema operativo tradizionale di Raspberry (Raspbian) e, tramite un escamotage offerto dalle tecnologie di virtualizzazione, installarvi sopra HASSIO con tutti i suoi vantaggi.
La terza, Raspbian+Home Assistant, è quella dedicata alle persone dotate di un grado di preparazione leggermente superiore. Non è necessario essere scienziati dell’atomo, ma di certo una preparazione di base aiuta molto. Tale approccio prevede l’installazione del sistema operativo tradizionale di Raspberry (Raspbian), la sua configurazione, successivamente l’installazione manuale di Home Assistant.
Il vantaggio di questo tipo di installazione è che Home Assistant viene eseguito come un “singolo processo”, lasciando all’amministratore la possibilità di affiancarlo, successivamente, ad altri software. Questo tipo di installazione non mette a disposizione dell’utente la funzionalità aggiuntiva di store interno offerto da HASSIO. Anche eventuali componenti aggiuntivi andranno installati manualmente.
La quarta, Hassbian, è equivalente alla terza, ma permette di saltare la noiosa fase preliminare, ovvero quella dell’installazione del sistema operativo, della sua configurazione, infine della configurazione di Home Assistant. Per il resto, vangono le stesse considerazioni.
N.b. Da fine 2019 l’immagine di Hassbian non viene più aggiornta da parte degli sviluppatori, quindi si consiglia di approcciare usando una delle prime tre strade. |
Vediamo ora quale siano la checklist di cose da fare in caso si voglia implementare Home Assistant, quale sia la strada scelta:
HASSIO |
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HASSIO su Docker (su Raspbian) |
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| SCHEDA | |
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Raspbian + Home Assistant |
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Hassbian (non più supportato da fine 2019) |
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| SCHEDA | |
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| GUIDA |
![]() | ATTENZIONE: ricorda che sul nostro community FORUM c'è una sezione ad hoc dedica a Home Assistant, per qualsiasi dubbio, domanda, informazione nel merito specifico di queste componenti. |
