Produttore: Mill Norway Categoria: Attuatore / Sensore Tipologia: Termoconvettore / Termostato intelligente / Sensore ambientale Tecnologia: TCP/IP via Wi-Fi / Bluetooth (solo per l’installazione iniziale) Difficoltà d’installazione: Bassa Semplicità d’uso: Alta |
Disponibilità: Amazon (varie versioni da 600 a 2000W) oppure Proheat srl |
Revisione recensione: 1.1 |
VICHINGO DAI PIEDI DI FATA
Molto più di un termoconvettore, questo Mill Invisible Wi-Fi, test e recensione del quale ci permette ci presentarvi un brand che da tempo stiamo tenendo nel nostro radar d’interesse sia per l’interessante livello di evoluzione, sia per l’anima smart in ottica domotica personale: parliamo, per l’appunto, di Mill.
Brand scandinavo dalla spiccata propensione all’efficienza energetica per i propri dispositivi di riscaldamento, Mill nasce nel 2021 in Norvegia dall’esigenza di un singolo visionario che, sensibile come tutti i nordici alla gestione termica degli ambienti durante la stagione fredda, crede si possa fare di meglio sia dal punto di vista di gestione del consume elettrico sia in termini estetici rispetto alle tante soluzioni esitenti al tempo. Unire bellezza a efficienza e benessere: questo il goal di questo produttore fattosi largo, in pochi anni, nel panorama del riscaldamento.
Mill Invisible Wi-Fi è una delle creazioni più in vista e apprezzate di questo brand: in questa occasione abbiamo messo mani e testa su questo modello concepito per l’appunto per riscaldare efficientemente – anche in termini energetici – e arredare con gusto.
Scopriamo assieme se i tanti premi (Red Dot 2022, iF Design Award e altri) siano meritati o meno.
Caratteristiche
Mill Invisible Wi-Fi (terza generazione) è un pannello concepito per riscaldare ambienti di diverse dimensioni, tant’è che la sua potenza massima varia in funzione della “motorizzazione” scelta all’acquisto: è infatti disponibile in diversi tagli e quindi prestazioni massime. Noi abbiamo testato il modello top di gamma da 2000 Watt ma, come scopriremo, tutte le considerazioni che faremo valgono allo stesso modo anche i per i tagli inferiori: le tecnologie alla base sono le medesime mentre a variare, per l’appunto, la potenza massima erogabile (e quindi la scala degli ambienti riscaldabili in modo efficiente).
Il pannelo si presenta frontalmente come un elegante elemento rettangolare di 105x40cm (dimensione relativa al modello da 2000W), in acciaio verniciato di bianco a polvere, stondato agli angoli e leggermente bombato sui profili; all’interno della struttura, una molla di sostenimento è posta ad assorbire eventuali impatti esterni ed evitare eventuali danneggiamenti. La parte postieriore, di una profondità di circa 10 cm, presenta una griglia superiore e una inferiore rispettivamente per l’uscita dell’aria calda e l’entrata di quella fredda (per movimento convettivo); sul lato superiore destro, uno sportellino (anch’esso bianco) nasconde il display a cristalli con tastiera touch per comandare manualmente l’unità. Un interruttore generale sul lato destro e un cavo bianco con spina Schuko completano questa unità all-white.
Al di là degli aspetti estetici (che comunque personalmente troviamo particolarmente apprezzabili), molto interessante è ciò che l’occhio non vede, ovvero quel che risiede dentro l’unità e che distingue questo modello e i dispositivi Mill in generale da larga parte del panorama di competizione.
In primis è necessario citare la tecnologia PID a brevetto Mill. Uno dei più grandi limiti di molti termoconvettori e/o termoventilatori è quello di adottare degli elementari termostati che, al di sotto di una certa temperatura impostata dall’utente, accendono l’unità riscaldante e al di sopra la spengono. Semplice: un ON/OFF automatico in funzione della temperatura. Questo meccanismo antico si traduce in una bassissima efficacia elettrica, nonché termica: queste unità producono infatti un calore altalenante, sprecando moltissima energia elettrica, non tenendo affatto in considerazione l’inerzia termica dell’ambiente in cui sono installati. Questo perché sono in effetti componenti piuttosto “stupidi”, così come la logica di un elementare termostato, di base, è.
Mill propone, con la sua tecnologia PID, un’intelligenza tale da comportarsi come il più moderno dei termostati smart da riscaldamento tradizionale a radiatore ad acqua o pavimento: un elemento in grado di “capire” l’ambiente, misurare la temperatura con precisione, dedurre le velocità di riscaldamento e raffreddamento e regolare così in modo dinamico la produzione del calore da parte dell’unità riscaldante, andando così a “dimmerare” dinamicamente l’assorbimento di corrente. Il valore in Watt del modello che si usa (nel caso del nostro test, 2000) è infatti solo il “parametro massimo” inteso come la massima potenza sfruttabile dall’unità (per altro, come vedremo, regolabile): durante l’uso, la tecnologia PID regola istante per istante l’assorbimento di corrente e quindi la produzione del calore in funzione della temperatura target e degli aspetti sopra elencati, evitando così sbalzi di calore e di consumo e mantenendo, piuttosto, un ambiente sempre confortevole col dispendio minimo possibile di corrente elettrica. Questo è il primo aspetto di puro valore offerto da questa soluzione Mill.
N.b. Il prodotto è certificato e recepisce per altro la Direttiva Europea ERP2018, la quale è intesa a conseguire un elevato livello di protezione dell’ambiente riducendo l’impatto ambientale potenziale dei prodotti connessi all’energia, il che si tradurrà in definitiva in un beneficio per i consumatori e gli altri utilizzatori finali. Il prodotto è protetto da garanzia di 5 anni ed è progettato per proteggere se stesso – e quindi gli ambienti – da eventuali, pericolosi surriscaldamenti. Mill Invisible Wi-Fi è adatto anche per l’uso in ambienti umidi come il bagno (è certificato IPX4 zona 2). |
In secondo luogo, gli aspetti legati alla domotica personale. Trattandosi di un’unità dotata di connessione Wi-Fi, va da sé che abbia una controparte sottoforma di app mobile per la gestione. Qui si apre un vero piccolo mondo di gestione termica: proprio come ti aspetteresti da un termostato domestico intelligente, l’app Mill Norway (per Android e iOS) consente – per ognuno dei pannelli eventualmente presenti nell’abiente – le classiche pianificazioni temporali in funzione di temperature target, consentendo di indicare quali siano le fasce orarie (e per quali giorni).
L’applicazione mobile è molto ben realizzata, semplice e fruibile. Consente di organizzare il o i pannelli in eventuali gruppi o stanze, così da applicare pianificazioni di riscaldamento in modo raggruppato, oppure pianificare in modo estremamente puntuale il comportamento del singolo elemento che, va da sé, può anche essere controllato manualmente al di fuori della pianificazione (tramite l’app oppure tramite il pannellino fisico presente sull’unità).
Inoltre, Mill Invisible Wi-Fi funge anche da sensore ambientale, fornendo sull’app (e non solo, come vedremo) l’andamento nel tempo delle temperature, nonché da misuratore di assorimento elettrico, fornendo lo storico relativo all’energia consumata in kWh (per giorno, settimana, mese e anno). La temperatura rilevata dal pannello può anche essere regolata in termini di offset (per allinearlo ad eventuali, ulteriori sensori presenti nell’ambiente).
Come anticipato prima, l’applicazione consente anche di regolare l’assorbimento di potenza massimo: se il pannello è per esempio da 2000 W (come nel caso dell’esemplare del nostro test), è possibile impostare un massimale da non superare mai, neanche in caso di richiesta di un boost di calore.
L’app non fornisce (peccato) la gestione automatica geolocalizzata, tale da consentire accensioni e spegnimenti automatici in funzione della presenza degli inquilini. Cosa comunque fattibile, c’è da sperare che Mill introduca tale funzionalità più avanti, dato che si tratterebbe di una mera configurazione lato cloud. Si tratta comunque di un limite aggirabile tramite l’integrazione con gli HUB personali, aspetto che affronteremo con maggior dettaglio più avanti.
Non risultano costi aggiuntivi nascosti o in-app. Peccato per la traduzione in lingua in italiano, decisamente migliorabile alla data dei nostri test.
Installazione
Va distinta – come sempre nel caso di dispositivi smart – la fase di installazione fisica da quella logica.
Per quanto riguarda quella iniziale, fisica, essa prevede fondamentalmente di installare il pannello a muro o a pavimento: nel primo caso viene installata la staffa portante, in acciaio, al muro tramite viti a pressione classiche, dopodiché l’unità viene montata a incastro su tale staffa. Sono poi presenti dei cursori per il boccaggio dell’unità, che può essere così facilmente smontata in un secondo tempo per pulire eventualmente il muro retrostante o altro. In caso di installazione a pavimento è necessario acquistare i piedini aggiuntivi in alluminio satinato che, montati sulla staffa in dotazione, permettono di poggiare ben equilibrata l’unità a terra. Una volta terminata l’installazione fisica, quale che sia, è sufficiente collegare la spina Schuko per iniziare la fase di configurazione vera e propria.
L’installazione/configurazione logica si effettua tramite la già citata app Mill Norway. Una volta installata l’app su smartphone/tablet e aver creato un proprio account, una prima connessione wireless bluetooth consente di istruire l’unità rispetto le coordinate Wi-Fi: una volta “entrato” in rete, il Mill Invisible Wi-Fi viene eventualmente aggiornato in termini di firmware (se necessario), dopodichè il pannello è tecnicamente pronto all’uso.
Durante la procedura, l’app richiede all’utente anche il livello massimo di erogazione di potenza (regolabile anche in un secondo momento) e provvede, infine, alla calibrazione dell’unità riscaldante in ceramica-alluminio ad alta efficienza, anch’esso brevetto Mill.
Molto interessante la possibilità di attivare da subito (possibile comunque farlo anche in un secondo momento) il supporto API (cloud e local, solo cloud o solo locale) per l’interfacciamento/integrazione con altri ambiti di gestione. Un’assoluta rarità che, come vedremo, rende questo oggetto particolarmente interessate in chiave “openness”.
Al termine di tutta la procedura, Mill Invisible Wi-Fi è finalmente operativo ed è pronto per essere addestrato tramite programmazione o attivato subito, manualmente. Da questo momento, il pannello inizia anche ad acquisire automaticamente informazioni relative alle caratteristiche termodinamiche dell’impianto in cui è installato.
Esperienza d’uso
Abbiamo utilizzato Mill Invisible Wi-Fi in una camera da letto “freddina”, servita sì da un termosifone (che abbiamo comunque disattivato in certi momenti per effettuare test di resa più attendibili) ma con evidenti problemi di riscaldamento. Il modello testato, abbiamo detto, è il 2000W, adatto fino a 41mq; date le dimensioni inferiori della stanza (25), abbiamo anche ridotto la potenza massima di erogazione per vedere come si comportasse utilizzando picchi meno importanti di assorbimento elettrico. Questa è la prima cosa che abbiamo apprezzato di questo termoconvettore: la possibilità di “ridimensionarlo” (a scendere) in funzione dell’ambiente. Usato a pavimento, lo abbiamo infatti anche spostato in altre stanze di diverse dimensioni (lo abbiamo usato a pavimento) variando dinamicamente il punto di massima potenza in funzione dell’ambiente e impostandolo al massimo solo su stanze sufficientemente grandi. Specie quando installato su piedini mobili, diventa un jolly trasportabile facilmente in diverse stanze.
La programmazione è particolarmente semplice da attuare: esistono tre impostazioni base (“comfort”, “notte” e “assenza”) le quali possono essere regolate in termini di temperatura desiderata (detta di setpoint), dopodiché possono essere attivate manualmente (lasciando che venga successivamente ripristinata la programmazione automatica, o meno) oppure sfruttate tramite la programazione settimanale oraria (terza immagine da sinistra, qui sotto), la quale provvede nel tempo ad attivare i tre programmi in funzione delle impostazioni decise a monte.
L’applicazione permette anche tutta una serie di configurazioni ad hoc particolarmente apprezzabili, come il blocco bambini (per evitare che, “giocando” con il pannello di controllo sull’unità, cambino le impostazioni), il PID “lento” (una modalità anti-sfarfallio per eventuali lampade a LED che soffrano della presenza dell’unità collegata all’impianto elettrico), la modalità “finestra aperta” (che spegne il riscaldamento in caso venga rilevata una finestra aperta) e altro.
Il “riscaldamento predittivo” consiste poi in un algoritmo intelligente tale da accendere il riscaldamento in anticipo per raggiungere la temperatura di setpoint all’ora esatta indicata nel tuo programma settimanale. Le prestazioni ottimali vengono raggiunte una volta che l’algoritmo apprende le proprietà di inerzia termica della stanza e possono richiedere alcuni giorni; effettivamente, mentre i primi giorni tale funzione sembrava stentare un po’, dopo circa una decina di giorni essa si è assestata, fornendo effettivamente uno spunto anticipato tale da avvicinarsi molto alla temperatura di setpoint prevista per l’inizio dell’orario di programmazione.
Interessanti poi le sezioni dedicate alle statistiche, relative sia agli andamenti delle temperature misurate, sia in termini di consumi elettrici.
Ma quanto al calore?
Beh, il movimento convettivo d’aria innescato dal termoconvettore fa il suo, e come si deve: abbiamo notato come la presenza di mensole sopra e troppo vicino all’unità possa influenzare negativamente il movimento d’aria passivo e quindi la velocità di riscaldamento, ma niente di drammatico. In presenza di muri dritti (oppure appoggiato al centro di una stanza), il movimento d’aria è rapido nel riscaldare, tanto che la potenza elettrica di spunto del termoconvettore rapidamente scende per mantenere poi un andamento di mantenimento in funzione della temperatura (come vedremo anche da grafici a seguire). Importante, certamente, è evitare spifferi nell’ambiente: il ciclo chiuso di convezione, ovviamente, dà il massimo in condizioni di sistema chiuso, come da immagine che segue.
Mill Invisible Wi-Fi produce un tepore molto piacevole, rapidamente percepito quando viene acceso (o si accende da sé per programmazione e/o soglia setpoint) ed è completamente silenzioso. Anche le regolazione dinamica della potenza non produce nessun rumore, né all’accensione né al completo spegnimento, men che meno durante la fase “PID” di regolazione automatica della potenza.
L’unità, esternamente, rimane sempre relativamente fresca (cosa piuttosto apprezzabile in presenza di bambini piccoli o di piccoli animali): il calore viene effettivamente emesso solo dalla parte superiore, ovvero dalla griglia nascosta frontalmente dal pannello in metallo.
I consumi elettrici sono influenzati da vari fattori, ovvero:
- il livello di potenza del pannello (e regolazione di massima potenza);
- ampiezza degli ambienti;
- differenza di temperatura dell’ambiente da quella di setpoint.
È facilmente intuibile come il pannello risulti energivoro se collocato in un ambiente troppo grande con una differenza di temperatura, rispetto alla regolazione, troppo ampia. In quel caso, il pannello tenta di andare “a tutta forza” a riscaldare qualcosa non alla sua portata, diventando piuttosto dispendioso. Quando invece il pannello è collocato in un ambiente di dimensioni congrue e la regolazione è sensata, allora è davvero interessante vedere come l’andamento dell’assorbimento vari nel tempo in funzione di temperatura e ambiente, fornendo il giusto calore senza sprecare inutilmente energia elettrica.
Per questo motivo riteniamo fondamentale, per beneficiare realmente della tecnologia di questo Mill Invisible Wi-Fi, sceglierne un taglio adeguato alla propria metratura, predilegendo in termini di potenza magari qualcosa in più piuttosto che qualcosa in meno. Questo perché a regolare verso il basso la potenza c’è sempre tempo e modo (tramite l’app, come spiegato), invece un riscaldatore sottodimensionato tale rimarrà, con gli inconvenienti in termini di consumo di cui sopra.
Modello | Consigliato da Mill per stanze da: |
Mill Invisible Wi-Fi 400W | 4-6 mq |
Mill Invisible Wi-Fi 600W | 8-11 mq |
Mill Invisible Wi-Fi 900W | 11-15 mq |
Mill Invisible Wi-Fi 1200W | 14-18 mq |
Mill Invisible Wi-Fi 1500W | 18-22 mq |
Mill Invisible Wi-Fi 2000W | 24-28mq |
Complessivamente, si percepisce un livello qualitativo del prodotto davvero altissimo.
Integrabilità domotica
In termini di integrabilità domotica, la predisposizione di Mill Invisible Wi-Fi all’uso con i sempre più diffusi (eureka) HUB personali è molto efficace. Anzi, ci sentiamo di applaudire Mill, più che altro per l’approccio alla questione. Qualcuno ogni tanto “ci ascolta“?
Sì, perché non solo Mill Invisible Wi-Fi dispone di un set di API per la piena integrazione con qualsivoglia ambiente terzo, ma lo fa sia tramite il proprio cloud, sia tramite l’integrazione locale. Non contenta, Mill consente all’utente di scegliere, in fase di prima configurazione come in un secondo momento, se aprire l’unità all’integrazione a entrambi gli ambiti o a uno dei due solamente. Davvero un caso esemplare, più unico che raro.
N.b. Se non si sa di cosa si stia parlando, forse prima è il caso di leggere questa scheda. |
HOME ASSISTANT
Il più adottato worldwide tra gli HUB personali open source è, motivamente, Home Assistant, il quale è dotato di un componente nativo che gli permette la piena integrazione di Mill Invisible Wi-Fi, configurabile sia via cloud push che local push. Il termoconvettore viene visto come singolo sistema clima (termostato) pertanto è pienamente possibile governarlo e censirlo con le tecniche tipiche di questo potete HUB personale software. Mancano la modalità “OFF” e “Programmazione” – non sappiamo perché – ma comunque il pannello può essere governato tramite la gestione della temperatura.
Oltre all’integrazione – scontata – delle funzioni termostato, il collegamento tra Mill Invisible Wi-Fi e Home Assistant genera anche delle utilissime entità, quali un sensore di temperatura ambientale, un device tracker, uno switch per disabilitare l’accesso a Internet da parte del pannello, nonché un sensore della potenza assorbita. L’immagine che segue rappresenta quest’ultimo e lascia apprezzare l’andamento non lineare (voluto e benedetto) dell’assorbimento elettrico durante una fase di riscaldamento.
Precisazione su geolocalizzazione: data la facilità con la quale questo termostato si integra a Home Assistant, è altrettanto facile scrivere un’automazione dentro/fuori che consenta di ottenere questa funzione di base non prevista dall’app Mill Norway. Pertanto è così possibile spegnere automaticamente la produzione calore e riattivarla rientrando semplicemente portandosi dietro il/gli smartphone di famiglia. |
Ovviamente, l’integrazione con Home Assistant rende Mill Invisible Wi-Fi anche implicitamente compatibile con Apple HomeKit, compatibilità di base non prevista dal prodotto.
HOMEY
Homey di Athom fa qualche differenza: un’app di integrazione consente una paziale integrazione.
openHAB e Domoticz
Anche questi due HUB personali sono dotati di componenti per la piena integrazione: un binding per openHAB e un componente per Domoticz.
HOMEBRIDGE
Homebridge dispone di un componente specifico per l’integrazione, ma lo diciamo giusto per dovere di cronaca. Ormai, chi vuole rendere Apple HomeKit compatibile un qualche dispositivo non nativamente predisposto lo fa attraverso Home Assistant o altri HUB. Lunga vita a Homebridge.
Valutazione
Qualità costruttiva | |
Funzionalità | |
Uso: qualità ed esperienza | |
Compatibilità e integrabilità | |
Innovazione | |
Rapporto qualità/prezzo | |
Media
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N.b. La valutazione è oggetto di revisione nel tempo in funzione di novità e aggiornamenti. |
Che spettacolo. Questo salirebbe alle nostre labbra sorridenti se dovessimo dare solo un giudizio lapidario per questo Mill Invisible Wi-Fi di terza generazione. Sì, perché questo termoconvettore intelligente è un fulgido esempio di come tutti i componenti smart degli anni ’20 dovrebbero essere concepiti e realizzati. Mill reinventa un modo di produrre calore, lo fa con componenti e tecnologie realizzate ex-novo, adotta materiali e livelli di qualità altissimi, non lascia nulla al caso, riflette sull’opportunità non solo di produrre un dispositivo di alta qualità rendendolo assolutamente “open”, offrendo persino la possibilità (assolutamente gratuita, e non è scontato) di interfacciarsi sia via cloud che localmente. L’app è disegnata cum grano salis, il che la rende facile da usare ma completa e dettagliata così come vorremo fosse sempre fatta un’app di gestione. Riscalda bene, in silenzio, consumando il meno che può – e quel che consuma te lo dice a chiare lettere, dandoti modo di farti i tuoi conti in funzione delle tariffe che ti trovi ad affrontare. Disponibilità: Amazon (varie versioni da 600 a 2000W) oppure Proheat srl |
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