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Considerazioni post update 0.96.x di Home Assistant

Considerazioni post update 0.96.x di Home Assistant

Se non tutte le ciambelle escono col buco, l’aggiornamento 0.96.x di Home Assistant è una di queste. È infatti innegabile come tale revisione del popolare HUB personale open source abbia portato con sé una serie di problemi diretti e indiretti.

Si sono infatti allineati un po’ di pianeti:

  • l’uscita del Raspberry Pi modello 4B;
  • l’uscita del nuovo sistema operativo Raspian Buster;
  • le importanti variazioni al componente “Climate” di Home Assistant, padre di tutte le piattaforme di integrazione per componenti clima (termostati, climatizzatori ecc.);
  • l’imminente abbandono del supporto a Python 3.5 da parte di Home Assistant.

Il primo, grosso problema incontrato da molti è legato ai cambiamenti apportati al alcuni servizi e paradigmi legati al componente “Climate” di Home Assistant. Questo ha fatto sì che praticamente tutte le piattaforme di integrazione dei sistemi clima siano state aggiornate (o siano in corso di aggiornamento), obbligando tra l’altro gli utenti a variare (anche se minimamente) le configurazioni relative alle proprie automazioni/script (vedi articolo di dettaglio). Alcune piattaforme sono risultate addirittura malfunzionanti, ma i problemi a tal proposito stanno lentamente rientrando (proprio ieri è uscito il minor update 0.96.3).

In secondo luogo, le installazioni di Home Assistant su Raspberry Pi OS (Raspbian) Stretch (gli utenti Home Assistant OS@Docker non sono infatti impattati) hanno riscontrato un errore abbastanza fastidioso:

ImportError: /usr/lib/arm-linux-gnueabihf/libssl.so.1.1: version `OPENSSL_1_1_1' not found (required by /srv/homeassistant/lib/python3.7/site-packages/cryptography/hazmat/bindings/_openssl.abi3.so

il quale è causato da un’incompatibilità di PiWheel con le versioni presenti su Raspberry Pi OS Stretch (e Jessie). Risultato: tutte le integrazioni basate su SSL (quante? il 95%?)  hanno smesso di funzionare.

Una a mo’ di esempio? SmartIR, il popolare custom component per generare entità clima virtuali utili a controllare climatizzatori tradizionali tramite raggi infrarossi, va ko.

Per risolvere le strade possibili sono due: aggiornare il sistema operativo a Raspberry Pi OS Buster oppure disabilitare i package precompilati PiWheel presenti su Raspberry Pi OS Stretch. Noi ovviamente consigliamo la prima strada, non fosse altro perché così facendo si ottiene anche il risultato indiretto di aggiornare Python ad una versione più recente – cosa comunque necessaria per garantire a Home Assistant di continuare a funzionare a partire dalla prossima versione 0.95 (il supporto a Python 3.5 verrà infatti abbandonato). Chi volesse semplicemente disabilitare i PiWheel e aggiornare Python mantenendo Raspberry Pi OS Stretch, può capire come qui e qui.


HASSIO-Docker-logoAnche gli utenti HassOS hanno avuto la propria croce – o meglio, gli utenti in divenire nell’uso dii questa distribuzione. Gli utenti che già utilizzino HassOS possono infatti dormire tra due guanciali.

L’avvento della nuova versione del sistema operativo Raspberry Pi OS Buster ha infatti causato problemi a coloro che optino per l’installazione di HassOS su Docker, quella che è forse la preferita tra le possibilità di installazione. Installare HassOS su Docker a sua volta installato su Raspberry Pi OS è un must: permette di sfruttare a pieno la comodità della distribuzione HassOS pur mantenendo la flessibilità del sistema operativo Raspberry Pi OS.

Purtroppo lo script di installazione comunemente utilizzato per l’installazione pare – al momento in cui scriviamo – malfunzionare: nel weekend abbiamo trovato una soluzione e abbiamo così aggiornato la guida all’installazione dedicata a questa metodologia.

Come sempre, in caso di problemi ci raduniamo sul forum e ne parliamo assieme.

⚠️ Se di Home Assistant ne sai poco ma sei interessato a capirne di più, ti suggeriamo di partire da qui.

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