La terza età è quella fase della vita in cui l’essere umano subisce, inevitabilmente, le conseguenze di un decadimento psico-fisico – variabile da soggetto a soggetto – che rende la vita complessa non solo all’anziano quanto ai familiari e alle persone alle quali esso sia legato. Questo perché, purtroppo, i pericoli domestici tendono ad amplificarsi per quei soggetti che, appunto, abbiano problemi di mobilità, di lucidità mentale e memoria ed altro, magari vivendo soli.
Può la domotica personale venire in aiuto di questi soggetti e dei loro congiunti?
Noi siamo certi di sì.
Questo FOCUS inDomus è dedicato a tutti coloro che vivano una situazione simile e possano, speriamo anche grazie al nostro aiuto, beneficiare di queste tecnologie.
MOLTISSIME POSSIBILITÀ
Uno dei primi aspetti che spesso causa problemi è la dimenticanza da parte dell’anziano di utenze di gas e acqua aperte. Per lo più la cosa non causa problemi, ma a prescindere è buona norma chiudere l’erogazione sia quando si esce di casa, sia quando si dorme. La domotica personale ci aiuta, in questo, molto facilmente: è sufficiente domotizzare l’impianto domestico con una piccola spesa per far sì che in determinati orari e/o quando l’anziano o gli anziani escono di casa l’erogazione venga automaticamente interrotta.
Di certo anche l’adozione di sensori di fumo e/o di gas (nonché di monossido di carbonio) sono una buona soluzione per avvisare sia l’anziano o gli anziani, sia i congiunti, di eventuali condizioni (molto) pericolose: tali sensori per lo più si integrano con facilità con gli HUB personali e possono diventare ottimi inneschi per notifiche di vario genere. Non solo: la rilevazione di una perdita di gas, ancor prima della notifica, potrebbe innescare la chiusura automatica dell’erogazione tramite le tecniche suggerite nel il punto precedente.

Spesso anche la presenza in casa delle persone da monitorare non è cosa secondaria: grazie all’integrazione degli smartphone con la propria domotica è possibile non solo visualizzare su mappa, istantaneamente, dove si trovi una persona, ma anche innescare dei meccanismi automatici a fronte dell’uscita o del rientro a casa (o in zone prestabilite): come nell’esempio di cui sopra, l’attivazione/disattivazione dell’erogazione di gas e acqua, ma anche notifiche verso gli smartphone dei congiunti (eg. “Mamma è appena uscita di casa.“).
L’uso di pulsanti touch (ma anche bottoni) può inoltre tornare utile agli anziani che abbiano un’emergenza per essere soccorsi celermente: la semplice pressione del tasto potrebbe innescare un automatismo che contatti con urgenza i congiunti; inoltre, l’uso di semplicissime IP Cam può consentire di accedere virtualmente a un appartamento remoto, così da controllare che sia tutto ok.
Anche la sensoristica di diversa natura non è secondaria: anche un semplice multi-sensore di temperatura e di qualità dell’aria può essere utile a capire la qualità dell’ambiente, per non parlare poi dei termostati domotici e delle teste termostatiche domotiche: esse permettono il controllo (anche da remoto) della temperatura di un ambiente nonché del risparmio energetico. Non sono cose da poco, nella gestione di una persona anziana.
Ci sono poi persone allettate (e non solo) che hanno bisogno di controlli continui: l’uso di piccolissimi sensori di vibrazione posizionati addosso alla persona possono aiutarci a definire delle automazioni che, a fronte della rilevazione di un urto (per esempio una caduta), ci allertino immediatamente. Sempre allo stesso scopo esistono dei sensori da posizionare sul soffitto in grado di rilevare se una o più persone cadono a terra, come per esempio l’Aqara FP2.
Infine, gli smart speaker: come detto, spesso gli anziani sono allettati, oppure hanno comunque difficoltà motorie. L’adozione di componenti come Amazon Alexa e/o Google Assistant consentono, grazie alla facile integrazione con la domotica personale, di comandare casa con semplicissimi comandi vocali, semplificando enormemente la vita a chi, purtroppo, la vita facile non ha più.
Cosa serve per realizzare più o meno tuto questo? Vediamo una piccola, ipotetica lista della spesa:
- un Raspberry Pi o un Mini PC (il cuore del vostro sistema): 200 euro circa;
- uno smart speaker: 30 euro circa;
- due elettrovalvole per acqua e gas: circa 100 euro;
- sensori vari: circa 100 euro;
- una IP Cam: circa 50 euro
Per un totale di circa 350 euro. Ovviamente la spesa può ampliarsi a piacere, in base alla complessità di ciò che si vuol realizzare.
APPROFONDIMENTI
Come non ci stanchiamo di spiegare, la domotica personale è qualcosa che si può facilmente realizzare da soli e per gradi, diluendo la spesa che, comunque, non è mai eccessiva – sopratutto rispetto alle sue grandi potenzialità.
A valle di questo FOCUS, consigliamo caldamente anche la lettura del seguente articolo che spiega come definire e centralizzare facilmente una propria smart home:
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