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Project CHIP: interessanti novità per la domotica personale. Una su tutte? Thread

Project CHIP: interessanti novità per la domotica personale. Una su tutte? Thread

Vi ricordate di “Project Connected Home Over IP”, o in breve Project CHIP?

Dai primi dettagli forniti nell’ambito di un webinar della scorsa settimana organizzato sul tema da Zigbee Alliance – uno dei partner cardinali del progetto – pare che entro l’anno dovrebbero fare la comparsa sul mercato i primi componenti certificati con tale standard, il quale è già oggi un progetto Open Source disponibile su GitHub.

I dettagli sono ancora pochi, ma alcuni sono interessanti.
Quel che si è capito è che i componenti domotici che adotteranno lo standard utilizzeranno Bluetooth 5.0 LE per essere inizialmente configurati, dopodiché per comunicare utilizzeranno o il Wi-Fi (CHIP over-Wi-Fi) oppure un altro standard wireless, Thread (CHIP over-Thread) che gli permetterà di collegarsi ad altri componenti CHIP dotati di supporto Wi-Fi (che quindi fungeranno da BRIDGE, a logica). Curioso e non casuale come Thread si basi su standard wireless 802.15.4 – lo stesso di ZigBee. Si tratta di uno standard già valutato da Google a suo tempo e per troppo tempo – ingiustamente – lasciato nel cassetto.

Project CHIP - Topologia di rete
l’ipotetica topografia di una rete CHIP.

I BRIDGE certificati CHIP si chiameranno CHIP controller e potranno essere Smart Speaker, Router o comunque componenti i quali supporteranno contemporaneamente l’ovvio standard Wi-Fi nonché lo standard Thread. I componenti domotici che supporteranno soltanto Thread (in arancione nella topografia sopra), “parleranno” con i CHIP controller, in piena logica BRIDGE come accade oggi per ZigBee e Z-Wave. La sostanziale differenza è che Thread è un protocollo indirizzabile IPv6, il che significa che i componenti potranno accedere direttamente alla rete Internet (per esempio per aggiornarsi) o comunque parlare con altri componenti presenti sulla rete CHIP.

Thread Logo

L’idea è di riunire tutto per funzionare secondo uno standard Open Source, in modo che un giorno tutti i dispositivi possano supportare completamente un singolo ecosistema di dispositivi in tutta la casa senza ostacoli da superare – leggi senza entrare nell’odioso lock-in offerto dai produttori hardware. Basterà avere un qualsiasi generico CHIP controller in casa per adottare un qualsiasi componente certificato CHIP (indifferentemente che sia Wi-Fi o Thread).

Non ci sarebbe da stupirsi se i primi componenti CHIP fossero modem/router, così da diventare i primi controller per la propria rete CHIP, oltre alle funzioni di base previste. Un concetto non nuovo, se si pensa per esempio ai modem che supportano lo standard domotico DECT.

In giro per la rete si specula in merito al fatto che questo standard dovrebbe rendere compatibili tutti i componenti con “Amazon Alexa”, “Google Nest”, persino col moribondo “Apple HomeKit” (e quindi Siri, e quindi il mai visto HomePod): non date retta. Non ci sono ancora evidenze ed è ancora tutto da capire e analizzare in dettaglio – e comunque il punto non è certo quello.

Quando ne sapremo di più, vi riporteremo tutti i dettagli del caso – come sempre facciamo in questi casi.
Per il momento, continuiamo a ripetere il nostro mantra: Alexa, Assistant, Siri non sono HUB personali. Gli HUB per domotica sono un’altra cosa.

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