ITEAD, produttrice della fortunata linea di componenti Sonoff Smart Home si rende involontaria protagonista, per buona parte del weekend, di un outage di servizio che ha colpito a macchia di leopardo buona parte dell’utenza mondiale, inclusa quella italiana.
Come riportato anche dallo stream di molti social (vedi Twitter), l’ecosistema eWeLink alla base della gestione “di fabbrica” di questi attuatori per lo più ottimamente costruiti è “andato giù” intorno alle 22:00 del 13 gennaio, ora in cui la grande concomitanza di timer impostati in tutto il mondo ha fatto si che l’infrastruttura Cloud ITEAD soccombesse sotto il grande numero di chiamate, non rendendo possibile utilizzo ordinario delle funzionalità dei propri componenti.
#Ewelink down ! #Sonoff offline ! server overload . pic.twitter.com/Sgon1p3wdj
— mariobros (@mariobr21019829) January 15, 2022
Il problema, in realtà, potrebbe anche essere di diversa natura, dato che il blocco di funzionalità si è protratto per diverse ore. L’outage, comunque poi rientrato, non ha condizionato il normale uso degli attuatori tramite comandi manuali (eg. pulsanti/interruttori fisicamente collegati sulle unità). Certo, consolazione da poco per chi usa i Sonoff montati all’interno di cassette di derivazione senza possibilità di gestione manuale.
Una nota stonata nella partitura di ITEAD ma, come recita anche il titolo di questa news, la colpa è – in senso lato – anche dell’utenza, la quale non conosce le potenzialità di questi ottimi componenti, per lo meno quando gestiti localmente.
La tesi che su inDomus sosteniamo da sempre è che le componenti domotiche, nella fattispecie gli attuatori, ovvero i “muscoli” del nostro sistema, siano talmente cruciali e critici da dover essere, necessariamente, gestiti in modo locale e possibilmente non attraverso la rete Internet. Sin dagli albori di questo sito abbiamo cercato di illustrare il più semplicemente possibile come adottare, sui componenti di questo tipo basati su SOC ESP8266/ESP32 dei firmware alternativi, open source, che consentano di liberarli dalla gabbia del Cloud, come per esempio Tasmota o, meglio ancora, ESPHome.
Cambiare il firmware ovviamente fa decadere la garanzia (per quanto sia sempre possibile salvare quello originale per poi eventualmente ripristinarlo), ma permette diverse modalità di gestione locale (leggi approfondimento).
Ovviamente, come sempre, il modo migliore di utilizzare questi componenti (specie una volta riprogrammato il firmware) è di concerto con un HUB personale, il che consente una gestione Local Push completamente scevra dal cloud. In realtà, adottando l’ottimo Home Assistant è comunque possibile integrare i Sonoff controllandoli localmente anche senza sostituzione del firmware, per esempio con SonoffLAN.
Insomma: gestione locale unica via.
A ITEAD non rimane che fare i migliori auguri, perché i down di servizio possono capitare. Certo che dotare i loro componenti di supporto MQTT male non farebbe, ma tant’è.
Che succede alla domotica personale quando Internet non funziona?