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Installare un Mini PC/Intel NUC con Linux Debian 12 (“Bookworm”)

Installare un Mini PC/Intel NUC con Linux Debian 12 (“Bookworm”)

SCOPI DELLA GUIDA
  • Installare un Mini PC/Intel NUC (o più in generale un comune computer desktop/laptop) con sistema operativo Linux Debian 12, in modalità server e/o client
  • Livello di difficoltàbasso
TEMI AFFRONTATI:
  • Installazione e configurazione sistema operativo
COMPONENTI SOFTWARE UTILIZZATE:
  • Sistema operativo Linux Debian 12 (“Bookworm”)
  • Balena Etcher, Rufus o tool analoghi (opzionale)
DISPOSITIVI FISICI UTILIZZATI:
GUIDA DEDICATA A utenti:
Debian
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Revisione guida: 1.0

Debian 12 su Mini PC - Intel NUC

Abstract

Mini PC e Intel NUC sono mini-computer solitamente forniti di sistema operativo pre-installato, tipicamente Microsoft Windows. In base al fatto che essi vengano acquistati per essere utilizzati come effettive postazioni di lavoro piuttosto che come server per la propria domotica o altro, è possibile che l’utente necessiti di una completa re-installazione del sistema operativo, magari scegliendone uno più appropriato al ruolo previsto.

Chi usi per esempio questi computer per l’uso in domotica – tema che trattiamo principalmente su inDomus.it – potrebbe voler abbandonare Windows in luogo di Linux Debian o altre soluzioni, così da ospitarvi servizi come Home Assistant e molti altri.

In questa guida passo-passo illustriamo come provvedere a una installazione del sistema operativo Linux Debian in versione 12, chiamata in codice “Bookworm”.

N.b. Nella guida vengono fatte distinzioni rispetto all’installazione con scopo “server” o “client”, ovvero se la destinazione d’uso del computer che si va a installare sia quella di rimanere sempre acceso per erogare servizi (eg. la propria domotica personale) oppure se venga usato come postazione tradizionale per l’uso quotidiano d’ufficio, personale o altro.

Si parte

Le connessioni

Innanzitutto, è necessario effettuare tutti i collegamenti minimi per il primo utilizzo.
La lista di ciò che serve inizialmente è:

  • una tastiera e un mouse USB;
  • un cavo HDMI; da collegarsi da una parte al mini-computer e da una parte sul monitor o alla TV;
  • un cavo ethernet per collegare il mini-computer al modem/router di casa (in assenza di rete Wi-Fi) e fornirgli così accesso a Internet;
  • un monitor o una TV con ingresso HDMI;
  • l’alimentatore del mini-computer in questione.

Tali connessioni rimarranno connesse anche dopo l’installazione solo qualora l’uso che si vorrà fare del computer target installato come da presente guida sarà quello “d’ufficio”, ovvero come postazione fissa client. Diversamente, se si sta installando tale computer a scopo server (ovvero “sempre acceso” per l’erogazione di servizi diversi), tali connessioni potranno essere rimosse successivamente alla prima installazione (a parte l’alimentazione, ovviamente) , in quanto il server verrà amministrato da remoto tramite strumenti diversi, che vedremo in seguito.

Prima dell’accensione

Prima di avviare il mini-computer è necessario caricare l’installer (ovvero il programma di installazione) del sistema operativo su una chiavetta USB; tale software verrà poi eseguito dal mini-computer per effettuare l’installazione vera e propria del sistema operativo. Questa guida illustrerà sì come installare Linux Debian, ma in realtà la tecnica è più o meno la medesima anche per altri sistemi operativi compatibili.

Per caricare l’installer sono necessari:

  • un computer di supporto (Windows, Apple o Linux) – può essere anche lo stesso mini-computer, usato inizialmente per preparare l’installer prima di reinstallare il sistema operativo;
  • l’immagine del sistema operativo da installare (nel nostro caso Linux Debian o, come detto, altri);
  • una chiavetta USB (installando Linux Debian, di taglio minimo da 1GB).

Installer

Per caricare l’installer del sistema operativo sulla chiavetta USB le procedure variano in base al mini-computer “target”, rispetto alla sua architettura hardware.

Scaricarlo da internet

Prima di tutto, bisogna scaricare da internet l’ultima immagine disponibile del sistema operativo.
Per quanto riguarda Linux Debian:

Si consiglia di utilizzare uno dei primi due link: il più adottato è il primo, ma alcuni Mini PC con architettura ARM avranno bisogno del secondo. Se si è in dubbio quale dei due (se Intel o ARM), verificare sulla scheda tecnica del proprio mini-computer (o computer che sia).

P.S. Se pianificate di utilizzare Debian per eseguire processi, per esempio, dedicati alla domotica, molto probabilmente nell’immediato futuro avrete bisogno dell’applicativo Docker – il quale, obbligatoriamente, prevede l’uso di sistema operativo a 64bit. Nella scelta di quale versione di Debian installare, quindi, scegliete la 64bit.

Caricarlo sulla chiavetta USB

È possibile farlo tramite un tool grafico (a seguire) oppure da riga di comando (CLI), a scelta.

N.b. Attenzione: il caricamento dell’immagine presso la chiavetta USB cancellerà qualsiasi precedente contenuto di quest’ultima.

Tramite tool

L’opzione più semplice per caricare l’installer appena scaricato sulla chiavetta USB è quella di utilizzare un semplice tool ad interfaccia grafica. In questa guida prenderemo in considerazione l’uso di Balena Etcher, un elementare tool per Windows, macOS e Linux.

N.b. Se dovessere avere difficoltà con Balena Etcher, provare eventualmente con Rufus o Raspberry Pi Imager (anch’essi eseguiti come amministratore).

La procedura quindi è la seguente:

  • scaricare e installare il software Balena Etcher sul computer di supporto;
  • collegare la chiavetta USB al computer di supporto;
  • eseguire Balena Etcher sul computer di supporto in modalità “Amministratore (pulsante destro, “Esegui come amministratore“);
  • selezionare l’installer appena scaricato;
  • selezionare la chiavetta USB;
  • cliccare “Flash!” per caricare l’installer;
  • attendere il completamento del task.
Balena Etcher
l’interfaccia di Balena Etcher. 

Terminata la procedura (la quale sarà più o meno veloce in base alla velocità dell’interfaccia USB), sarà possibile scollegare la chiavetta USB e passare all’installazione vera e propria del sistema operativo.

Tramite riga di comando (CLI)

Dopo aver scaricato l’installer, il suo caricamento sulla chiavetta USB è effettuabile anche via riga di comando.

Procedura MACApple Logo

Collegare la chiavetta USB al mac ed eseguire sull’app Terminal:

diskutil list
per identificare il numero disco (NON la partizione) della chiavetta, per esempio disk4 e non disk4s1.
Smontare la chiavetta USB col comando:
diskutil unmountDisk /dev/disk<NUMERO_DISCO>
indicando il <NUMERO_DISCO> precedentemente identificato (e.g. diskutil unmountDisk /dev/disk4).
Effettuare l’installazione dell’immagine tramite il comando:
sudo dd bs=1m if=NOME_IMMAGINE of=/dev/rdisk<NUMERO_DISCO> conv=sync
dove NOME_IMMAGINE è il nome file dell’immagine da copiare e <NUMERO_DISCO> è il numero del disco precedentemente identificato (quindi la chiavetta USB). Per esempio:
sudo dd bs=1m if=debian-12.x.x-amd64-netinst.iso of=/dev/rdisk4 conv=sync

Terminata la procedura (la quale sarà più o meno veloce in base alla velocità dell’interfaccia USB), sarà possibile scollegare la chiavetta USB e passare all’installazione vera e propria del sistema operativo.

Procedura LinuxLinux logo

Collegare la chiavetta USB al computer linux e, da terminal, eseguire:

lsblk
dopodiché è sufficiente utilizzare il comando:
dd bs=4M if=NOME_FILE of=/dev/sdX conv=fsync
dove NOME_IMMAGINE è il nome file dell’immagine da copiare e sdX è il disco precedentemente identificato (quindi la chiavetta USB).

Terminata la procedura (la quale sarà più o meno veloce in base alla velocità dell’interfaccia USB), sarà possibile scollegare la chiavetta USB e passare all’installazione vera e propria del sistema operativo, a seguire.

Installazione del sistema operativo

Per avviare l’installer è necessario che, all’avvio del mini-computer, esso provveda a utilizzare per il boot la chiavetta USB appena preparata anziché la partizione principale di cui di base è dotato.

Per far sì che ciò accada possono esserci due strade:

  1. all’accensione, premere il tasto della tastiera che consente di scegliere “al volo” quale unità utilizzare per il boot (spesso “F2”, “F7” o “F10”);
  2. accedere al menu del BIOS del mini-computer e indicare che, in presenza di una chiavetta USB inserita in una delle porte, si usi quella primariamente per il boot anziché la partizione primaria.

Effettuare dunque una prova: inserire la chiavetta USB e, all’avvio, verificare se la primissima schermata che appare indichi quale tasto eventualmente poter premere per scegliere quale unità utilizzare all’avvio. Se indicato, premere il pulsante e poi provvedere a selezionare la propria chiavetta USB (la quale dovrebbe venire elencata in elenco).

Se questo non funziona, riavviare e premere subito il tasto “canc” o “ESC” (o quello indicato sicuramente nella schermata di avvio) per accedere al BIOS. Recarsi alla voce relativa alle gestione dell’avvio (solitamente “BOOT”)  e selezionare al primo posto, nell’elenco che vi si troverà, gli “USB device” (la voce può variare da modello a modello di Mini PC o Intel NUC).

Uscire salvando: se tutto sarà stato fatto correttamente, l’avvio verrà effettuato utilizzando correttamente la propria chiavetta USB.

N.b. Se si hanno problemi all’avvio malgrado l’unità scelta sia corretta (e correttamente configurata con l’immagine dell’installer), accedere al BIOS (come da punto 2. della lista sopra) e assicurarsi che:

  • si attivo UEFI come modalità boot;
  • sia disabilitato “secure boot”.

Una volta avviato l’installer in modo corretto, scegliere la voce “Graphical Install” per procedere all’installazione.

Lingua

La primissima scelta da compiere è la lingua di installazione del sistema operativo, scelta che va fatta in base alla destinazione d’uso del computer target.

In caso si installi il computer quale “server”, il consiglio spassionato è sempre quello di utilizzare l’inglese, specie se il computer che si va installando fungerà da server per dei propri servizi personali. Uno dei maggiori motivi è presto spiegato: in caso di futuri problemi, ogni tipo di analisi log fatta in una lingua diversa non aiuterà affatto nelle ricerca delle soluzioni su Internet. Poi non dite che non vi abbiamo avvisati 😉

In caso si installi il computer quale “client”, fare la scelta che si trova più appropriata (magari “Italiano”, per praticità).

Linux Debian 12 - localechooser_languagelist_0

Dopo la scelta della lingua verrà richiesta la localizzazione.
In questo caso, sempre (stando in Italia), scegliere “Other” > “Europe” > “Italy“:

Linux Debian 12 - localechooser_countrylist_Europe_0

Verrà poi chiesto di scegliere il set locale per il sistema operativo:

Linux Debian 12 - localechooser_preferred-locale_0

Infine, il layout della tastiera (ovviamente, indicare “Italian“):

Linux Debian 12 - keyboard-configuration_xkb-keymap_0

Rete

Arrivati a questo punto, sarà necessario configurare l’accesso alla propria rete locale (e quindi a Internet) per consentire all’installer di scaricare i pacchetti necessari all’installazione. L’installer elencherà quindi le intefacce di rete automaticamente riconosciute dall’installer:

Linux Debian 12 - netcfg_choose_interface_0
un esempio di interfacce automaticamente riconosciute.

Se una delle due tipologie di connessioni di rete (Wi-Fi e cablata) o entrambe verranno riconosciute dall’installer, selezionare quella preferita/scelta per far sì che l’installer Debian abbia accesso a Internet, cosa fondamentale per la riuscita dell’installazione del sistema operativo.

N.b. Se lo scopo dell’installazione è quella di realizzare un proprio server (per domotica o altro), il suggerimento è quello di utilizzare una connessione cablata anziché la sicuramente più comoda ma meno affidabile wireless. Comunque, se impossibilitati a utilizzare la cablata, allora la wireless andrà comunque più che bene (sempre che l’interfaccia venga riconosciuta automaticamente dall’installer).

Terminata la scelta dell’interfaccia di rete (e, in caso, fornite le credenziali di accesso Wi-Fi), l’installer chiederà il nome host che il computer dovrà assumere una volta installato e connesso alla rete. Nell’esempio che segue abbiamo lasciato “debian“, ma tale campo (un po’ come tutto) può essere liberamente personalizzato:

Linux Debian 12 - netcfg_get_hostname_0

Successivamente verrà richiesto il nome dominio: indicarlo, se disponibile, altrimenti proseguire oltre lasciando il campo vuoto.

Utenze

Arrivati a questo punto l’installer chiederà una serie di informazioni relative all’utenze che debbano/possano accedere all’installazione, una volta completa, del sistema operativo.

In primis viene richiesta la password dell’utente “root“, ovvero l’utente predefinito per l’amministrazione del computer:

Linux Debian 12 - passwd_root-password_0

successivamente verrà creata un utenza di livello più basso. Tale utenza sarà quella che daremo per scontata per la gestione dei servizi per la domotica (e non solo) che andremo poi in futuro ad installare.

Prima verrà chiesto un nome descrittivo completo (quel che si preferisce), poi l’username vero e proprio (consigliamo “deb” se si utilizzerà il computer come “server”, altrimenti indicare quel che si vuole):

Linux Debian 12 - passwd_username_0

infine verrà chiesta la relativa password (a propria scelta).

Partman

Ora si tratta di configurare la partizione interna del Mini PC, dell’Intel NUC o del computer target che sia in modo da accogliere il sistema operativo, il quale di fatto non è ancora realmente installato. Per far ciò sarà necessario creare una partizione ex-novo, e per far questo interverrà “Partman”, un componente software preposto allo scopo.

Scegliamo la procedura “Guided – use entire disk and set up LVM” (ovviamente l’utente può anche scegliere altro, a propria volontà):

Linux Debian 12 - partman-auto_init_automatically_partition_0

dopodiché andrà scelto quale disco usare (nell’esempio che segue ne vengono riconosciuti tre: due da circa 256 GB e uno da 8GB, che altri non è che la nostra chiavetta USB con sopra caricato l’installer in esecuzione):

Linux Debian 12 - partman-auto_select_disk_0

successivamente verrà chiesto dal sistema se utilizzare una singola partizione per i file, anziché utilizzare il path /home o altro. Scegliere “All files in one partition“, dopodiché verrà chiesto se cancellare la precedente configurazione, rispondere di sì:

Linux Debian 12 - partman-auto_choose_recipe_0

Viene poi chiesto di salvare le modifiche, rispondere di sì.
Successivamente viene chiesto di indicare lo spazio da allocare, lasciare lo spazio indicato di default:

Linux Debian 12 - partman-auto-lvm_guided_size_0

Verrà poi chiesto nuovamente di salvare le modifiche, rispondere di sì.
Se infine verrà chiesto un’ultima volta di salvare le modifiche, rispondere di sì.

Verrà così avviata automaticamente la copia dei contenuti sulla partizione indicata.

Completamento

Al termine della procedura automatica verrà chiesta la nazione dal quale prelevare aggiornamenti e pacchetti aggiuntivi:

Linux Debian 12 - mirror_http_countries_0

e quale repository dei file remoti utilizzare (uno vale l’altro).


Verrà poi chiesto quali pacchetti aggiuntivi installare: noi consigliamo di installare almeno “SSH Server“, utile (se non necessario) in fase successiva per la gestione remota del server. 

Per quanto riguarda “Debian desktop environment” e “GNOME” (nonché i cugini sotto elencati, come Xfce e altri), se si prevede di utilizzare Linux Debian solo come server, allora possono eventualmente anche non essere installati.

Linux Debian 12 - tasksel_first_0

Si conclude così positivamente l’intera installazione.

Cliccare dunque su “Continue“, infine rimuovere la chiavetta USB dal computer target e attendere il riavvio, al termine del quale ci si troverà davanti all’interfaccia di accesso.

Congratulazioni! Linux Debian è installato e funzionante.

Post installazione

A questo punto è possibile cominciare a usare la fresca installazione di Debian. Al riavvio, come detto, verrà proposta l’interfaccia di accesso, tramite la quale accedere all’ambiente operativo tramite le credenziali create precedentemente.

L’ambiente varia molto in base al tipo di interfaccia installato in precedenza. Un piccolo trucco: una volta entrati, basterà premere “il tasto Windows” sulla propria tastiera (tipicamente posizionato a sinistra della barra spaziatrice) per aprire la ricerca interna del sistema operativo. Cercando “Settings” (o “Impostazioni, se installato in lingua italiana) sarà possibile configurare le prime caratteristiche accessorie del sistema operativo.

Cercando invece “Terminal“, potrà essere eseguito il terminale tramite il quale eseguire comandi localmente. Uno di questi:

ip a

può essere utile per scoprire quale indirizzo IP (voce “inet“, eg. 192.168.1.21) sia stato associato alla/alle interfacce di rete, così da consentire all’utente di collegarsi da remoto come di seguito spiegato.

Collegarsi via SSH o VNC

Una volta installato il sistema operativo è possibile utilizzarlo direttamente, utilizzando fisicamente il computer, oppure collegandosi da remoto via SSH o via VNC.

Qui spieghiamo come:

Come collegarsi via SSH a Linux Debian

Utenti server

Coloro che utilizzino a scopo “server” la propria installazione di Linux Debian (per esempio per l’uso in domotica), possono seguire le indicazioni che seguono per perfezionare la propria configurazione:

Le prime cose da fare dopo aver installato Linux Debian 12 per la propria smart home

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