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⭐️ Terramaster F2-424, il NAS che nasconde un Mini PC tuttofare

⭐️ Terramaster F2-424, il NAS che nasconde un Mini PC tuttofare

Produttore: Terramaster
Categoria: Dispositivo
Tipologia: NAS (Network Attached Storage)
Tecnologie: varie
Difficoltà d’installazione: Bassa
Semplicità d’uso: variabile
Disponibilità: Amazon
Revisione recensione: 1.2

Terramaster F2-424 - Laterale

I Network Attached Storage (o NAS) sono componenti sempre più diffusi nelle case di tutto il mondo. Il motivo è presto detto: uniscono l’utile al dilettevole, fornendo agli utenti grandi spazi di archiviazione e, ormai, una potenza computazionale adeguata all’introduzione di ulteriori funzionalità laterali ma altrettanto importanti.

Dato che ci troviamo su inDomus – community italiana di domotica personale – va da sé che il test&recensione di oggi, quello del Terramaster F2-424, sia orientato a approfondirne, per l’appunto, non solo l’uso come storage ma anche come eventuale cardine della propria smart home.

Lo abbiamo testato per diverse settimane. Vediamo cos’abbiamo scoperto.

Si parte

Caratteristiche

Il Terramaster F2-424 è un NAS (Network Attached Storage), vale a dire – banalizzando il concetto – “un hard disk collegabile alla rete domestica”. In pratica, è un host di rete che, una volta configurato, espone alla rete LAN una serie di diversi servizi (che vedremo) volti a consentire agli utenti di quella rete di disporre di una sorta di “ripostiglio virtuale” sul quale organizzare e archiviare file di diverso tipo, dai documenti professionali ai video e foto di famiglia, dai backup alla propria musica, e molto altro.

Il modello che abbiamo testato si presenta come un box in policarbonato grigio scuro di dimensioni 222 x 119 x 154 mm e dal peso (a vuoto) di circa due chili. Sul frontale presenta due baie a disconnessione rapida per l’inserimento di due dischi da 3,5’’ / 2,5’’ SATA. L’unità supporta al massimo 2 dischi da 22 TB ciascuno, mentre il suo sistema operativo TOS (di cui parleremo diffusamente più avanti) permette di configurarli in modalità TRAID (tecnologia Terramaster), singolo, JBOD, RAID 0 e RAID 1, utilizzando poi file system di tipo EXT3, EXT4, NTFS, FAT32, HFS+ e BTRFS. L’unità supporta la connessione/disconnessione a caldo (“hot swap”).

Sul posteriore sono presenti la porta femmina di alimentazione a barilotto (l’alimentatore a 12v, incluso, può erogare fino a 48W), due porte RJ-45 2.5GbE per la connessione alla rete LAN (utilizzabili anche in link), una porta USB-C 3.2 e una USB-A 3.2, una porta HDMI 2.0b e, infine, il tasto di accensione/spegnimento. Due piccole viti, se rimosse, danno accesso all’interno dell’unità che, come vedremo, è importante tanto quanto l’esterno.

Terramaster F2-424 - Fronte e retro
il fronte (con evidenti gli ingressi delle due baie disco) e il retro dell’unità.

L’assorbimento elettrico, con due dischi rotativi installati, è di 22 W durante l’uso, mentre scende a 11 W in standby (quando i dischi sono fermi, a riposo, per mancanza di attività), assorbimento che abbiamo confermato misurando la potenza a monte dell’unità nelle varie condizioni. La rumorosità è di 19.0 dB(A), usando due hard disk rotativi SATA2 SATA; sebbene fanless dal punto di vista del SOC, monta sul posteriore un’abbondante ventola da 80 mm, regolata dinamicamente in base alla temperatura interna del device (al quale contribuisce il carico sulla CPU nonché il calore prodotto dai dischi). L’unità, accesa, non produce “inquinamento luminoso”, in quanto le spie sono microforate sul frontale, in grado così di essere visibili ma non “illuminare” a sé intorno.

Interno

Ad essere molto interessante è anche ciò che sta dentro. A tutti gli effetti, l’F2-424 (così anche altri modelli, come l’F4-424 e così via) monta al suo interno un Mini PC basato su SOC Intel x86 64bit N95. In pratica, il modello è un Mini PC con, in più, le baie di connessione SATA e un’architettura complessivamente orientata all’uso NAS (per esempio, il SOC in sé è fanless). Le prestazioni dell’N95 contano 5346 punti sul multi Thread e 1928 sul single (come paragone, il Broadcom BCM2711 del Raspberry Pi 4, spesso usato in domotica, conta 852/607 punti); il clock è di 1.7 GHz con punte di 3.4 GHz in turbo mode. Monta 4 core e 4 thread. Tutte queste informazioni sono certamente importanti nella luce dell’uso extra-NAS che approfondiremo a seguire.

A bordo dell’F2-424 è presente una memoria RAM da 8 GB DDR5 non-ECC SODIMM (1x 8 GB), espandibile liberamente fino a 32 GB (lo slot è uno solo, quindi il banco esistente va sostituito). Inoltre, sempre internamente, sono presenti due slot M.2 2280 NVMe, utili per installare fino a due dischi ad alta velocità allo stato solido, oppure un controller Coral M2 per l’elaborazione avanzata di immagini, o altro; inoltre, sulla board è presente un’ulteriore porta USB-A 2.0 piuttosto importante, della quale parleremo nel prossimo paragrafo.

Terramaster F2-424 - Interno
l’interno dell’unità.

Il fatto che l’F2-424 (come altri modelli, come detto) sia a tutti gli effetti un Mini PC Intel x86 è un aspetto molto, molto interessante, che argomenteremo in dettaglio più avanti.

Il sistema operativo TOS

Abbiamo citato la presenza di una porta USB-A direttamente saldata sulla piastra madre della NAS, sulla quale, di fabbrica, è presente un piccola flash drive contenente una distribuzione live, avviabile, dell’installer del sistema operativo Terramaster, ovvero il Terramaster Operating System (TOS).

All’avvio, l’unità l’F2-424 verifica infatti se siano presenti dei dischi sulle due baie e, se li trova, verifica se il TOS sia installato su di essi. In tal caso, avvia l’unità a partire da quell’installazione.  Se invece non trova il TOS su tali dischi, per il boot iniziale utilizza l’installer presente sulla flash drive USB installata fisicamente all’interno dell’unità. Questo processo avvia un mini web server che, contattato via browser da un computer di appoggio connesso alla stessa LAN, permette di effettuare la prima configurazione dell’unità, la quale installa per l’appunto il TOS vero e proprio sui dischi presenti a bordo per i successivi avvii e l’esecuzione ordinaria.

Terramaster F2-424 - Interno - Dettaglio flash drive USB
il dettaglio della porta USB interna.

Questo comportamento è però aggirabile: accedendo al BIOS di sistema (collegando la porta HDMI a un monitor), è possibile disattivare l’auto-start del TOS (dai dischi o dalla flash drive USB interna) per avviare l’F2-424, per esempio, da una flash drive collegata su una delle due porte USB esterne. Questo apre, per esempio, all’installazione di sistemi operativi alternativi x86 64 bit sia sui dischi esterni 3.5’’ / 2.5’’ ma anche (e soprattutto) su quelli eventualmente installati internamente, ovvero gli NVMe (e consentirne, naturalmente, il boot).

In pratica, questa unità può montare fino a 4 dischi: 2 SATA e 2 NVMe. Usando TOS (ma non solo), i due dischi NVMe possono essere usati come dischi cache veloce, oppure come dischi ordinari nelle varie configurazioni RAID o meno.

N.b. La porta USB-A interna è utilizzabile liberamente sostituendo la flash drive presente con qualsiasi altro dispositivo USB. Il problema, più che altro, è lo spazio fisico limitato nel quale inserire qualsivoglia componente USB.

Installazione

Dopo il disimballo si provvede ad installare il/i dischi sulle baie (e/o sugli slot NVMe interni), dopodiché si collega via cavo ethernet l’unità alla propria rete LAN, naturalmente l ‘alimentazione e, infine si accende tramite la pressione del tasto posteriore. Una volta scoperto l’indirizzo IP assegnato all’unità dal server DHCP della propria LAN (tale informazione può essere verificata presso il proprio router oppure tramite l’utility TNAS PC), è possibile collegarsi per la prima volta al proprio NAS tramite browser puntando, per l’appunto, all’IP appena determinato.  L’unità, avviatasi tramite l’installer di TOS (spiegato sopra), domanderà all’utente su quali dischi installare il sistema operativo, dopodiché scaricherà di quest’ultimo la versione più aggiornata, da Internet, e provvederà a installarlo sui dischi scelti.

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nell’esempio sopra, abbiamo installato tre dischi (due tradizionali da 320 GB e un SSD NVMe da 512 GB),
configurando TOS solo sui primi due.

Al termine, l’unità si riavvierà partendo questa volta dai dischi appena configurati, i quali (tutti) conterranno una piccola porzione dotata, per l’appunto, del sistema operativo TOS e relativa configurazione.

Dischi e volumi

Naturalmente, trattandosi di un NAS, al primo accesso di TOS i primi aspetti di cui il sistema domanderà all’utente (collegandosi sempre via browser oppure tramite la sopra citata utility TNAS PC) saranno quelli relativi alla configurazione dei dischi disponibili. Sì, perché al netto dell’installazione di TOS stessa effettuata su di essi nella fase preliminare di configurazione, è ora il momento di decidere, per il loro uso quotidiano, quale configurazione attuare. In presenza di più di un disco, TOS  guida l’utente nel processo di configurazione in varie, possibili modalità (TRAID, singolo, JBOD, RAID 0 e RAID 1): al termine, proporrà di creare un primo “volume” montato sulla configurazione appena realizzata, utile all’esposizione alla rete LAN (in modalità che ora vedremo) dello spazio storage.

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nel processo descritto dalle immagini sopra, abbiamo provveduto alla configurazione dei dischi.

N.b. Naturalmente è possibile creare anche più configurazioni diverse (eg. un RAID 1 sui due dischi baia e un JBOD sui due dischi NVMe) e diversi volumi da utilizzarsi in diversi modi. Sono scelte personali.
Scelta dei dischi

Quanto ai dischi da usarsi, consigliamo caldamente dischi di tipo CMR (e non SMR) per i dischi rotativi tradizionali dedicati alla conservazione dati e TLC (e non MLC) per gli SSD (SATA o NVMe che siano). I perché sono molti e non è questa la sede per illustrarli, anche se consigliamo la visione di questo video.

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Funzionalità

Una volta configurato TOS, i dischi e volumi, la NAS è pronta ad operare al 100%.
Può farlo in diversi modi.

In primis è bene sapere che TOS è un sistema operativo modulare che consente all’utente di installare diverse funzionalità aggiuntive scaricabili da Internet, sia dallo store “ufficiale” Terramaster, sia dai repository custome della community open source mondale. Parlando, in prima battuta, di quelle principali, è bene sapere che tale ambiente permette di configurare vari aspetti della configurazione d’accesso ai volumi della NAS, nello specifico è prevista:

  • gestione utenti e gruppi (massimo 2048/512), con diversi permessi di accesso ai contenuti;
  • configurare vari protocolli d’accesso, come per esempio CIFS/SMB, NFS, FTP, SFTP, HTTPS, SSH, iSCSI, SNMP, WebDAV, UPnP/Bonjour Discovery;
  • configurare eventuali funzionalità di auto-backup Time Machine per Apple MacOS via rete;
  • diverse metodologie di backup, come Rsync, centralizzato, USB, TFM, Cloud, snapshot;
  • User Quota Managerment su diversi protocolli

ma, naturalmente, l’ambito TOS prevede moltissime altre funzionalità e configurazioni, tra le quali:

  • gestione S.M.A.R.T. degli hard disk;
  • SSD cache e trim;
  • supporto a IronWolf Health Management di Seagate (usando dischi compatibili);
  • power management;
  • ethernet link aggregation;
  • VPN client e server;
  • proxy client e server;
  • LDAP client e server;
  • Wake on LAN

e molto altro.

Docker!

Docker

Di suo – anche se tecnicamente si trata di un plugin da installarsi una tantum – TOS prevede l’adozione di Docker, ovvero di uno degli ambienti di virtualizzazione più noti e diffusi. 

È proprio qui che il discorso legato alla domotica personale, che tanto ci interessa, si innesta in prima battuta. L’adozione di applicazioni istanziate via Docker, infatti, apre all’uso dell’F2-424 dotato di TOS non solo come “semplice” NAS ma come HUB vero e proprio per la propria domotica personale – e altro ancora. Si pensi per esempio alle tante guide da noi dedicate all’istanziamento dello stack di domotica personale che proponiamo.

Altri plugin

Al di là di Docker (funzionalità “aggiuntiva” anch’essa, alla fine), il Terramaster F2-424 prevede l’istallazione di un gran numero di applicazioni aggiuntive, le quali possono essere installate facilmente tramite lo store (gratuito) interno (chiamato “App Center”) all’interfaccia web.

Terramaster F2-424 - App center
l’interfaccia di App Center.

Questo elenco include applicazioni di ogni tipo, per esempio:

  • per la gestione del backup;
  • per la video sorveglianza;
  • per la gestione multimediale (per esempio Plex);
  • web server e CMS di diversa natura;
  • gestione container (Docker, Portrainer ecc.);
  • cloud personali (eg. NextCloud);
  • gestione delle fotografie

e tanto altro ancora.

Inoltre, le app installabili non sono solo quelle certificate da Terramaster, ma anche quelle delle community open source mondiale, le quali possono essere scaricate e poi installate da qui.

Alternative a TOS

Terramaster lascia, per il suo F2-424 (e analogamente su altri modelli) la piena possibilità di utilizzare sistemi operativi alternativi adatti ad architetture Intel x86. Sfruttando la tecnica spiegata in precedenza (avviare da porta esterna), su Terramaster F2-424 è facilmente installabile qualsiasi sistema operativo x86, anche se è naturale immaginere di utilizzare soluzioni tipo:

  • TrueNAS, soluzione open source per la gestione di NAS basata su Linux FreeBSD, forse il preferito dal mondo degli “esperti”;
  • OpenMediaVault, soluzione open source concepita per la gestione di NAS basata su Debian, il preferito dalla community internazionale (vedi nostra guida di installazione);
  • Proxmox VE, soluzione per la virtualizzazione IaaS e container

e innumerervoli altri.

Istanziare queste soluzioni ha un effetto non molto diverso dall’usare TOS, non fosse naturalmente per la libertà di manovra ulteriore che esse garantiscono. Partendo dal fondo: Proxmox (Proxmox VE o PVE) virtualizza macchine virtuali e containerizzate; OpenMediaVault (OMV) e TrueNAS sono vere e proprie distribuzioni Linux “specificamente accomodate” per getire una NAS – ma comunque pur sempre host 100% Linux rimangono, così da consentire anche (molti) altri usi.

Esempi pratici

Poniamo un paio di esempi.

Immaginiamo in primis di installare su F2-424 due dischi gemelli da 3.5’’ con lo scopo di essere utilizzati come repository NAS e un disco SSD sul quale installare OpenMediaVault. Installato quest’ultimo, analogamente a TOS verrà proposta un’interfaccia web che permette la gestione dell’host, della configurazione dei dischi (per esempio i due 3.5’’ dell’esempio)  e di tutto ciò che concerne la NAS in sé.

OpenMediaVault - Dashboard
un esempio di dashboard web di gestione di OMV.

Ciò detto, collegandosi poi via SSH ci si troverà di fronte a un host 100% Linux Debian, su quale fare ciò che molti fanno ordinariamente: installarvi applicazioni e pacchetti, ma anche e soprattutto installarvi Docker ed eseguire così applicazioni conteinarizzate (un po’ come abbiamo sempre spiegato), per esempio Home Assistant Core o Supervised – il tutto, con una distribuzione ufficiale Linux, con tutto ciò che ne consegue in termini di supporto e standardizzazione.


Un altro esempio è l’adozione di Proxmox. Diventa un gioco da ragazzi, per esempio, istanziare più macchine virtuali con scopi diversi: una potrebbe essere Windows, una Linux, una il già citato Home Assistant, ma installato come “OS”, MotionEye com NVR, Batocera per giocare, Torrent, Plex, Navidrome e chi più ne ha, più ne metta. Naturalmente, questo specifico “schema di gioco” è sconsigliato se lo scopo principale dell’adozione di un F2-424 sia la funzione NAS: tale funzione merita strumenti specifici di gestione, come quelli presenti su TOS, OVM e TrueNAS.

Esperienza d’uso

Abbiamo usato il Terramaster F2-424 per diverse settimane, cercando di esplorarlo in tutti i suoi anfratti tecnologici. Naturalmente, le primissime prove le abbiamo effettuate utilizzando TOS (in versione 6.x), il quale ci ha sicuramente convinti in termini di facilità d’uso ed efficacia. Il sistema operativo di Terramaster consente davvero a chiunque di configurare non solo le funzionalità base, ma anche tutte le molte funzionalità accessorie che offre e che, laddove non disponibili out-of-the-box, possano essere installate tramite plugin (ufficiali o community che siano).

L’utente più smaliziato, però, è naturalmente attirato da sistemi operativi alternativi che, sull’F2-424, si “mettono comodi” e permettono, secondo noi, di esprimere il 100% di questo ottimo prodotto. L’uso con TrueNAS e OpenMediaVault (noi preferiamo il secondo, anche se il primo è, se possibile, ancora più completo anche se forse un pelo più complesso da mettere in bolla) il Terramaster sprigiona tutta la sua capacità di essere giano bifronte: ottimo NAS ma, al contempo, anche ottimo server domestico per le più disparate funzioni – una tra tutte, dato che siamo su inDomus, lo stack per la domotica personale.

Tramite OpenMediaVault, la presenza di Linux Debian ci ha consentito di tirare su uno stack Home Assistant Core circondato da tutte le più classiche applicazioni container del contesto (MQTT broker, ZigBee2MQTT e quant’altro). Le funzionalità strettamente NAS, sono altrettanto facili da configurare grazie all’interfaccia web OMV. Insomma: un tutt’uno robusto e facile da usare.

Quanto all’unità in sé, la qualità costruttiva è buona (anche se una plastica esterna un po’ più robusta male non avrebbe fatto); peccato la presenza di “solo” due porte USB 3.2 (oltre la 2.0 interna), anche se, dato lo standard 3.2, espanderle con un mini hub passivo non crea alcun problema. Ottima la presenza di due baie interna NVMe. Assente l’antenna Bluetooth (o almeno, non abbiamo trovato il modo di attivarla, se sulla board è presente), cosa che abbiamo aggirato installando questa proprio sulla porta USB interna. Infine, il F2-424 è piuttosto silenzioso, di base, anche con la ventola di raffreddamento in rotazione. Più che nella norma i consumi, sostanzialmente bassi (11w coi dischi rotativi a riposo e la CPU a basso carico).

Unboxing

Valutazione

Qualità costruttiva
Dotazione
Funzionalità
Virtualizzazione
Uso: qualità ed esperienza
Prezzo
Media
N.b. La valutazione è oggetto di revisione nel tempo in funzione di novità e aggiornamenti.
Terramaster F2-424 - BoASe non si vuole spendere una follia e ci si vuole dotare di un’ottima NAS che, in realtà, funge anche da Mini PC dotato del valido SOC N95 e 8 GB di RAM (espandibili, per altro), allora il Terramaster F2-424 fa al caso proprio (tenendo comunque a mente di dover acquistare anche il disc/dischi). Quello che fa lo fa benissimo sia utilizzando il suo sistema operativo TOS sia adottando le soluzioni alternative che abbiamo elencato (nonché altre decine che non abbiamo occasione di documentare, ma che funzionerebbero, data l’archiettura x86).

Se l’esigenza è quella di farsi un NAS robusto, ma al contempo concentrarvi dentro anche funzionalità aggiuntive (dato che un SOC del genere, solo per l’uso NAS, è ampiamente sovrabbondante), allora questo modello F2-424 è una validissima scelta, sperata forse solo dal modello gemello F4-424, il quale offre 6 baie totali per i dischi contro le 4 dell’F2-424.

L’F2-424 è un ottimo prodotto.
State pur certi che, qui su inDomus, ne risentirete parlare a breve.

Disponibilità: Amazon
Pros
  • Architettura Intel x86 64 bit
  • 2 baie disco, ma in realtà sono 4
  • Sistema operativo “per tutti”
  • Utilizzabile anche con altri sistemi operativi x86
  • Ben costruito
  • Buon rapporto qualità-prezzo
Cons
  • Un paio di USB in più non avrebbero fatto male
  • Assenza di antenna Bluetooth (ma si può aggiungere via USB)

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