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Pannelli solari “plug & play”: ne abbiamo provato uno. Per scoprire che…

Pannelli solari “plug & play”: ne abbiamo provato uno. Per scoprire che…

Produttore: XINPUGUANG
Categoria: Dispositivo
Tipologia: Pannello fotoelettrico con mini inverter “plug & play”
Tecnologia: monocristallino
Difficoltà d’installazione: Elementare
Semplicità d’uso: Elementare
Disponibilità: Amazon
Revisione recensione: 1.2

XINPUGUANG - Kit Fotovoltaico Plug and Play 300 watt

SEMPLICITà E RISPARMIO

Tra le varie offerte disponibili sul mercato, in questo test/recensione abbiamo preso in analisi un kit plug&play per la produzione in proprio di energia solare senza bisogno di progettazioni e/o di certificazioni specifiche. Per la sua natura, si tratta infatti di un pannello di libera installazione e utilizzo, utile a ridurre i consumi domestici.

NOTA. Il tema relativo alla produzione plug&play è semplice ma sufficientemente ampio al punto di meritare, sul nostro sito, un FOCUS ad hoc che consigliamo di leggere prima del presente post.
Non a caso, al tema abbiamo anche dedicato una puntata ad hoc del nostro podcast.

Caratteristiche

Il kit che abbiamo preso in analisi è composto da due pannelli da 150 Watt nominali (300 Watt in totale) delle dimensioni di 114 x 70 cm. Sul frontale i pannelli presentano le celle in silicio monocristallino da 166×166 mm con efficienza di produzione del 23%, ovvero un +30% rispetto a quelle tradizionali (dati del produttore). Le celle sono protette da un vetro temperato ad alta resistenza.

Sul retro è presente il box di giunzione a tenuta stagna (IP67) dotato di un diodo di bypass con protezione da sovraccarico e corrente inversa; da tale elemento escono i due cavi (positivo e negativo) da circa 50 cm che terminano con i classici connettori Solarlok, anch’essi stagni, tipicamente in uso in ambito solare. Il telaio dei pannelli è realizzato in alluminio resistente alla corrosione (adatto quindi all’uso prolungato all’esterno) il quale sopporta venti forti (2400 Pa) e carichi di neve (5400 Pa). Sul profilo sono presenti quatto fori per il montaggio delle staffe a S (anch’esse in alluminio) presenti nella confezione (per l’ulteriore, successivo montaggio ai supporti scelti per l’installazione finale in sito).

Il kit si completa con un piccolo micro-inverter da 300 Watt nominali al quale collegare la coppia di cavi in arrivo dai pannelli (collegati tra loro in serie) e un ulteriore cavo, tripolare, dotato di spina per il collegamento finale all’impianto domestico. Il kit include anche un secondo connettore per la connessione all’impianto privo di spina, così da potersi attestare direttamente sui poli senza eventualmente dover “tagliare” la spina al cavo principale. L’unità inverter presenta una spia luminosa, rossa quando la produzione è in atto ma non è riversata sulla rete domestica (spina scollegata, per capirci, oppure impianto isolato) e verde quando invece è in atto e la corrente viene effettivamente erogata sull’impianto.

Nota sicurezza: se l’impianto è isolato (se “scatta il salvavita“, per capirci), per l’inverter è come aver staccato la spina, quindi esso smette di erogare corrente – a tutto beneficio e tutela della sicurezza, in quanto non c’è rischio che l’impianto a valle del salvavita sia comunque sotto tensione per effetto dei pannelli. Per maggiori informazioni far riferimento al sito del produttore e/o parlare con un elettricista (competente).

Come spiegato in dettaglio nel nostro FOCUS sul tema, la messa in esercizio è realmente banale: basta collegare i pannelli all’inverter, poi la spina a una qualunque presa dell’impianto domestico, e il gioco è fatto: i pannelli – quando illuminati dal sole – producono energia la quale viene riversata nell’impianto che immediatamente la usa in alternativa (o in accoppiata) a quella prelevata dalla rete nazionale a pagamento. Sempre come già spiegato, per loro natura questi pannelli “plug & play” non possono essere utilizzati per l’accumulo tramite batterie, ma solo per l’auto-produzione/consumo istantanea.

Terrazzo o balcone baciati dal sole? “Plug & play” è la chiave per ridurre i consumi elettrici (facilmente e senza sbattimenti)

Uso e impressioni

Abbiamo usato questo kit a cavallo di aprile/maggio nella (tipicamente) assolata Roma, installandoli con pochi gradi di inclinazione (una decina) e lasciandoli lavorare un po’ in modo casuale, senza porci troppe questioni. Semplicemente abbiamo avuto l’accortezza di orientarli verso sud. Quanto all’installazione finale, come abbiamo spiegato anche nel FOCUS sul tema linkato sopra, anche questi pannelli possono essere montati a tetto, a staffa, a ringhiera, a muro e chi più ne ha, più ne metta.

In questo scenario siamo riusciti a produrre un massimale di 1.2 kwh/giorno, quando credevamo che il valore di soglia potesse essere intorno al 1 kwh, cosa evidentemente non vera, anche perché siamo praticamente certi che con una migliore installazione potremmo strappare anche a 1,5-1,6 kwh/giorno. Certamente continueremo a testare i pannelli anche nei mesi estivi, così da avere uno quadro più chiaro.

Pannelli solari
i pannelli, appena disimballati.

Ma come vanno questi pannelli?

Non c’è molto da dire se non che hanno bisogno (ma questo sospettiamo valga praticamente per qualsiasi fotoelettrico) di sole pieno e soffrono non poco le ombre. Coprendo anche di poco il pannello, l’efficienza cala immediatamente e abbastanza drasticamente (specie quando a pieno regime di potenza), per ritornare altrettanto velocemente appena si rimuove l’ombreggiatura.

L’inverter fa il suo: è abbastanza repentino nelle variazioni di erogazione, è silenzioso, non scalda particolarmente (anche a pieno carico): è un buon servitore. Certamente varrebbe la pena – ad averne compentenza e possibilità – smontarlo e capire in dettaglio il livello qualitativo interno a livello elettrotecnico, ma purtroppo per ora non ne abbiamo ancora la possibilità/capacità. Quello che possiamo dire e che, monitorandolo tramite la domotica (come spiegheremo a breve), lo abbiamo visto sempre molto celere nel reagire alle mutate condizioni del cielo (nuvole di passaggio, per esempio). Il picco massimo raggiunto in termini di potenza è stato di 241 Watt.

Mini inverter 300w plug and play
un dettaglio del mini-inverter, ancora nel suo imballo protettivo.

Quello che forse colpisce di più, in assoluto, di questi pannelli è la loro vera, incredibile sempicità d’uso – al punto di esserci chiesti perché non li avessimo testati prima. Si tratta di uno degli elementi domestici più semplici di sempre: basta realmente collegare i cavi e aspettare che il sole faccia il proprio splendido lavoro. Non c’è davvero nulla a cui pensare, se non le banalità di comunicazione indicate nel nostro FOCUS ad hoc. Al di là di questo, è tutta discesa.

Uso in domotica

Si tratta di un kit “stupido” dal punto di vista della capacità di comunicare alcunché in qualsivoglia modo. Il kit produce energia, e questo è quanto: non ci si aspettino quindi app di gestione, Wi-Fi, ZigBee o quantaltro si possa immaginare. La domotica però può facilmente intervenire allo scopo di dare visibilità all’utente in merito alla produzione istantanea e nel tempo – che poi è ciò che abbiamo fatto noi allo scopo di misurare e avere contezza dell’efficacia di questa soluzione.

Il metodo più semplice per misurare la produzione è quello di frapporre, tra la spina in uscita dall’inverter e la presa scelta su quale attestarla, un misuratore smart che sia in grado di leggere il flusso di corrente dal pannello all’impianto. Non è un dettaglio secondario: abbiamo provato varie prese e abbiamo appurato che alcune, semplicemente, non riescono a leggere il dato, riportando un bello 0 nella lettura. Tra quelle in grado di effettuare questo esercizio, abbiamo testato e segnaliamo l’economica Meross 310 e la sempreverde Shelly Plug S.

Immaginando di voler utilizzare qualcosa di diverso da un misuratore “a spina” come i sopracitati, è pensabile utilizzare un attuatore con misuratore, come il da noi testato Shelly Plus 1PM. Se invece non si vuole misurare la corrente facendola attraversare il misuratore ma si preferisce qualcosa di passivo, certamente una soluzione come Shelly EM (o alternative analoghe, come PZEM) può fare al caso proprio.


Una volta ottenuta la lettura, se ne può fare quel che si crede: consultarla sul momento, analizzarne gli andamenti storici e quant’altro; noi abbiamo provveduto facilmente a integrare le letture a Home Assistant (per chi non lo sapesse, l’astro emergente degli HUB personali open source), così da avere storici di energia e potenza istantanea e contabilizzare il tutto anche sotto il profilo economico, unitamente ai consumi interni dell’impianto (vedi esempio).

Home Assistant Companion - Produzione solare
una schermata da Home Assistant.
N.b. Per l’integrazione su Home Assistant e la completa contabilizzazione di un generico pannello plug and play come questo abbiamo redatto una guida ad hoc.

Naturalmente questo vale anche per tutti gli altri ambienti HUB che possano integrare, in qualche modo, il misuratore smart scelto per misurare la produzione del pannello solare.

Scopri di più sul tema HUB personali, se non ne sai nulla.

ROI

ROI (return-of-investiment), ovvero il ritorno del proprio investimento. Dato il costo dell’acquisto, quanto tempo ci metto “a rientrare” della spesa?

Naturalmente non c’è una risposta univoca, ma decine in base ad atrettanti, diversi casi.

Il ragionamento che va fatto è in funzione del costo della materia prima acquistata sul mercato (libero o tutelato che sia): prendere una bolletta, il suo importo, dividerlo per il numero di kwh e rendersi conto di quanto si paghi il singolo kwh. È un ragionamento volutamente semplificativo, perché alcuni costi in bolletta sono fissi, altri variabili, ma aiuta complessivamente a farsi un quadro, che può essere perfezionato facendo calcoli precisi alla virgola. Comunque sia, anche e sopratutto la quantità stessa di kwh è importante: un conto è consumarne 200-250 al mese, un conto è consumarne 1000.

Se consideriamo che questo pannello riesca ad erogare al più 1-1,5 kwh al giorno, il massimale sul mese è di circa 40 kwh – il quale può essere una buona quota se solitamente se ne consumano 100, ma un niente laddove se ne consumino 1000. Molto del risparmio ottenibile, quindi, è in funzione dello scenario di consumo dell’abitazione: grandi consumi non potranno essere supportati da questo semplice kit, efficace invece in molti casi dove il consumo sia medio/basso.

Poi c’è il discorso monoraria/bioraria. Gli utenti che abbiano in essere un contratto di fornitura biorario sicuramente si avvantaggiano maggiormente dell’adozione di uno di questi pannelli, in quanto la fascia F1 (la più costosa) è anche quella in cui si produce il picco di energia tramite il solare, quindi va da sé che i propri conti in tasca vadano fatti anche in funzione di questo ragionamento.


Altro aspetto non secondario è quello legato alla durata del kit: c’è chi ragiona sul fatto che, in caso una componente (per esempio, l’inverter) dovesse rompersi, allora il saving garantito dall’introduzione di questo sistema andrebbe a farsi benedire. Va da sé che non abbiamo numeri certi sulla durabilità del tutto: il nostro consiglio è, se il pannello viene acquistato per esempio su Amazon, di acquistarlo in accoppiata alla garanzia aggiuntiva, così da tutelarsi rispetto a eventuali guasti fuori garanzia per un tempo maggiore di quello garantito all’acquisto.

Vetrina - Offerte del giorno

Considerazioni finali

Kit Fotovoltaico plug and play 300 W - BoASe si possiede un terrazzo/balcone/ringhiera esposta a sud, se il sole splende sul belpaese, se 40 kwh al mese di risparmio ipotetico possano incidere sulla propria economia, allora questo tipo di soluzione fa assolutamente, senza alcun dubbio, al caso proprio.

L’estrema semplicità di adozione, installazione ed esercizio, unito a un prezzo d’acquisto alla fine contenuto (specie paragonandolo a ben altri impianti – che però offronto tutt’altre prestazioni, capiamoci), rendono kit di questo tipo soluzioni davvero interessanti per chi, in proprio, voglia far qualcosa per il pianeta e per le proprie tasche. Minima spesa e sforzo, massima resa.

Disponibilità: Amazon

Pros
  • Elementare
  • Facile da installare
  • Economico
Cons
  • Porta ulteriore risparmio solo a chi non consumi, di per sé, tantissima energia
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