community italiana di domotica personale
 
Installare OpenMediaVault 7 (“Sandworm”) su NAS (Terramaster o similari)

Installare OpenMediaVault 7 (“Sandworm”) su NAS (Terramaster o similari)

SCOPI DELLA GUIDA
  • Installare un NAS (o più in generale un Mini PC/Intel NUC o un comune computer desktop/laptop) con sistema operativo OpenMediaVault (OVM) basato su Linux Debian
  • Livello di difficoltàmedio/basso
TEMI AFFRONTATI:
  • Installazione e configurazione sistema operativo
COMPONENTI SOFTWARE UTILIZZATE:
DISPOSITIVI FISICI UTILIZZATI:
  • un NAS (o host alternativo)
  • una chiavetta storage USB da almeno 1GB
  • un cavo ethernet (opzionale)
  • tastiera, mouse USB, TV o monitor HDMI (per la prima configurazione)
GUIDA MAGGIORMENTE INDICATA PER:
OpenMediaVault OMV - Logo
NOTE E DISCLAIMER
  • qualsiasi eventuale modifica agli impianti domestici dev'essere progettata e realizzata SOLO da personale qualificato;
  • qualsiasi modifica non prevista attuata in proprio è a propria responsabilità personale nonché a proprio rischio e pericolo (i contenuti della presenta pagina hanno infatti puro scopo didattico) e fa decadere garanzia, omologazioni e certificazioni di qualità; dei dispositivi interessati;
  • tutte le tecniche descritte si intendono applicate a software e firmware aggiornati alle ultime versioni disponibili;
  • gli articoli di inDomus sono totalmente indipendenti e non sponsorizzati. Se mai questo cambiasse, verrà segnalato chiaramente sulle pagine oggetto di sponsorizzazione;
  • questa pagina è materialmente scritta e manutenuta da più individui: non ci si aspetti né si pretenda un supporto personale. In caso di difficoltà, chiedere supporto alla community sul nostro forum o sulla nostra chat;
  • se hai bisogno di orientarti, c'è la mappa.
Revisione guida: 1.2

OpenMediaVault 7 su Terramaster

Abstract

I NAS sono, spesso e de facto, dei Mini-PC con un’archiettura hardware a contorno concepita per l’uso network attached storage, ovvero un archivio di rete. Questi dispositivi vengono dotati di fabbrica di sistema operativo TOS (Terramaster Operating System), il quale può essere sostituito per sfruttare sì i servizi NAS ma anche delle funzionalità di server domestico/d’ufficio ancora più evolute.

Un’alternativa è adottare OpenMediaVault (OMV), un sistema operativo “chiavi in mano”, di diretta e sovrapponibile derivazione Linux Debian, il quale consente appunto di gestire tutte le tipiche funzionalità di un NAS oltre a offrire il pieno supporto di una distribuzione Linux come Debian, con tutti i vantaggi che ne derivano.

In questa guida passo-passo illustriamo come provvedere a una installazione del sistema operativo OpenMediaVault in versione 7.x, chiamata in codice “Sandworm”, presso un NAS Terramaster.

Si parte

Assunti importanti

La presente guida è testata su NAS Terramaster basate su processori x86 – 64bit, ma dovrebbe essere applicabile linearmente allo stesso modo su PC/Mini PC/Intel NUC con la medesima architettura, oppure su NAS/PC/Mini PC/Intel Nuc/Raspberry Pi (e analoghi) basati su processori ARM.

Inoltre, la configurazione specifica può variare molto da modello a modello, in base alla disponibilità di più dischi e quant’alto (e questo è, naturalmente, lasciato all’utente).

Come riferimento, abbiamo usato:

  • un Terramaster F2-424 dotato di processore N95 e 8 GB di RAM;
  • due dischi 3,5” di tipo CMR, installati sulle sue baie anteriori, destinati all’uso NAS (quindi gestiti da OpenMediaVault dopo l’avvenuta installazione di quest’ultimo);
  • un disco SSD NVMe di tipo TLC (per la precisione, questo), installato internamente al NAS, come disco di boot per ospitare OpenMediaVault.

La configurazione, come detto, può variare in funzione delle proprie esigenze.

IMPORTANTE: Tutti gli esempi che seguono sono calati nel solco dell’esempio di configurazione di cui subito sopra; l’utente è tenuto ovviamente ad adeguare le configurazioni proposte in funzione della propria configurazione.

Le connessioni

Innanzitutto, è necessario effettuare tutti i collegamenti minimi per il primo utilizzo.
La lista di ciò che serve inizialmente è:

  • una tastiera e un mouse USB;
  • un cavo HDMI; da collegarsi da una parte al NAS e da una parte sul monitor o alla TV;
  • un cavo ethernet per collegare il NAS al modem/router di casa e fornirgli così accesso alla LAN e ad Internet;
  • un monitor o una TV con ingresso HDMI;
  • l’alimentatore del NAS in questione.

Iinstallando tale host a scopo server (ovvero “sempre acceso” per l’erogazione di servizi diversi), tali connessioni potranno essere rimosse successivamente alla prima installazione (a parte l’alimentazione, ovviamente) , in quanto il server verrà amministrato da remoto tramite strumenti diversi, che vedremo in seguito.

Prima dell’accensione

Prima di avviare il NAS è necessario caricare l’installer (ovvero il programma di installazione) del sistema operativo su una chiavetta USB; tale software verrà poi eseguito dal NAS per effettuare l’installazione vera e propria del sistema operativo. Questa guida illustrerà sì come installare OpenMediaVault, ma in realtà la tecnica è più o meno la medesima anche per altri sistemi operativi compatibili.

Per caricare l’installer sono necessari:

  • un computer di supporto (Windows, Apple o Linux);
  • l’immagine del sistema operativo da installare (nel nostro caso OpenMediaVault o, come detto, altri);
  • una chiavetta USB (installando OpenMediaVault, di taglio minimo da 1GB).

Installer

Per caricare l’installer del sistema operativo sulla chiavetta USB le procedure variano in base al mini-computer “target”, rispetto alla sua architettura hardware.

Scaricarlo da internet

Prima di tutto, bisogna scaricare da internet l’ultima immagine disponibile del sistema operativo.
Per quanto riguarda Linux Debian:

Il file da scaricare è quello con estensione .iso.

Se si è in dubbio quale dei due (se Intel o ARM), verificare sulla scheda tecnica del proprio NAS (o computer che sia).

Caricarlo sulla chiavetta USB

È possibile farlo tramite un tool grafico (a seguire) oppure da riga di comando (CLI), a scelta.

N.b. Attenzione: il caricamento dell’immagine presso la chiavetta USB cancellerà qualsiasi precedente contenuto di quest’ultima.
Tramite tool

L’opzione più semplice per caricare l’installer appena scaricato sulla chiavetta USB è quella di utilizzare un semplice tool ad interfaccia grafica. In questa guida prenderemo in considerazione l’uso di Balena Etcher, un elementare tool per Windows, macOS e Linux.

N.b. Se dovessere avere difficoltà con Balena Etcher, provare eventualmente con Rufus o Raspberry Pi Imager (anch’essi eseguiti come amministratore).

La procedura quindi è la seguente:

  • scaricare e installare il software Balena Etcher sul computer di supporto;
  • collegare la chiavetta USB al computer di supporto;
  • eseguire Balena Etcher sul computer di supporto in modalità “Amministratore (pulsante destro, “Esegui come amministratore“);
  • selezionare l’installer appena scaricato;
  • selezionare la chiavetta USB;
  • cliccare “Flash!” per caricare l’installer;
  • attendere il completamento del task.
Balena Etcher
l’interfaccia di Balena Etcher. 

Terminata la procedura (la quale sarà più o meno veloce in base alla velocità dell’interfaccia USB), sarà possibile scollegare la chiavetta USB e passare all’installazione vera e propria del sistema operativo.

Tramite riga di comando (CLI)

Dopo aver scaricato l’installer, il suo caricamento sulla chiavetta USB è effettuabile anche via riga di comando.

Procedura MACApple Logo

Collegare la chiavetta USB al mac ed eseguire sull’app Terminal:

diskutil list
per identificare il numero disco (NON la partizione) della chiavetta, per esempio disk4 e non disk4s1.
Smontare la chiavetta USB col comando:
diskutil unmountDisk /dev/disk<NUMERO_DISCO>
indicando il <NUMERO_DISCO> precedentemente identificato (e.g. diskutil unmountDisk /dev/disk4).
Effettuare l’installazione dell’immagine tramite il comando:
sudo dd bs=1m if=NOME_IMMAGINE of=/dev/rdisk<NUMERO_DISCO> conv=sync
dove NOME_IMMAGINE è il nome file dell’immagine da copiare e <NUMERO_DISCO> è il numero del disco precedentemente identificato (quindi la chiavetta USB). Per esempio:
sudo dd bs=1m if=openmediavault_7.x.xx-amd64.iso of=/dev/rdisk4 conv=sync

Terminata la procedura (la quale sarà più o meno veloce in base alla velocità dell’interfaccia USB), sarà possibile scollegare la chiavetta USB e passare all’installazione vera e propria del sistema operativo.

Procedura LinuxLinux logo

Collegare la chiavetta USB al computer linux e, da terminal, eseguire:

lsblk
dopodiché è sufficiente utilizzare il comando:
dd bs=4M if=NOME_FILE of=/dev/sdX conv=fsync
dove NOME_IMMAGINE è il nome file dell’immagine da copiare e sdX è il disco precedentemente identificato (quindi la chiavetta USB).

Terminata la procedura (la quale sarà più o meno veloce in base alla velocità dell’interfaccia USB), sarà possibile scollegare la chiavetta USB e passare all’installazione vera e propria del sistema operativo, a seguire.

Installazione del sistema operativo

Per avviare l’installer è necessario che, all’avvio del NAS, esso provveda a utilizzare per il boot la chiavetta USB appena preparata anziché la partizione principale di cui di base è dotato.

I NAS Terramaster sono dotati di una porta USB-A direttamente saldata sulla piastra madre, sulla quale, di fabbrica, è presente un piccola flash drive contenente una distribuzione live, avviabile, dell’installer del sistema operativo Terramaster, ovvero il Terramaster Operating System (TOS).

All’avvio, l’unità NAS verifica infatti se siano presenti dei dischi sulle due baie e, se li trova, verifica se il TOS sia installato su di essi. In tal caso, avvia l’unità a partire da quell’installazione.  Se invece non trova il TOS su tali dischi, per il boot iniziale utilizza l’installer presente sulla flash drive USB installata fisicamente all’interno dell’unità. Questo processo avvia un mini web server che, contattato via browser da un computer di appoggio connesso alla stessa LAN, permette di effettuare la prima configurazione dell’unità, la quale installa per l’appunto il TOS vero e proprio sui dischi presenti a bordo per i successivi avvii e l’esecuzione ordinaria.

Terramaster F2-424 - Interno - Dettaglio flash drive USB
il dettaglio della porta USB interna dell’F2-424 (similare su altri modelli)

Dato che a noi interessa installare OpenMediaVault, fortunatamente questo comportamento è aggirabile: accedendo al BIOS di sistema, è possibile disattivare l’auto-start del TOS (dai dischi o dalla flash drive USB interna) per avviare il NAS, per esempio, da una flash drive collegata su una delle due porte USB esterne, ovvero quella appena configurata.

N.b. La porta USB-A interna è utilizzabile liberamente sostituendo la flash drive presente con qualsiasi altro dispositivo USB (per esempio, una piccola antenna bluetooth, che vi consigliamo caldamente di installare se pensate di usare il NAS anche per scopi terzi, come la domotica). Il problema, più che altro, è lo spazio fisico limitato nel quale inserire qualsivoglia componente USB.

Accedere al BIOS e modificare il boot

Accendere la NAS: attraverso il monitor collegato apparirà il logo Terramaster. A quel punto premere subito sulla tastiera collegata al NAS il tasto “canc” per accedere al BIOS.

Recarsi alla voce “BOOT” > “TOS Boot First” e impostare “Disabled“:

Terramaster F2-424 - BIOS - BOOT - TOS Boot First - Disabled

A questo punto il NAS non assumerà per principo di utilizzare TOS come sistema operativo di avvio, ma si baserà sull’ordine di boot, al quale, in prima posizione, assegnare la chiavetta (nell’esempio qui sotto riconosciuta come “UEFI: VenrodCoProductCode 2.00“):

Terramaster F2-424 - BIOS - BOOT - Boot Option 1

A questo punto recarsi alla voce “Save & Exit” > “Save changes and Exit” e premere invio. Le impostazioni verranno salvate e il NAS verrà riavviato, a questo punto partendo dalla chiavetta USB su quale si è caricato l’installare di OpenMediaVault.

N.b. Se si hanno problemi all’avvio malgrado l’unità scelta sia corretta (e correttamente configurata con l’immagine dell’installer), accedere al BIOS e assicurarsi che:

  • si attivo UEFI come modalità boot;
  • sia disabilitato “secure boot”.

Una volta avviato l’installer in modo corretto, scegliere la voce “Install” per procedere all’installazione:

OpenMediaVault - Installer - Schermata di avvio

Premendo invio, il processo di installazione di OpenMediaVault verrà avviato.

Lingua

La primissima scelta da compiere è la lingua di installazione del sistema operativo. Il consiglio spassionato è sempre quello di utilizzare l’inglese, specie se il computer che si va installando fungerà da server per dei propri servizi personali.

Vetrina - Offerte del giorno

Uno dei maggiori motivi è presto spiegato: in caso di futuri problemi, ogni tipo di analisi log fatta in una lingua diversa non aiuterà affatto nelle ricerca delle soluzioni su Internet. Poi non dite che non vi abbiamo avvisati 😉

OpenMediaVault - Installazione - 1

Dopo la scelta della lingua verrà richiesta la localizzazione.
In questo caso, sempre (stando in Italia), scegliere “Other” > “Europe” > “Italy“:

OpenMediaVault - Installazione - 2

 

OpenMediaVault - Installazione - 3

Verrà poi chiesto di scegliere il set locale per il sistema operativo:

OpenMediaVault - Installazione - 4

Infine, il layout della tastiera (ovviamente, indicare “Italian“):

OpenMediaVault - Installazione - 5

Rete

Arrivati a questo punto, sarà necessario configurare l’accesso alla propria rete locale (e quindi a Internet) per consentire all’installer di scaricare i pacchetti necessari all’installazione. L’installer elencherà quindi le intefacce di rete automaticamente riconosciute dall’installer:

OpenMediaVault - Installazione - 6

Selezionare quella preferita/scelta (quella sulla quale è collegato il cavo di rete) per far sì che l’installer abbia accesso a Internet, cosa fondamentale per la riuscita dell’installazione del sistema operativo.


Terminata la scelta dell’interfaccia di rete. l’installer chiederà il nome host che il computer dovrà assumere una volta installato e connesso alla rete. Nell’esempio che segue abbiamo lasciato “openmediavault“, ma tale campo (un po’ come tutto) può essere liberamente personalizzato:

OpenMediaVault - Installazione - 7

Successivamente verrà richiesto il nome dominio: indicarlo, se disponibile, altrimenti proseguire oltre lasciando il campo impostato a “local“.

Utenza root

Arrivati a questo punto l’installer chiederà una serie di informazioni relative all’utenze che debbano/possano accedere all’installazione, una volta completa, del sistema operativo.

Viene richiesta la password dell’utente “root“, ovvero l’utente predefinito per l’amministrazione dell’host:

OpenMediaVault - Installazione - 8

Ulteriori utenze di livello più basso sarà invece possibile crearle successivamente, a sistema operativo avviato.

Partman

Ora si tratta di configurare la partizione interna del NAS (o, genericamente, del computer target) che sia in modo da accogliere il sistema operativo, il quale di fatto non è ancora realmente installato. Per far ciò sarà necessario creare una partizione ex-novo, e per far questo interverrà “Partman”, un componente software preposto allo scopo.

Il software chiederà su quale disco installare OpenMediaVault. Nel caso del nostro esempio, sceglieremo il disco interno SSD (i due dischi 3,5” li inseriremo successivamente, all’avvio di OpenMediaVault, quindi nell’elenco di cui a segure, non appaiono):

OpenMediaVault - Installazione - 9

Verrà così avviata automaticamente la copia dei contenuti sulla partizione indicata.

Completamento

Al termine della procedura automatica verrà chiesta la nazione dal quale prelevare aggiornamenti e pacchetti aggiuntivi:

OpenMediaVault - Installazione - 10

e quale repository dei file remoti utilizzare (uno vale l’altro).

Infine, al termine del download i pacchetti e relative configurazione, si conclude positivamente l’intera installazione.

OpenMediaVault - Installazione - 11

Premere invio e rimuovere la chiavetta USB dal NAS.
Il NAS si riavvierà: a questo punto, con rapidità, entrare nuovamente dentro il BIOS.

Recarsi presso “BOOT” >”Boot Option #1” e assicurarsi che la voce selezionata sia quella relativa al disco interno appena configurato, ovvero quello contrassegnato con “Debian“. Infine, salvare e riavviare: OpenMediaVault effettuerà il suo primo boot da disco.

Complimenti! OpenMediaVault è stato installato correttamente.

Prima configurazione

Ora, naturalmente, è conveniente effettuare i primi passi base di configurazione, come da guida che segue:

Le prime cose da fare dopo aver installato OpenMediaVault 7 “Sandworm”

Questa pagina è redatta, manutenuta e aggiornata dallo staff di inDomus, un gruppo di persone molto diverse tra loro che trovi, per domande e supporto, sul forum e sulla chat del sito. Alcuni link sono taggati in qualità di affiliati Amazon e riceviamo un compenso dagli acquisti idonei, utile al sostenimento del sito, ma le nostre recensioni sono tutte indipendenti e non sponsorizzate. Se ti sei perso, a tua disposizione c'è la mappa.