Produttore: LUMI (linea Aqara) Categoria: Sensore Tipologia: IP Cam – Telecamera IP con display e sistema audio Tecnologia: TCP/IP via Wi-Fi / Apple HomeKit Difficoltà d’installazione: Media Semplicità d’uso: Medio/Alta |
Disponibilità: Amazon |
Revisione recensione: 1.0 |
CHE FACCIA HAI
Aqara, brand ormai molto noto agli appassionati di domotica per la sua “Smart Home Automation“, ampia gamma di sensori e dispositivi smart dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, ha introdotto sul mercato il suo campanello intelligente Smart Video Doorbell G4.
Questo dispositivo, grazie alla telecamera HD integrata dotata di riconoscimento facciale e di supporto multipiattaforma (Apple HomeKit, Google Assistant e Amazon Alexa), promette di combinare sicurezza, comodità e avanzate possibilità di integrazione domotica ad un prezzo accessibile.
Dopo un po’ di tempo dalla sua uscita – e in attesa di provare il suo successore diretto – l’Aqara G410, abbiamo deciso di testare accuratamente il G4, analizzandone l’affidabilità, la qualità dell’integrazione domotica e le prestazioni quotidiane in scenari reali.
Nel corso di questa recensione esamineremo nel dettaglio le caratteristiche tecniche del prodotto, valuteremo le sue performance effettive e descriveremo l’esperienza d’uso complessiva per verificare se questo campanello smart soddisfa davvero le aspettative create dal marchio orientale.
Partiamo.
Contenuto della confezione
Il package dell’Aqara Smart Video Doorbell G4 si presenta compatto e curato, coerente con lo stile minimale ed efficace tipico del marchio.
All’interno della scatola troviamo tutto il necessario per installare e avviare rapidamente il dispositivo: oltre all’unità principale del campanello, sono presenti il ricevitore wireless per interni (detto “Chime”) col relativo cavo USB-C per l’alimementazione, una piastra di montaggio, viti e tasselli per il fissaggio a parete ed un set di sei batterie AA per l’alimentazione immediata del dispositivo. Completano la dotazione una guida rapida multilingua e un piccolo cacciavite utile per facilitare l’installazione.

Caratteristiche
L’Aqara Smart Video Doorbell G4 è un videocitofono smart con alimentazione a batteria o via cavo, dotato di riconoscimento facciale AI e compatibilità con HomeKit Secure Video, Alexa e Google Home. Supporta il Wi-Fi a 2,4 GHz per la connessione di rete e utilizza un BRIDGE/Gateway con suoneria cablata. Offre notifiche intelligenti, archiviazione su microSD, NAS o cloud Aqara ed è progettato per un’installazione flessibile sia in ambienti interni che esterni.
L’unità principale (quella da installarsi all’esterno) si presenta con un design moderno e minimalista, caratterizzato da linee pulite e compatte che facilitano l’installazione sia in ambienti interni che esterni (è certificato di protezione IP65). Il corpo del dispositivo, disponibile in due colori (grigio e nero), è realizzato principalmente in plastica resistente agli agenti atmosferici e agli urti. Dalle limitate dimensioni di 141,5 × 65 × 30,4 mm, si installa facilmente anche in posizioni dove lo spazio non sia eccessivamente abbondante. Pur realizzato in plastica, al tatto l’unità risulta estremamente solida ed anche il peso (163g senza batterie) contribuisce alla percezione di un oggetto ben costruito.
Un dettaglio particolarmente apprezzato del design è il LED RGB posto posteriormente e attorno al grosso pulsante di suonata, il quale offre un effetto visivo estremamente piacevole, combinando luce diretta e riflessa sul corpo del campanello. Rispetto ad altri campanelli testati, il LED risulta particolarmente nitido e luminoso, con colori molto vividi, contribuendo a un effetto gradevole e funzionale specialmente nelle ore notturne.
La già citata unità secondaria “Chime” dell’Aqara G4 funge, invece, da suoneria interna e BRIDGE/Gateway di connessione tra il videocitofono e la rete Wi-Fi a 2,4 GHz. Le comunicazioni tra l’unità principale e il Chime, dunque, vengono effettuate tramite un protocollo radio proprietario di Aqara. Il Chime si collega via cavo per l’alimentazione e supporta la memorizzazione locale delle registrazioni su microSD (fino a 512 GB); inoltre, permette di regolare il volume della suoneria e offre notifiche audio personalizzabili.
FOTOCAMERA E QUALITÀ VIDEO
Il G4 è dotato di una fotocamera integrata che offre una risoluzione video Full HD (1080p) con un ampio angolo di visione di ben 162° (veramente molto) in grado di coprire in modo realmente efficace l’area d’ingresso. Dispone inoltre di visione notturna infrarossi, garantendo una chiara identificazione anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Come ormai tradizionale per qualsiasi sistema di questa tipologia, per questioni di privacy è possibile, tramite l’app Aqara Home di cui parleremo a breve, mascherare una porzione d’immagine al fine di non monitorare movimenti e presenze su aree non volute.
ALIMENTAZIONE E AUTONOMIA
Una delle particolarità più apprezzate del G4 è la sua flessibilità nell’alimentazione: può essere installato sia con alimentazione cablata (8-24V AC) sia utilizzando le 6 batterie AA incluse, garantendo fino a 4 mesi di autonomia con un utilizzo tipico familiare.
Installazione fisica
Come illustrato anche dal manuale, l’installazione fisica del videocitofono Aqara G4 risulta piuttosto semplice, specialmente qualora si decida di sfruttare l’alimentazione a batterie. Basta possedere un minimo (ma davvero un minimo) di manualità. Nel caso invece in cui si opti per una sostituzione diretta del proprio campanello preesistente, i passaggi varieranno leggermente in base alla situazione specifica: sarà necessario rimuovere il campanello già installato, verificarne il tipo di alimentazione e procedere di conseguenza con l’installazione del G4.
La placca di ancoraggio fornita in dotazione richiede soltanto due fori sulla parete; degna di nota è la presenza di svasature ben studiate (una verticale e una orizzontale), utilissime per facilitare un posizionamento preciso e perfettamente in bolla del dispositivo.
Dal punto di vista dell’alimentazione, come detto il G4 supporta una tensione di alimentazione diretta compresa tra gli 8 e i 24 V DC. Nel caso in cui l’alimentazione del precedente campanello non dovesse risultare compatibile con questi valori, sarà necessario l’impiego di un alimentatore intermedio aggiuntivo (oppure usare le batterie). Nel nostro scenario di test, per esempio, abbiamo dovuto utilizzare un convertitore da PoE a 12 V, in quanto il campanello precedentemente installato sfruttava proprio la tecnologia Power over Ethernet (PoE). Tuttavia, queste considerazioni non sono necessarie se si sceglie, come detto più volte, di utilizzare il dispositivo alimentato esclusivamente tramite batterie.
Installazione logica
L’installazione logica risulta nel complesso molto semplice, pur variando leggermente a seconda che si utilizzi, per effettuarla, un dispositivo basato su Google Android o Apple iOS.
Nel primo caso, usando quindi Android, la procedura si svolge interamente tramite l’app ufficiale Aqara Home (comunque disponibile sia per Android che iOS): sarà sufficiente selezionare “Aggiungi accessorio” e individuare nell’elenco “G4 Doorbell”. In molti casi, l’app sarà in grado di rilevare automaticamente il dispositivo, facilitando ulteriormente l’abbinamento con il ricevitore wireless (Chime).
Con iOS, invece, la procedura si avvia esattamente come nel caso precedente, ma poi sfrutta il classico abbinamento Apple HomeKit tramite codice QR. Questo metodo è rapido e intuitivo per chi sia già abituato all’ecosistema Apple, ma non limita in alcun modo l’utilizzo successivo del campanello tramite l’applicazione Aqara Home, che rimane sempre disponibile e pienamente funzionante. Anzi: vale la pena precisare come l’utilizzo dell’app Aqara Home sia sostanzialmente necessario anche in ambito iOS, in quanto essa offre impostazioni avanzate, personalizzazioni aggiuntive e controlli più approfonditi rispetto all’app HomeKit nativa – specialmente nella fase iniziale di configurazione. Questo dettaglio si rivela essenziale, inoltre, qualora in casa si utilizzino dispositivi appartenenti a piattaforme diverse, rendendo Aqara Home uno strumento imprescindibile per la gestione ottimale del G4, soprattutto in contesti familiari misti.

Chime: il cardine
Come detto precedentemente, la connessione vera e propria alla rete Wi-Fi domestica avviene tramite il ricevitore wireless (“Chime Repeater”), che stabilisce poi una connessione diretta con il campanello esterno tramite protocollo radio proprietario Aqara. Questa soluzione presenta inevitabilmente vantaggi e svantaggi.
Osservando lo schema tecnico fornito da Aqara si nota come la distanza massima consigliata tra l’unità Chime e router domestico sia di circa 20 metri, mentre quella tra Chime e unità principale G4 esterno sia di soli 5 metri. Questa configurazione può rappresentare un vantaggio per molti appartamenti o villette dove il punto di installazione del campanello non si trovi troppo distante rispetto all’interno dell’abitazione.
Il vantaggio più evidente è che la presenza del Chime come “intermediario” rende indipendente il posizionamento del router rispetto al punto di installazione del campanello stesso. Pensiamo, ad esempio, alle situazioni molto comuni in cui il router non è collocato strategicamente vicino al muro esterno che ospita il campanello. Un posizionamento ottimale del router in tal senso è infatti piuttosto raro e, quando presente, è generalmente frutto di casualità piuttosto che di una scelta intenzionale. Diversamente, sarebbe necessario dotarsi di ulteriori Access Point o Wi-Fi repeater, sostenendo spese aggiuntive non trascurabili solo per poter utilizzare un campanello smart.
In questo tipo di scenario, dunque, la soluzione proposta da Aqara risulta particolarmente efficace. D’altro canto, però, questo approccio introduce limiti significativi in caso di abitazioni che non rispettino le condizioni ottimali descritte sopra.
Nel nostro test (della durata di diversi mesi), ad esempio, la presa di corrente più vicina al punto di installazione esterna del campanello era situata a più di 10 metri, con un vialetto di accesso trasversale rispetto alla casa e non frontale. Il sistema Aqara rende impossibile, in questi casi, sopperire alla distanza aggiuntiva tramite Wi-Fi Repeater, in quanto appunto non avrebbero modo di connettersi direttamente col Campanello. Tuttavia, pur avendo una distanza più che doppia rispetto a quella massima consigliata e una collocazione assolutamente sfavorevole tra unità G4 e Chime, il tutto ha comunque mostrato una qualità di funzionamento sorprendentemente soddisfacente (con qualità del segnale indicata dall’app come “Very Weak”).
È fondamentale sottolineare, però, che il fatto che il nostro test sia andato a buon fine non può essere interpretato come un’indicazione per certificare una “nuova distanza massima”. Troppe infatti sono le variabili in gioco che potrebbero restituire esperienze d’uso molto differenti.
Noi stessi, infatti, abbiamo comunque deciso di adottare una soluzione alternativa per ottimizzare ulteriormente la qualità del segnale: dopo i primi test, per garantire una connessione più stabile, abbiamo posizionato il Chime in una cassetta di derivazione esterna collocata sotto una tettoia e quindi adeguatamente protetto dalla pioggia e dalla luce solare diretta che, seppur ancora molto distante dal campanello (circa 12-13 metri), consente almeno una comunicazione diretta senza ostacoli fisici significativi. È fondamentale precisare, però, che questa soluzione non è ufficialmente consigliata dal produttore, poiché il Chime non dispone di certificazione IP adeguata e potrebbe risentire negativamente dell’umidità e degli agenti atmosferici.
Esperienza d’uso
Passiamo ora ad analizzare concretamente l’esperienza d’uso quotidiana offerta dal videocitofono Aqara G4, partendo da una delle caratteristiche funzionali fondamentali per dispositivi di questa categoria: la qualità audio e video.
Dal punto di vista della risoluzione, il G4 offre un sensore Full HD a 1080p, che sicuramente non rappresenta lo stato dell’arte in termini assoluti, considerando l’esistenza sul mercato di modelli con risoluzione superiore (fino al 2K). Tuttavia, è fondamentale ricordare che la risoluzione è solo una delle variabili che definiscono realmente la qualità di una telecamera, poiché entrano in gioco altri fattori come le dimensioni fisiche del sensore, la qualità delle lenti, e il software di elaborazione dell’immagine.
Pertanto, una risoluzione più elevata non implica automaticamente un’esperienza d’uso migliore. In questo senso, il G4 si è dimostrato molto efficace nel gestire la luce diretta del sole durante le ore diurne, riuscendo a garantire immagini nitide e ben bilanciate anche in condizioni di forte contrasto. Anche la gestione della visione notturna, basata sugli infrarossi, risulta valida, seppur con qualche limite nella riconoscibilità perfetta dei volti in condizioni di scarsa illuminazione. È giusto precisare, comunque, che si tratta di una criticità comune anche ad altri modelli testati in precedenza.
Va infine sottolineato come durante i tre mesi circa di utilizzo quotidiano, la tempestività delle notifiche alla pressione del pulsante sia sempre stata impeccabile e immediata. Altrettanto soddisfacente si è rivelata l’apertura dello streaming video direttamente dalla notifica stessa, con tempi di risposta rapidi e pienamente adeguati all’utilizzo reale e quotidiano del dispositivo.
Autonomia
Secondo quanto dichiarato ufficialmente dal produttore, utilizzando le sei batterie AA incluse nella confezione il campanello dovrebbe garantire una durata massima di circa quattro mesi con un utilizzo standard. Durante il nostro test iniziale, abbiamo scelto proprio di utilizzare il dispositivo in modalità a batteria, sfruttando quelle già incluse nella confezione. Tuttavia, dopo solo un mese di utilizzo, abbiamo rilevato un livello di carica residua pari al 40%. È importante però sottolineare che, nel corso di questo primo mese, abbiamo effettuato numerosissimi test, pressioni ripetute del pulsante e sessioni di streaming video prolungate, superando ampiamente le normali condizioni d’uso quotidiane. Inoltre, è stato effettuato in periodo invernale, con temperature nella norma della stagione (cosa che influenza negativamente la durata delle batterie).
Tenendo conto di queste considerazioni e di un uso più tradizionale, crediamo che una durata realistica delle batterie del G4 possa attestarsi attorno ai tre o tre mesi e mezzo, valore comunque apprezzabile per un dispositivo di questo tipo, anche se leggermente inferiore rispetto alle aspettative dichiarate.
Va da sé che, ove possibile, la modalità di utilizzo che consigliamo sia quella tramite alimentazione diretta (8-24 V DC), capace di garantire un’esperienza d’uso ottimale e continuativa, eliminando del tutto la preoccupazione legata alla sostituzione periodica delle batterie.
Registrazione e riconoscimento facciale
Analizziamo ora quella che rappresenta probabilmente la funzionalità più distintiva e innovativa del videocitofono Aqara G4: il riconoscimento facciale integrato, affiancato naturalmente dalle più classiche funzioni di registrazione delle clip video.
Innanzitutto, al momento dei nostri test Aqara non richiede alcun tipo di abbonamento obbligatorio per poter conservare le registrazioni video degli eventi. Il dispositivo permette infatti di inserire una scheda microSD nello slot dedicato presso l’unità Chime, consentendo l’archiviazione locale di tutte le clip registrate. In questo scenario, l’unico limite reale è costituito dalla capacità della scheda utilizzata.
Volendo, Aqara offre un servizio opzionale (questo sì, a pagamento) denominato “Home Guardian Cloud Recording”, il quale prevede vantaggi aggiuntivi quali storage (cloud) illimitato e notifiche via SMS ed e-mail, benefici che, a nostro giudizio, risultano però del tutto marginali rispetto a quanto già offerto gratuitamente dall’app tramite notifiche push.
La caratteristica veramente premiante di questo prodotto, però, risiede nel riconoscimento facciale locale, gestito con due logiche distinte in base all’app utilizzata per la configurazione (Aqara Home o Apple Home).
Se configurato tramite l’app Aqara Home, il G4 consente infatti di accedere a un’apposita sezione dove vengono visualizzati i volti rilevati nel tempo dal dispositivo, con la possibilità di catalogare e memorizzare fino a un massimo di 30 profili diversi.
L’elemento di assoluto rilievo che vogliamo sottolineare è che l’intera procedura di riconoscimento dei volti avviene localmente, direttamente sul dispositivo, senza alcun intervento o elaborazione tramite cloud esterni. Questo garantisce non solo una maggiore affidabilità e velocità, ma anche un livello superiore di privacy e sicurezza dei dati personali degli utenti.
HomeKit
Inutile girarci attorno: il videocitofono Aqara G4, nonostante si sia dimostrato un prodotto assolutamente completo e versatile, dotato di funzionalità di alto livello anche prese singolarmente, trova la sua piena dimensione nell’ecosistema Apple HomeKit.
N.b. Tutto quello che stiamo per riportare è un insieme di funzionalità aggiuntive non disponibili presso Android; ciononostante, la soluzione è utilizzabile in tutte le funzioni cardinali (incluso il riconoscimento facciale) anche presso tale ecosistema. |
Il primo grande vantaggio nell’utilizzo del G4 con HomeKit riguarda proprio il riconoscimento facciale. Al contrario di quanto avviene utilizzando esclusivamente l’app Aqara Home, infatti, quando il dispositivo è integrato con Apple HomeKit il riconoscimento dei volti avviene direttamente tramite l’hub HomeKit utilizzato (tipicamente Apple TV o HomePod). Questo non solo garantisce che l’intera elaborazione avvenga anche in questo caso localmente, ma consente di sfruttare una potente integrazione con la libreria Foto di Apple, dove – se opportunamente configurata in precedenza – risiedono già i volti salvati con relativi nomi. Questo si traduce in una riconoscibilità automatica delle persone, eliminando di fatto anche il limite dei 30 volti previsto dall’applicazione Aqara Home.
Un altro aspetto chiave dell’ecosistema Apple è il supporto di Aqara G4 al protocollo HomeKit Secure Video, una tecnologia sviluppata da Apple che consente di gestire e archiviare in modo sicuro e privato le registrazioni effettuate da telecamere e videocitofoni smart compatibili. Grazie a tale tecnologia, le registrazioni vengono elaborate e crittografate direttamente dai dispositivi Apple utilizzati come hub domestico, e archiviate in maniera sicura all’interno del proprio spazio iCloud, senza alcun coinvolgimento di servizi cloud esterni o di terze parti.
I vantaggi nell’utilizzo del G4 presso HomeKit sono quindi essenzialmente tre:
- privacy, grazie alla crittografia end-to-end e all’elaborazione locale delle immagini;
- accessibilità, poiché le clip archiviate nel cloud sono immediatamente disponibili da qualunque dispositivo Apple autorizzato;
- ottimizzazione dei costi, poiché il servizio non prevede alcun costo aggiuntivo oltre al piano iCloud eventualmente già sottoscritto dall’utente.
Cambio voci
La funzione di cambio voce dell’Aqara G4 permette di modificare la voce dell’utente durante le conversazioni in tempo reale tramite il videocitofono, aumentando la privacy e la sicurezza. Questa opzione è particolarmente utile in contesti in cui si desidera mascherare l’identità, ad esempio per proteggere persone vulnerabili come bambini o anziani. L’attivazione avviene direttamente dall’app Aqara Home, consentendo di scegliere tra diverse modulazioni vocali per rendere la comunicazione più anonima e meno riconoscibile.
Integrabilità domotica
Gran parte delle potenzialità di integrazione domotica del videocitofono Aqara G4 sono state ampiamente illustrate, soprattutto per quanto riguarda il suo utilizzo avanzato nell’ecosistema Apple HomeKit. Tuttavia, è utile sottolineare che questo campanello smart garantisce una piena compatibilità anche con altri due importanti ecosistemi domotici: Amazon Alexa e Google Home.
Tramite integrazione diretta è infatti possibile visualizzare il live streaming video del campanello e interagire in tempo reale tramite la funzione di conversazione bidirezionale direttamente dai dispositivi Echo (come Echo Show) e Google Nest (ad esempio Nest Hub) – naturalmente dotati di schermo. Inoltre, è disponibile anche la notifica della pressione del campanello direttamente sui genetici dispositivi Amazon Echo e Google Home, ampliando ulteriormente la versatilità e l’usabilità quotidiana del G4.
Questa caratteristica rende il dispositivo adatto a contesti domestici diversificati, consentendo una gestione semplice e immediata anche a chi non utilizza esclusivamente prodotti Apple nella propria abitazione.
Un dettaglio finale per i più smaliziati: no, lo streaming video non è direttamente raggiungibile via rtsp o altri protocolli.
Sovra-standard
Apple HomeKit
Spiegato in lungo e in largo, Aqara Smart Video Doorbell G4 è pienamente compatibile con lo standard domotica di Apple, il quale apre ad un uso se possibile ancora più completo rispetto al mondo Android: HomeKit Secure Video è certamente un plus, senza considerare la possibilità di utilizzare la propria galleria foto per l’auto-riconoscimento dei volti inquadrati dal campanello.
MATTER
Dal punto di vista Matter, il G4 non è (e crediamo non sarà mai) compatibile Matter. Non tanto per motivi tecnologici (alla fine rendelo compatibile Matter over-Wi-Fi sarebbe solo una questione di aggiornamento firmware del Chime) quanto per motivi comunicativi-commerciali: è un prodotto nato e venduto come Apple HomeKit compatibile, prima che Matter cominciasse realmente ad affermarsi (cosa che sta ancora provando a fare, sia ben chiaro).
HUB personali
HOME ASSISTANT
Veniamo ora alle note dolenti. Purtroppo, allo stato attuale, risulta particolarmente complicato sfruttare pienamente tutte le funzionalità fin qui illustrate se si utilizza un HUB personale come Home Assistant.
In realtà, durante i nostri test siamo riusciti ad importare parzialmente le funzionalità del G4 tramite l’integrazione HomeKit Device di Home Assistant, cosa che consente appunto di integrare dispositivi HomeKit direttamente all’HUB. Questa soluzione, tuttavia, presenta una limitazione significativa per gli utenti iOS: ogni dispositivo HomeKit può infatti essere abbinato ad un solo bridge per volta, il che signfiica che collegando il G4 direttamente a Home Assistant si perdono inevitabilmente alcune delle funzionalità native più interessanti, in particolare il riconoscimento facciale inteso come gestito dall’app Casa di Apple e, soprattutto, la possibilità di conversare tramite audio bidirezionale direttamente da HomeKit.
Vale però la pena ricordare che queste funzioni rimangono comunque utilizzabili tramite l’app Aqara Home, che risulta dunque fondamentale in scenari di utilizzo combinato con Home Assistant.
Peccato l’assenza della compatibilità Matter, la quale forse avrebbe aiutato a salvare capra e cavoli.
Valutazione
Qualità costruttiva | |
Qualità ottica | |
Funzionalità | |
Ecosistema | |
Integrabilità domotica | |
Prezzo | |
Media
|
N.b. La valutazione è oggetto di revisione nel tempo in funzione di novità e aggiornamenti. |
![]() Come principali limiti segnaliamo invece l’autonomia in modalità batteria, da noi rilevata come inferiore rispetto a quanto dichiarata dal produttore, nonché la limitata distanza massima tra Chime e G4, cosa che potrebbe rappresentare un ostacolo per alcune abitazioni con configurazioni particolari. Non elevatissima Aqara Smart Video Doorbell G4 si rivela quindi una soluzione ideale soprattutto per utenti che sfruttano già pienamente l’ecosistema Apple HomeKit, riuscendo ad apprezzarne in questo modo tutte le potenzialità, ma anche per chi desidera una soluzione semplice, completa e priva di costi ricorrenti. |
Disponibilità: Amazon |
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