C’è da domandarsi se certe funzionalità arriveranno mai in Italia, dopo la brutta esperienza (per ora) di “Casa sicura” (Guard, in inglese), funzionalità legata al riconoscimento dei rumori di sicurezza come l’infrangimento dei vetri o l’innesco di una sirena, novità introdotta l’anno scorso ma mai sbarcata nel belpaese.
Sulla falsariga di quell’esperienza, da qualche giorno le Alexa americane hanno acquisito la capacità di rilevare alcuni specifici rumori casalinghi, dal pianto di un bambino, il russare di un adulto, l’abbaiare di un cane, il tossire di una persona.
Questi, ovviamente, sono trigger che possono innescare, lato app Alexa, una serie di proprie routine, per esempio l’avvio di una ninna nanna quando si rileva il pianto di un bambino.
Va però da sé che la cosa più interessante, quando e se mai vedremo questo set di funzionalità in Italia, sarà la possibilità di convogliare questi trigger all’interno della propria domotica centralizzata con HUB personale: questo ci consentirebbe molto, molto più spazio di manovra, come per esempio – come già detto nell’esempio fatto a suo tempo per “Guard” – la possibilità di intercettare l’innesco di una sirena per attivare altri scenari domotici in seno al proprio HUB.
Come al solito, non ci resta che aspettare.
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