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Nasce la “Open Home Foundation” per una domotica davvero personale, libera, sicura e sostenibile

Nasce la “Open Home Foundation” per una domotica davvero personale, libera, sicura e sostenibile

Open Home. Foundation - Logo

 

LA SMART HOME DEV’ESSERE DI TUTTI E PER TUTTI, APERTA E LIBERA: NASCE OPEN HOME FOUNDATION

A distanza di 11 anni dalla prima “commit” che dava il via alle danze del più fortunato dei progetti per domotica personale, Home Assistant, i membri del board del progetto hanno annunciato, nel corso di una diretta sullo “stato della smart home”, l’avvio di quello che riteniamo un progetto no-profit ambizioso e assolutamente necessario: Open Home Foundation

Questa realtà è stata creata come baluardo contro il “capitalismo della sorveglianza”, contro il rischio di acquisizioni e l’abbandono di importanti progetti open-source. In un certo senso, questa protezione nasce affinché gli utenti di smart home possano continuare a beneficiare per anni, se non decenni, di queste tecnologie – indipendentemente da ciò che accade sul mercato.

Open Home Foundation si propone come possibile soggetto politico, attivo sulla formazione dell’utenza (cosa che cerchiamo di fare, nel nostro piccolo, anche noi) e delle aziende che producono dispositivi e servizi per case intelligenti, sulla divulgazione in merito all’importanza degli standard aperti, dei progetti open-source e della privacy, della scelta e della sostenibilità.

Tre i pillar sui quali si pogga lo spirito di Open Home Foundation: privacy, scelta e sostenibilità.

Privacy

Privacy significa avere il controllo dei propri dati e delle proprie informazioni private. Nessuno, né aziende né organizzazioni, ha il diritto di sapere cosa si faccia nella propria casa, con chi ci si incontri o ci si associ, o come scegli di vivere, senza un esplicito permesso. Si dovrebbe condividere queste informazioni solo su scelta personale, senza pressioni esterne. Ecco perché i propri dispositivi dovrebbero funzionare localmente: è accettabile che un prodotto offra una connessione cloud, ma la sua funzionalità principale dovrebbe funzionare senza il cloud. E l’uso dei servizi cloud dovrebbe sempre essere volontario e chiaramente descritto.

Scelta

Libertà di scelta significa avere la possibilità di utilizzare qualsiasi dispositivo intelligente con qualsiasi altro, da qualsiasi produttore, nel modo in cui si desidera, per tutto il tempo che si desideri. Per renderlo possibile, i fornitori non devono limitare arbitrariamente l’interoperabilità dei loro dispositivi con il resto della casa intelligente. Il controllo di tali dispositivi e la gestione dei dati che raccolgono dovrebbe avvenire tramite standard aperti e API locali.

Si dovrebbe essere quindi in grado di progettare la propria casa intelligente personale, esattamente come la si immagina: è quello che quotidianamente anche noi tutti facciamo con gli HUB personali e che la Open Home Foundation combatterà per garantire nel tempo.

Sostenibilità

Sostenibilità in domotica personale significa essere in grado di utilizzare e riadattare vecchi elettrodomestici, dispositivi intelligenti e altro hardware durevole oltre i tempi di vita limitati commercialmente, mentre la propria casa intelligente evolve. Significa anche avere gli strumenti per limitare l’impatto ambientale tracciando, automatizzando e riducendo gli sprechi e le emissioni.

Con l’adozione di queste tecnologie si dovrebbe essere in grado di abbracciare la comodità di una casa intelligente senza compromettere la propria capacità di ridurre le bollette dei servizi e la propria impronta di carbonio.


In OHF confluiranno da subito progetti già “gemellati”, e molto altro, come standard, librerie, driver – per esempio Home Assistant, ESPHome, Zigpy, Piper, Improv Wi-Fi, Wyoming e molti altri. 

Non solo. Attraverso una stretta collaborazione con Nabu Casa, la fondazione finanzia, indirizza risorse e collabora allo sviluppo di progetti esterni critici come Z-Wave JS, WLED, Rhasspy e il diffusissimo ZigBee2MQTT. I requisiti principali sono che i progetti rimangano aperti a tutti e allineati ai principi fondamentali di OHF.

Voglio che sia chiaro quali sono le nostre intenzioni nei confronti del mondo: che siamo guidati da un obiettivo più alto del denaro. E che non siamo in vendita.

Chapeu. Queste parole del fondatore di Home Assistant nonché presidente di OHF Paul Schoutsen rimbombano nel mondo dell’open source come un monito – rarissimo – verso i grandi centri di potere economico e industriale. In questi anni è innegabile, se non praticamente certo, che il board di Home Assistant sia stato avvicinato con proposte di acquisizione da parte di big player: il fatto che invece Home Assistant sia ancora oggi uno (stupendo) oggetto open source dimostra come questa gente sia spinta da valori importanti che tutti dovremo condividere e tutelare.

Open Home Foundation - Board 2024
il board di OHF.

La Open Home Foundation è un’organizzazione no-profit finanziata dalle quote dei partner e supportata tramite risorse non finanziarie come infrastrutture IT e dipendenti dedicati a progetti in linea con i principi della Open Home Foundation. Non accetta donazioni individuali.

Nabu Casa è il primo, e attualmente unico, partner della Open Home Foundation (i futuri partner avranno le stesse responsabilità). Questa relazione appena definita significa che la Open Home Foundation non ha obblighi nei confronti di Nabu Casa e non le fornisce vantaggi speciali. I finanziamenti e il sostegno fluiscono in un’unica direzione: da un partner alla Open Home Foundation e non viceversa. Di conseguenza, la maggior parte delle entrate di Nabu Casa è destinata al sostegno della Open Home Foundation e la maggior parte dei 30 dipendenti di Nabu Casa lavora a tempo pieno su progetti e collaborazioni esterne della Open Home Foundation.

Il board della Open Home Foundation, in collaborazione con un partner, determina come vengono indirizzati i finanziamenti e le risorse, anche non finanziarie. Ad esempio, invece di dare direttamente alla Open Home Foundation una somma superiore alla quota spettante da parte di un partner, il board può ottenere un accordo affinché quel partner paghi lo stipendio a tempo pieno di qualcuno che lavora su un progetto critico di casa intelligente. Ciò include progetti non di proprietà della Open Home Foundation, come la libreria open source Z-Wave JS (questo non è un esempio a caso).

Tirando le somme: benvenuta Open Home Foundation.
Crediamo fortemente in questa iniziativa, la osserveremo da vicino e vi riporteremo qualsiasi novità rilevante in merito.

Buon lavoro!

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