Quando una nuova tecnologia si fa largo spesso si assiste, per un periodo variabile, a una vera lotta tra diversi standard per accaparrarsi i favori del mercato. È uno show al quale abbiamo assistito tante volte negli ultimi decenni: uno dei casi più eclatanti fu la battaglia tra VHS e Betamax per lo standard di videoregistrazione dei primi anni ’90. Il giovane mondo della domotica personale non fa differenza, e la notizia uscita in questi giorni suona, apparentemente, come una potenziale campana a morto per molti, per non dire tutti, gli standard attuali.
Tra questi ZigBee che, come molti sanno, è uno dei più utilizzati dai produttori di componenti domotici quale protocollo radio per (semplificando) la trasmissione dei dati e la ricezione dei comandi; si tratta di una specifica hardware/software “aperta” (pertanto adottabile da chiunque ne rispetti i dettami) in netta contrapposizione con altri standard come Z-Wave, Bluetooth Low Energy eccetera. Solitamente, questo standard è adottato in domotica tramite l’adozione di concentratori chiamati BRIDGE/Gateway.
Bene: la notizia ufficiale uscita in questo dicembre 2019 vede Amazon, Apple e Google sedersi al tavolo con la ZigBee Alliance (l’ente creatore dello standard omonimo) per dare vita a un progetto congiunto chiamato pomposamente “Project Connected Home over IP” volto alla creazione di un nuovo standard unico, aperto, liberamente adottabile, concepito con la sicurezza al primo posto e disegnato espressamente per l’uso in domotica personale.
Trattandosi di una collaborazione con ZigBee Alliance, non vi è dubbio che questo nuovo standard sarà figlio dell’esperienza maturata con ZigBee. Non dimentichiamo, tra l’altro, che nell’alliance sono presenti produttori quali IKEA, Legrand, NXP Semiconductors, Resideo, Samsung SmartThings, Schneider Electric, Signify (prima noto come Philips Lighting), Silicon Labs, Somfy, Wulian e altri, tutti già presenti sul mercato con le proprie soluzioni ZigBee.
Ovviamente non è dato sapere se questo standard sarà in qualche modo retrocompatibile con l’attuale standard ZigBee; c’è però da pensare di no, in quanto pare il nuovo standard si baserà su IP (Internet Protocol), ereditando per quel che riguarda la trasmissione wireless le caratteristiche di basso consumo garantite con ZigBee.
Tecnicamente, il nuovo protocollo verrà rilasciato in prima battuta come canalizzato tramite Wi-Fi con certificazione fino alla 802.11ax inclusa (nota anche come Wi-Fi 6) per essere poi seguito da altri canali trasmissivi come le tecnologie IP-Bearing quali Ethernet, cellulare, broadband e altri.
Nella pagina del progetto si legge però un sibillino “[…] some companies might focus their product offerings on the protocol over Wi-Fi/Ethernet, while others might target the protocol over Thread or BLE, and still others might support a combination. Please contact individual companies to find out what their intentions are for future product support“, frase che lascia intendere che i produttori potranno scegliere tecnologie di trasmissione diverse per per i propri componenti certificati col nuovo standard, ovvero potranno scegliere di canalizzare la trasmissione su canali radio/cablati a loro scelta (eg. Wi-Fi, Bluetooth Low Energy, Ethernet eccetera). Questo, francamente, ci lascia un po’ perplessi: d’accordo un nuovo protocollo aperto, sicuro, affidabile, ma se le tecniche di trasmissione verranno scelte dai produttori dei componenti tra una rosa di scelte, quale sarà il vantaggio per il consumatore (se dovrà dotarsi di più canali trasmissivi diversi)?
Infine, nessuna notizia invece dal fronte HUB personali. In questa notizia, certamente succosa, non si fa infatti alcun riferimento dell’eventuale volontà dei partecipanti al tavolo nel definire non solo un nuovo standard, ma anche una piattaforma comune per integrare il nuovo standard con quelli pre-esistenti, in discontinuità all’uso degli assistenti personali quali Alexa, Assistant, Siri (sigh) usati impropriamente come HUB da molti. Per il momento non ci resta quindi che continuare ad utilizzare (con gran soddisfazione) i nostri cari HUB personali software/hardware disponibili.
È presto per immaginare quando vedremo sul mercato i primi risultati di questo progetto: non è stata infatti rilasciata alcuna data, se non un vaghissimo “fine 2020” per la prima disponibilità dello standard (quindi non vedremo alcun dispositivo prima del 2021).
Ovviamente vi terremo aggiornati, come sempre, sugli sviluppi.
Stay tuned.
Questa pagina è redatta, manutenuta e aggiornata dallo staff di inDomus, un gruppo di persone molto diverse tra loro che trovi, per domande e supporto, sul forum e sulla chat del sito. Alcuni link sono taggati in qualità di affiliati Amazon e riceviamo un compenso dagli acquisti idonei, utile al sostenimento del sito, ma le nostre recensioni sono tutte indipendenti e non sponsorizzate. Se ti sei perso, a tua disposizione c'è la mappa. |