Scopi della guida
Concetti affrontati:
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Componenti software utilizzate:Prerequisiti
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GUIDA INDICATA A UTENTI CON ISTALLAZIONE: |
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NOTE E DISCLAIMER
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Abstract
Home Assistant basa per intero la propria configurazione – quindi i componenti, le automazioni, le configurazioni e altro – presso un file capofila chiamato “configuration.yaml” basato, per l’appunto, sul formato di serializzazione dati YAML.
Presso tale file l’amministratore di Home Assistant definisce direttamente o indirettamente tutte le entità presenti domotica, intese come dispositivi (luci, interruttori, termostati) ma anche integrazioni, automazioni, script e quant’altro questo potente HUB personale preveda.
Con il crescere della configurazione cresce anche la lunghezza del file, il quale può diventare ostico da padroneggiare e manutenere, sopratutto a fronte di ripetute modifiche date dall’eventuale evoluzione della propria domotica. In nostro soccorso interviene la possibilità di suddividere la configurazione in più file .yaml, con “configuration.yaml” quale file capofila e tutti gli altri ad esso collegati.
Strategia
L’idea è quella di suddividere – per fasi – le varie sezioni già definite nel proprio file di configurazione in diversi file.
Poniamo il caso di avere già definito in configurazione un blocco “luci” (di tipo MQTT, nello specifico) come segue:
mqtt:
light:
- name: "Tavolo"
state_topic: "stat/Tavolo/POWER"
command_topic: "cmnd/Tavolo/POWER"
availability_topic: "tele/Tavolo/LWT"
qos: 1
payload_on: "ON"
payload_off: "OFF"
payload_available: "Online"
payload_not_available: "Offline"
retain: false
- name: "Abat-jour"
state_topic: "stat/abatJour/POWER"
command_topic: "cmnd/abatJour/POWER"
availability_topic: "tele/abatJour/LWT"
qos: 1
payload_on: "ON"
payload_off: "OFF"
payload_available: "Online"
payload_not_available: "Offline"
retain: false
Creiamo ora (nella stessa directory di del file “configuration.yaml“) un file “lights.yaml” nel quale inserire il copia-incolla di tutto il blocco luci, esclusa l’apertura dello stesso, ovvero “light:”
- name: "Tavolo"
state_topic: "stat/Tavolo/POWER"
command_topic: "cmnd/Tavolo/POWER"
availability_topic: "tele/Tavolo/LWT"
qos: 1
payload_on: "ON"
payload_off: "OFF"
payload_available: "Online"
payload_not_available: "Offline"
retain: false
- name: "Abat-jour"
state_topic: "stat/abatJour/POWER"
command_topic: "cmnd/abatJour/POWER"
availability_topic: "tele/abatJour/LWT"
qos: 1
payload_on: "ON"
payload_off: "OFF"
payload_available: "Online"
payload_not_available: "Offline"
retain: false
Rimuoviamo ora da “configuration.yaml” tutto il blocco contenuto sotto “light:” sostituendolo con:
light: !include lights.yaml
A questo punto salvare entrambi i file (“configuration.yaml” e “lights.yaml“) e riavviare Home Assistant.
Se tutto sarà stato fatto come spiegato, non dovrebbe succedere nulla, nel senso che Home Assistant dovrebbe aver mantenuto la precedente configurazione, con la piccola sostanziale differenza di possedere ora una configurazione distribuita su più file.
Blocchi tipici
Tramite la logica spiegata, i blocchi che principalmente si consiglia di realizzare sono:
#automazioni
automation: !include automations.yaml
#personalizzazioni
customize: !include customize.yaml
#raggruppamenti per gestione e visualizzazione su frontend
group: !include groups.yaml
#scene
scene: !include scenes.yaml
#luci
light: !include lights.yaml
#interruttori
switch: !include switches.yaml
#sensori
sensor: !include sensors.yaml
Package
Un’altra tecnica interessante per il raggruppamento delle configurazioni – non per componente, ma per funzione – è quella dei cosiddetti package. La spieghiamo in dettaglio su questa scheda.
⚠️ Se di Home Assistant ne sai poco ma sei interessato a capirne di più, ti suggeriamo di partire da qui. |
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