Scopi della guida:
Concetti affrontati:
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Componenti software utilizzate:
Prerequisiti:
Dispositivi fisici utilizzati:
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GUIDA maggiormente indicatA per: |
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NOTE E DISCLAIMER
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Revisione guida: 1.4 |
Abstract
Come spiegato in altri articoli, Home Assistant è uno degli HUB personali ideali per realizzare una propria domotica personale, organica e funzionale. Questo componente software ha la possibilità di essere installato su molti sistemi e in modalità diverse: sebbene l’installazione su Raspberry Pi e Mini PC sia la modalità più caldeggiata (per mille motivi, non ultimo la necessità di un sistema always-on che consumi poco e niente), l’installazione su macOS è semplice e ideale per chi voglia effettuare una sperimentazione tramite un computer Apple. Nessuno comunque vieta di utilizzare un’installazione Home Assistant “di esercizio” su macOS.
Home Assistant ha la possibilità di essere installato su molti, differenti sistemi, ma sopratutto in due modalità di installazione diverse: Home Assistant OS e Core.
La prima, HassOS, prevede solitamente di dedicare totalmente un sistema ospitante a un’installazione “chiavi in mano”; purtroppo tale facilitazione ha anche un rovescio della medaglia, ovvero le basse prestazioni a causa dell’inutile spreco di risorse previsto, dato che la componente cardinale (che alla fine è l’unica che interessa all’utente), ovvero Home Assistant Core, in questo ambito viene eseguito in un container di virtualizzazione e viene affiancato da tanti altri container quanti sono gli addon (imprescindibili come di altro tipo) che vengono installati tramite un ulteriore strato di gestione, ovvero il cosiddetto “Supervisor”. Tutta questa stratificazione affossa le prestazioni.
Non a caso, il nostro consiglio è quasi sempre quello di adottare Home Assistant Core installato da se stante come applicativo, modalità solitamente adottata da chi usa Raspberry e vuole dotarsi di Home Assistant senza dedicare completamente il micro-computer all’HUB. Questa modalità è prevista anche su macOS, come spiegato in quest’altra guida: Home Assistant Core viene installato ed eseguito come applicativo Python in ambito macOS. Dato però che solitamente Home Assistant Core si installa su macOS “per provarlo”, abbiamo deciso di redigere la presente guida la quale consente di adottare Home Assistant Core su macOS senza però installarlo come applicativo, ma piuttosto come container eseguito in modo isolato tramite Docker. Questo consente al contempo di testarlo senza “sporcare il sistema” e di utilizzarlo in brevissimo tempo.
ATTENZIONE: La modalità di installazione descritta in questa guida è funzionante su tutti i computer Apple e le versioni di macOS che supportino Docker. Coloro che avessero problemi con Docker (compatibilità hardware o altro) possono sempre utilizzare la guida più tradizionale. |
N.b. Installare Home Assistant su macOS è possibile – lo dimostra questa e altre guide – ma va sempre tenuto in mente che è consigliabile farlo solo per prenderci confidenza e capire di cosa si tratti, di certo non per l’uso ordinario. Per ottenere il massimo da questo potentissimo HUB personale software si consiglia infatti di installarlo su diversi ambiti operativi. |
Procedimento
- Premesse
- Installare Docker
- Installare Home Assistant
- Accedere a Home Assistant
- Integrare servizi e componenti domotici
- Aggiornamento dell’HUB
Premesse
Installare Docker
Provvediamo ad installare Docker scaricandolo direttamente dal sito ufficiale (voce “Download from Docker HUB“). Una volta scaricata l’immagine, provvedere ad aprirla e copiare l’app “Docker.app” nella cartella “Applicazioni” del computer (o dove meglio si crede).
Una volta fatto, eseguirla.
Si verrà dunque guidati all’interno di un breve tutorial:
Al termine del tutorial, l’ambiente Docker sarà pronto ad accogliere immagini da container da eseguire:
Installare Home Assistant
Prima di scaricare e istanziare il container di Home Assistant Core è necessario creare una cartella sul proprio computer la quale accoglierà i file di configurazione di Home Assistant. Può essere creata ovunque; noi assumeremo di averla creata come:
/Volumes/NOME_DISCO/Users/NOME_UTENTE/homeassistant
dove ovviamente “NOME_DISCO” è il nome di etichetta del proprio hard disk e “NOME_UTENTE” quello dell’utente loggato su macOS.
Una volta installato Docker e creata la cartella sarà quindi giunto il momento di scaricare il container Home Assistant Core per Docker dalla rete – e istanziarlo. Per farlo è sufficiente eseguire da da prompt dei comandi il seguente comando:
docker run -d --name="home-assistant" -e "TZ=Europe/Rome" -v /Volumes/NOME_DISCO/Users/NOME_UTENTE/homeassistant/:/config -p 8123:8123 --restart always ghcr.io/home-assistant/home-assistant:stable
N.b. L’assenza del parametro net=host nel comando di creazione del container (non utilizzabile su macOS) fa sì che sull’installazione di Home Assistant non funzionino le funzionalità di auto-discovery per l’integrazione automatica di servizi e componenti. Si tratta di un non-problema ad oggi risolvibile; la soluzione è quella di aggiungere le varie integrazioni in modo manuale (nelle varie modalità possibili). |
Gli avvenuti download e messa in esecuzione saranno certificati anche dall’interfaccia GUI di Docker, la quale visualizzerà il corrispondente container in esecuzione:
nonché tutti i dettagli di esecuzione:



Accedere a Home Assistant
Terminata la fase precedente sarà possibile collegarsi – tramite il browser del proprio computer di appoggio – all’interfaccia web di Home Assistant presso il seguente indirizzo:
http://homeassistant.local:8123
N.b. In caso non ci si riesca a collegare, assicurarsi che sul proprio router sia attivo il multicast DNS (mDNS). Se non lo è, la risoluzione del nome “homeassistant.local” non va a buon fine e il browser non riesce a collegarsi: la soluzione, per l’appunto, è quella di attivare il multicast (che provvede a questa cosa). Alternativamente è comunque sempre possibile collegarsi all’indirizzo diretto, ovvero http://INDIRIZZO_IP_DEL_COMPUTER:8123, dove l’indirizzo IP è quello assegnato dal router al proprio computer.
Per scoprire l’IP del computer sarà sufficiente eseguire il comando: ipconfig -all
il quale elencherà gli IP associati al proprio computer: L’indirizzo IP è solitamente indicato e, solitamente, fa parte della subnet 192.168.0.0/16. http://INDIRIZZO_IP_DEL_COMPUTER:8123 |
Una volta collegati dovrebbe apparire un sito analogo a questo:
Complimenti! Home Assistant è in esecuzione. A questo punto è comprovato il funzionamento corretto di Home Assistant, ed è pertanto possibile interromperne l’esecuzione in qualunque momento premendo CTRL+C.
Integrare servizi e componenti domotici
Ora è possibile cominciare a integrare gli accessori della propria domotica, nonché eventuali servizi (tra i più disparati, da quelli meteorologici a quelli bancari e molto altro ancora). Per farlo, le tecniche sono sostanzialmente due: quella manuale, tramite la modifica dei file di configurazione, e quella tramite l’interfaccia grafica dell’HUB.
Su come integrare componenti e servizi abbiamo dedicato una breve guida formativa ad hoc.
Aggiornamento
Tutte le modalità di aggiornamento per Home Assistant Core sono riassunte su questa scheda ad hoc:
⚠️ Se di Home Assistant ne sai poco ma sei interessato a capirne di più, ti suggeriamo di partire da qui. |
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