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Domotica su Home Assistant (et similia): meglio Intel NUC/Mini PC, Raspberry Pi o altro?

Domotica su Home Assistant (et similia): meglio Intel NUC/Mini PC, Raspberry Pi o altro?

Come abbiamo avuto modo di spiegare anche nella guida specifica sulle diverse modalità di adozione di Home Assistant, l’HUB per domotica personale in questione può essere eseguito davvero in vastissimo ventaglio di ambiti tecnologici. Sostanzialmente, Home Assistant è una robusta applicazione basata su linguaggio Python la quale, di suo, non richiede grandissime prestazioni per essere eseguita. Non è affatto esosa: non prevede in alcuna maniera dei “super computer”, anzi.

Raspberry Pi 4

Raspberry Pi. Uno dei più noti micro-computer al mondo, date le sue caratteristiche (dimensioni, basso consumo, performance e robustezza) e la sua particolare economicità all’acquisto (sebbene l’epoca pandemica abbia visto, come per altro hardware, un indubbio innalzamento del suo prezzo), è de facto quello tendenzialmente consigliato per implementare Home Assistant. Non facciamo riferimento solo al modello più recente, ovvero Raspberry Pi 4, ma persino i modelli precedenti, come per esempio il 3B e il 3B+, più che adeguati allo scopo.

Questi micro-computer sono basati su architettura ARM e utilizzano sistemi operativi Linux: tali modelli sono ampiamente sufficienti per eseguire Home Assistant (e altri applicativi collaterali), specialmente quando installato in modalità Core (vedi nostre guide); installare piuttosto Home Assistant OS (leggi le differenze), infatti, consente sì una grande facilitazione all’adozione ma performance inferiori. Volendo, è possibile utilizzare dischi SSD esterni per incrementare ulteriormente affidabilità e prestazioni.


Da tempo, però, in diverse community esistono soggetti che tendono a priori a sconsigliarne l’adozione in luogo di mini-computer Intel NUC (pronunciato “nac” e acronimo di Next Unit of Computing) o più genericamente Mini PC.

Tali computer spesso utilizzano un sistema di dissipazione esente da ventole (così come Raspberry) e con un supporto esterno di energia elettrica. Alcuni modelli di NUC non hanno un lettore di dischi ottici ed utilizzano un disco a stato solido anziché un disco rigido meccanico tradizionale. Dall’altro lato, le specifiche hardware sono di solito simili o paragonabili a personal computer di fascia bassa o laptop di fascia medio-bassa, e rendono questo tipo di prodotto meno appropriato per eseguire applicazioni complesse o con un uso intensivo di risorse, ma permettono una versatilità e un’affidabilità maggiori rispetto ai Raspberry Pi.

Intel NUC

Quello dell’Intel NUC è un mondo piuttosto ampio, con diverse generazioni e diverse architetture (tra le più recenti, la 11esima e la 10ima), computer in grado di fornire all’incirca le stesse funzionalità dei Raspberry Pi ma con prestazioni per lo più maggiori. Stesso dicasi per i Mini-PC, i quali ricordano molto da vicino gli Intel NUC (ma senza il blasone) pur costando enormemente meno.


Esistono poi ulteriori possibilità. Per esempio, i possessori di NAS (come per esempio le QNAP, le Synology e altre) possono pensare di implementare Home Assistant su di esse come processo a se stante, solitamente eseguito come applicazione virtualizzata in container. Non a caso, noi stessi abbiamo documentato le procedura da seguire nel caso di NAS QNAP (vedi guide).

Quindi, cosa scegliere

Che se ne dica – salvo possedere già un NUC, un Mini PC, una NAS – apparentemente la scelta migliore sembrerebbe Raspberry Pi, specie il modello Raspberry Pi 4. Il motivo è estremamente semplice:

  • è sempre stata la soluzione più economica (almeno, la era prima dei rincari a causa della pandemia);
  • offre una dignitosa potenza di calcolo, almeno per la domotica personale;
  • consuma pochissima energia elettrica (aspetto mai secondario, dato che deve stare acceso 24h su 24 per gestire la vostra domotica);
  • la sua adozione è super documentata su Internet (basti vedere il numero di guide anche solo da noi dedicate al tema).

Ciò detto, tale opinione va soppesata. Quanto sopra elencato è certamente vero, ma sul tema economico (e non solo ) un distinguo va fatto. Fin tanto che uno “Starter kit” Raspberry Pi costava intorno ai 100 euro, la partita era chiusa rispetto a qualsiasi-altro-contendente. Semplicemente, l’aspetto economico era decisivo. Oggi, con una parità di costo o addirittura prezi a vantaggio dei Mini PC ovviamente vanno fatte altre considerazioni, specie sul tema relativo alla potenza di calcolo.

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Portiamo un esempio.
Home Assistant, Zigbee2MQTT, Eclipse Mosquitto, Node-RED e molto altro ancora: tutte applicazioni che solitamente si adottano in domotica personale e che non hanno bisogno di particolari, spiccate potenze hardware. Discorso diverso quando si adottano applicazioni – ma è solo un esempio! – come motionEye (o altri similari, tipo Frigate). Si tratta infatti di un’applicazione gratuita per dotarsi di un NVR per videosorveglianza personale, quale tratta flussi video di telecamere di sorveglianza per identificare intrusi eccetera. Per lo più in presenza di un paio di flussi video i quali non vengano particolarmente manipolati (resizing, ripubblicazione dello stream ecc.) anche un Raspberry Pi 4 continua ad essere sufficiente. Quando però i flussi cominciano ad aumentare, quando l’esigenza e di manipolare i flussi, comunque sia il carico sulla CPU diventa massiccio, allora Raspberry Pi diventa insufficiente e, va da sé, la sensatezza dell’acquisto di un NUC o di un Mini-PC entra in campo.


La risposta alla domanda contenuta nel titolo di questo approfondimento, quindi, prevede una risposta sola: “dipende” da caso a caso – e non crediate a nessuno che vi dica qualcosa di diverso, quello è puro onanismo. Tutto va sempre soppesato. Se la propria esigenza è quella di adottare principalmente Home Assistant (o altri HUB personali analoghi, come openHUB), allora il consiglio potrebbe essere Raspberry Pi, possibilmente in kit, ma solo quando la cifra spesa è intorno ai 100 euro (com’è sempre stato negli ultimi anni, prima della pandemia). Piccolo, economico, parco nel consumo elettrico, affidabile: è la risposta per le proprie esigenze. 

Se piuttosto si ha l’ipotesi di implementare applicazioni server bel più impegnative dal punto di vista delle performance, se si vuole fare un investimento con maggior valore nel tempo oppure se comunque la spesa di un kit Raspberry Pi si sposta intorno ai 200 euro, allora una buona scelta è quella di optare senza alcun dubbio per un Mini PC. Ad essere essere da noi sconsigliato resta l’Intel NUC, a nostro avviso componente elitario dal costo insensato, specie paragonandone le prestazioni a quelle di analoghi – ma estremamente più economici – Mini PC.

In quanto alle NAS, anche in questo caso dipende: se, affiancate alle esigenze di domotica personale, esistono necessità di disporre di uno storage di rete, allora sono sicuramente ideali; se si affianca anche la necessità di potenza, allora è necessario investire in NAS piuttosto costose, ovvero quelle che dispongano di hardware sufficientemente carrozzato.

Primi passi con Home Assistant: da dove cominciare

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